PAPA
Uve: primitivo
Fascia di prezzo: dai 5 ai 10 euro
Fermentazione ed maturazione: acciaio e legno
Ho conosciuto Antonio Papa più o meno un anno fa, ma da almeno un paio d’anni prima ero rimasto folgorato da un suo vino in particolare, il Campantuono: un vinone dall’accentuata personalità tanto persuasivo nella beva quanto masticabile nel frutto, partorito tra l’altro da una terra tra le più suggestive in Campania e sotto l’egida di una delle denominazioni più controverse – quantomeno particolarmente eteregonea – presente in regione. Così, armato di tanta curiosità mi sono avviato sulla via per Falciano del Massico, con Mondragone, uno dei cinque comuni ammessi alla doc Falerno e “specializzato” nella coltivazione di primitivo anziché, come capita negli altri casi, nell’aglianico e piedirosso, con l’obiettivo di camminarne le vigne!
La cantina è proprio nel cuore del paese, le vigne allocate poco più lontano. I Papa si dichiarano viticoltori sin dal 1900 e non mancano certo i segni di una tradizione così forte e radicata, anche quando sul finire degli anni novanta è stato necessario prendere decisioni importanti sul futuro dell’azienda stessa, che pur rimanendo un riferimento per tutto il circondario ha avuto bisogno di un forte rilancio per affermare il suo modo di intendere il primitivo, pur inconfondibile, ma che con l’allora andamento del mercato rischiava di essere banalizzato e bollato come “internazionale”. La svolta, come spesso accade, non è stata immediata e nemmeno semplice da gestire, convincere per esempio lo stesso papà Gennaro ad intervenire drasticamente in vigna per dimezzare la resa per ettaro sino agli attuali 45-50 quintali non è stato certo facile, ma indispensabile, ed i risultati ad oggi gli danno ragione: in poco più di un decennio la piccola azienda di Falciano, nonostante le poche bottiglie prodotte, appena 15.000 bottiglie, si può ritenere a tutti gli effetti un piccolo gioiello della vitienologia campana, ed in quanto a primitivo senza dubbio una spanna al di sopra degli altri, e non solo in regione.
L’azienda quindi è specializzata nella coltivazione e produzione di primitivo, il Campantuono ne è l’espressione più autorevole, il vino di punta, ma dagli assaggi effettuati in cantina, più del nuovo 2007 – più sottile ed elegante del precedente 2006 ma di certo meno impressionante – mi ha conquistato il Conclave 2008, il secondo vino, altro cru anch’esso con base primitivo, che l’anno scorso al suo esordio con il millesimo 2007 non mi dispiacque affatto ma che oggi, con grande slnacio, conferma ancor di più quanto sia necessario iniziare a ragionare anche nell’Ager Falernus sulla molteplicità di espressioni legate ognuna, fortemente, al singolo vigneto, al terreno, al suo microclima di appartenenza e non più solo alla generica denominazione Falerno del Massico.
Il Conclave 2008 possiede davvero una bella trama, sia nella forma che nella sostanza. Il colore è di un rubino violaceo giovanissimo, impenetrabile data la concentrazione manifesta nel bicchiere. Offre un naso ampio e delizioso di frutti rossi polposi e quando ben ossigenato di note cioccolatose; In bocca è ricco, avvolgente, più fresco – quindi vivace – che tannico e potente nonostante gli oltre 14 gradi. E più che ammorbare il lettore sulle peculiarità tecnico-produttive, qui come in tutti i vini di Papa votate all’assoluta qualità, ci terrei in questo caso a lanciare espressamente un invito a cercare e bere questo vino per meglio comprendere quanto siano necessari, alla nostra viticultura, vignaioli così integralisti ed attenti come la famiglia Papa, dove per integralismo s’intende la salvaguardia di territori come quelli che ho avuto la fortuna di camminare con loro e quando per attenzione si vuole suggerire anzitutto l’onestà con la quale si è sul mercato producendo solo quanto si è intenzionati a fare e non solo capaci di sostenere.
Questa scheda è di Angelo Di Costanzo
Sede a Falciano del Massico, Piazza Limata 2. Tel. e fax 0823.931267. cantinapapa@libero.it. www.cantinapapa.it Enologo: Maurilio Chioccia. Ettari: 4,8 di proprietà. Bottiglie prodotte: 15.000. Vitigni: primitivo, piedirosso, barbera, moscato.
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