A proposito del famoso concorso organizzato da Alberto Lupini di Italia a Tavola vinto da Oldani che tanto successo ha avuto anche quest’anno, riceviamo e pubblichiamo, pronti ad ospitare (ma tra giornalisti è una precisazione superflua) volentieri la replica.
di Ilario Vinciguerra
Cari amici,
ormai mi conoscete, sapete che, col cognome che porto, quando partecipo ad una guerra, è per vincere; da buon lottatore, però, so accettare la sconfitta, ma solo se il duello è leale e ad armi pari.
A cosa mi riferisco?
L’avrete capito, al sondaggio realizzato da Italia a Tavola per eleggere chi meglio ha rappresentato la ristorazione e l’enogastronomia italiana 2012, e qui le cose si sono svolte in modo a dir poco sospetto.
Resto nella metafora agonistica e vi riporto a mo’ di bollettino di guerra quello che è successo negli ultimi giorni e nelle ultime ore del sondaggio online.
Che ci fosse “aria di bruciato” già me ne ero accorto nella notte di Capodanno con massicci ed improvvisi rovesciamenti di fronte con voti che salivano e scendevano in maniera anomala, ma ancora volli credere a Lupini che per sms mi rassicurava, dicendomi trattarsi di lentezze dovute all’eccessiva affluenza di voti.
Così con questi alti e bassi, siamo arrivati alla notte di chiusura, con la netta certezza che Davide al solito si misurava con sproporzionate truppe corazzate, ben organizzate, perché se è vero che noi non scriviamo libri Pop, siamo soliti parlare direttamente al popolo.
Sentivo il seguito che ci assicuravano, come sentissi le loro voci che mi incitavano a battermi, come fossi Massimo il gladiatore…
Da stratega avevo capito però che la macchinazione era in atto ed allora avevo dato comunicazione agli amici che ancora non lo avessero fatto, di votare dopo le 22.30 per sferrare l’attacco finale e neutralizzare le fasulle manovre di recupero
Con un gran sigaro cubano ed un buon bicchiere di rhum, stavo emozionato al PC, novello Che dei bei tempi in lotta contro le ingiustizie!
Alle 23.46, nel rush finale, mentre la terra tremava sotto i piedi del “nemico” che non sapeva resistere all’avanzata, per assurdo invece di aggiungerci i voti ricevuti, ce ne venivano tolti…
Conservo la corrispondenza con Lupini, sommo giudice, che conferma come avessimo 100 voti in sospeso, non confermati perché il sistema sarebbe andato in blocco… non riuscendo a registrali per eccessiva affluenza!
Per vincere avrei dovuto raffreddare l’entusiasmo dei sostenitori?????
Non sarebbe stato difficile trovare una soluzione equa, chiudendo le votazioni al momento stabilito, ma riservandosi il tempo necessario per le opportune verifiche.
Invece, senza indulgere nella demagogia, si è creata l’ennesima situazione all’italiana con un rappresentante non eletto dal popolo, ma scelto a tavolino… anzi da Italia a Tavola; scelto, oltretutto, secondo una banale logica di mediaticità , quando ci sarebbe stata l’occasione di mettere in risalto chi davvero si batte sul campo per un rapporto col cliente aperto ed appassionato, ma questo evidentemente avrebbe richiesto coraggio, anche da parte di una testata che si vorrebbe scevra dai condizionamenti.
Ora diranno che alcuni voti potevano essere fasulli e la battaglia delle cifre non avrebbe fine, ma a chi vorrà credere solo ai numeri pubblicati, chiedo di considerare che gli articoli che scrivo su La Provincia di Varese, Como ,Lecco e Sondrio ogni due settimane vanta 200.000 lettori ai quali su ben 4 articoli avevo chiesto di sostenerci; penso che 9.000 non li rappresenti, che ne dite?
Ringrazio tutti i grandi combattenti che ci hanno sostenuto e scusate immensamente se non abbiamo vinto, ma solo perché abbiamo STRAVINTO!
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