Di Majo Norante
Uva: Aglianico
Fascia di prezzo: 11,00 – 13,00 euro in enoteca
Fermentazione e maturazione: Acciaio e legno
Vista 5/5 – Naso 27/30 – Palato 27/30 – Non omologazione 30/35
Per diversi motivi non è così semplice approfondire il discorso sulla viticoltura molisana. Vediamo il perché: la produzione è minimalista, le aziende insistenti sul territorio sono esigue e poi, il fattore più determinante, esse sono riottose e poco inclini a farsi scoprire. Sembra che abbiano paura di essere contaminate dall’esterno. E dire che le potenzialità ci sono tutte per poter emergere: la disponibilità di ottimi vitigni territoriali; un magnifico terroir che si presta benissimo ad una viticoltura di qualità; la riscoperta e la valorizzazione di una varietà autoctona come il Tintilia, che ha dato impulso a tutto il settore enologico locale e che ha già fornito eccellenti risultati, ma che in avvenire è destinato a migliorarsi ulteriormente; e poi la capacità imprenditoriale di alcune aziende che si sono bene inserite nel circuito nazionale.
Una di queste ultime è quella di Di Majo Norante di Campomarino (CB), certamente l’azienda vitivinicola molisana più rappresentativa e quella che detiene la leadership regionale, per la qualità dei suoi vini innanzi tutto, per la gestione manageriale, per la quantità produttiva e per la storia pregressa. La data di fondazione aziendale, infatti, si fa risalire al 1800, come testimoniano le antiche cantine ubicate sotto la piazza nel vecchio palazzo di famiglia a Campomarino. L’attuale proprietario è Alessio Di Majo, che ha ereditato dal padre Luigi non solo l’azienda ma anche la passione, la sperimentazione e la ricerca sulla coltivazione della vite. Impianti moderni e tecnologicamente avanzati danno poi più valore alla produttività, così come la nuova e avveniristica bottaia in via di completamento e ricavata da un granaio in pietra del Seicento. Inoltre, l’azienda pone una certosina attenzione alla selezione, alla raccolta delle uve ed alle tecniche di vinificazione, nell’ottica del miglioramento costante della qualità e della salubrità del vino. E per questo vengono adottate pratiche biologiche poco invasive in vigna. Inoltre, Di Majo si avvale di uno staff tecnico all’avanguardia, in cui emerge senz’altro la figura del famoso enologo Riccardo Cotarella. Come summa di tutto questo, si registra una produzione vitivinicola eccellente e pregna di unanimi consensi, come stanno a testimoniare i copiosi riconoscimenti ricevuti in Italia e all’estero.
Il vino che ho selezionato per la mia degustazione è il Contado Aglianico del Molise Riserva 2009, che già avevo avuto modo di apprezzare ad ottobre scorso, anche se di un’annata diversa, quando ha accompagnato parte del pranzo consumato al ristorante dell’hotel Villa Malpensa di Vizzola Ticino nel Varesotto. In quella occasione mi aveva favorevolmente impressionato e, quindi, ero curioso di riassaggiarlo. Dopo la fermentazione e la malolattica, il vino si è affinato parte in botti di rovere e parte in vasche d’acciaio per alcuni mesi. L’elevazione in bottiglia è durata sei mesi. La gradazione alcolica si è attestata a 13,5° C.
Aspetto cromatico intrigantemente rosso rubino, ma con evidenti sfocature ai lati. Il timbro olfattivo, netto e limpido, appare subito coinvolgente, con vibranti sentori terrosi, minerali, iodati e fruttati. L’appeal aromatico continua con effluvi di grafite, lievi affumicature e speziature in sottofondo. Palato trascinante, succoso e vigoroso, con ricami tannici superbi, aristocratici, di grande finezza e già parzialmente levigati. Ritornano poi le nuances percepite al naso di frutta rossa, di mineralità ed un coté speziato, come la scia finale di pepe nero. La struttura portante del vino è solida e dà sicurezza. L’ottima acidità di partenza, regala una fresca ed appagante beva. Chiude pervasivamente con un finale lungo ed irradiante. Prezzo interessante per una bottiglia sicuramente pregevole. L’abbinamento è con la cucina classica e terragna del Meridione: primi piatti conditi con ragù di carne, come gli ziti o gli gnocchi alla sorrentina, arrosti di carni rosse, agnello al cartoccio con patate e pecorino stagionato. Prosit!
Questa scheda è di Enrico Malgi
Sede a Campomarino (CB) – Contrada Ramitello, 4
Tel. 0875 57208 – Fax 0875 57379
Enologo: Riccardo Cotarella
Ettari vitati: 85
Bottiglie prodotte: 80.000
Vitigni: Tintilia, Aglianico, Prugnolo, Montepulciano, Sangiovese, Trebbiano, Malvasia, Bombino, Falanghina, Greco e Moscato.