Via Venafrana, km3+800.
Presenzano
Tel. 0823.989243
www.calenna.it
Quello che vedete è un melaio, ossia un posto dove le mele annurche prendono il sole per almeno otto giorni da un lato e altri otto dall’altro. Ettari ed ettari, coperti da telai neri per evitare di bruciarle perché sono comunque delicate, o, peggio, farle rovinare da qualche grandinata traditrice. Già, ecco come nasce la piccola grande mela del Sud, quella che domina, in alcune zone in coabitazione con la limoncella, gran parte del territorio campano con baricentro nel comune Valle di Maddaloni a metà fra la provincia di Caserta e quella di Benevento. Ci vuole un lavoro certosino, ogni frutto è girato a mano, quasi fosse una bottiglia di champagne, ma poi il risultato si sente in bocca, dove acidità e sensazione dolce si bilanciano a perfezione, nel sapore della buccia e soprattutto nel gioco di consistenza in bocca. Possono durare, se conservate in un locale ben areato, per molto mesi diventando una riserva inesauribile di frutta e di risorse in cucina. Vuoi per i dolci, ovviamente, ma anche per alcune pozioni magiche contro la tosse come quando nelle case si facevano le mele cotte, oppure al forno con l’amarena al centro.
Per i campani non è difficile trovarle, ogni fruttivendolo le ha a buon prezzo. Anche nelle grandi catene di distribuzione ormai si possono acquistare senza difficoltà, persino fuori regione. La capacità di stoccaggio raggiunge tremila tonnellate di prodotto, quella di confezionamento viaggia sulle dieci tonnellate ogni ora. Un indirizzo per gli appassionati sicuro è la Cooperativa Calenna presieduta da Pasquale Savanelli a Presenzano, in provincia di Caserta. Uno stabilimento moderno per lavorare i frutti di circa 700 ettari ben coltivati, ai quali se ne aggiungeranno almeno altri 150. La cooperativa fa parte del Consorzio Mela Annurca Igp e del Consorzio Annurca Alto Casertano, certificata Iso 9001 e Eurep Gap, ha una linea di lavorazione assolutamente moderna, unici al sud con impianto di immersione ad acqua La cooprativa, che ha le sue origini in una lunga tradizione familiare, con i suoi 30.000 quintali annui, è il più grosso produttore di annurca e vanta tre grandi corpi aziendali: Garigliano e San Castrese a Sessa Aurunca e Mignano. Si coltivano, oltre alle annurche, kiwi, albicocche, susine, pesche gialle e bianche, percoce Un realtà di giusto profilo.
Come arrivare: un posto da appuntare per chi va avanti e indietro sulla Roma-Napoli o si reca a Roccaraso. A cinque chilometri dall’uscita di Caianello.
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