di Marco Contursi
Ogni qualvolta cito tripadvisor, ecco che c’è sempre chi mi dice che usarlo è sbagliato, spesso usando parole dure.
Bene, io che negli ultimi 3 anno l’ho studiato a fondo, vi spiego come può rivelarsi molto utile, se sono ben capiti e applicati alcuni concetti che andrò a palesare.
Premessa, ogni volta che vogliamo andare a pranzo o cena fuori e non sappiamo dove andare, magari perché ci troviamo per la prima volta in una zona diversa da quella che conosciamo, si pone il problema della scelta del locale. Un tempo esistevano solo le guide cartacee che però hanno il problema di non essere recentissime (una guida si chiude l’estate dell’anno precedente, esempio guida 2025 si chiude a luglio 2024), e il passaparola che però è viziato dal gusto di chi consiglia e che magari è lontano dal nostro.
E allora? Allora bypassando blogger vari che non si capisce mai se lo fanno per pubblicità, ossia pagati, l’alternativa valida è Tripdvisor, il sito in cui chi c’è stato può lasciare un commento con foto del locale e sono messi in ordine cronologico.
Ma con questi accorgimenti fondamentali da capire e seguire:
- Leggere le recensioni più recenti. Per avere una idea recente del posto e della cucina, poiché negli ultimi mesi potrebbe essere cambiato qualcosa: gestione, cucina, location ecc.
- Vedere le foto dei piatti. Questo per me è fondamentale. Qui mi rendo conto che essere del settore ossia con competenze specifiche aiuta. Nel senso che se io guardo le foto, soprattutto di salumi e formaggi, capisco se trattasi di prodotto industriale o artigianale, da cui deduco una cura o meno nella scelta dei prodotti. Idem ad esempio la foto di un piatto, ricordo, ad esempio, quella di un risotto alla pescatora con la scritta “fenomenale”. Ma mi resi subito conto che era riso bollito con sugo aggiunto e ovviamente scartai quel locale a priori. Le foto raccontano molto e sono più affidabili della descrizione del recensore di turno, poiché rappresentano il piatto per quello che è.
- Non prestare fede assoluta alla recensioni positive. Queste le leggo tanto per avere una idea generale ma sono quelle a cui meno presto fede. Anche perché molte possono essere fatte dal locale stesso o da gente col palato ignorante.
- Leggere le recensioni negative. Da alcune di queste si capisce molto. Se ad esempio più di un cliente dice che ha trovato i bagni sporchi o il prezzo maggiorato rispetto al menù è probabile che sia una prassi. Quindi prestare sempre attenzione alle critiche ricevute dal locale. Certo, alcune possono essere di gente strana (ma queste leggendole una persona di buon senso lo capisce) o addirittura fasulle, fatte da concorrenti ma se su 40 recensioni 35 sono pessime, o è al centro di una campagna di shitstorming o fa davvero pena. Nel dubbio, e in mancanza di altri elementi, evito quel posto.
- Come il titolare risponde alle critiche. Scarto a priori locali in cui il titolare risponde in maniera scomposta alle critiche, con insulti, strafottenza, ilarità. Se un cliente non è stato bene, è tua cura capire il perché, soprattutto se fa una critica circostanziata. Se ritieni sia infondata rispondi con garbo. Rispondi male? Per me sei Out.
- Il prezzo riportato. In alcune recensioni riportano il menù coi prezzi o lo scontrino, questo è un modo oggettivo per capire se fa al caso mio o meno e non avere brutte sorprese.
- Leggere recensioni di chi ha esigenze simili alle mie. Se sono celiaco o se ho un cane per me sarà utile leggere le recensioni di chi ha le mie stesse esigenze e racconta come sono state gestite dal locale in questione. Ovviamente se non ho un cane a me non interesserà necessariamente se ad esempio il locale vieta l’accesso agli animali.
- Vedere se il locale ha un suo sito internet col menù. Io ritengo profondamente civile, tanto che lo renderei obbligatorio l’esposizione fuori al locale e magari anche online dello stesso menù che trovo nel locale. Così si evitano fraintendimenti e un cliente può scegliere con serenità se è quello il locale per lui, senza sorprese.
Se non avete una idea chiara ma volete rischiare. Se anche leggendo tripadvisor con questi consigli non avete una idea chiara ma volete o dovete (magari non c’è altro in zona) rischiare andando in un locale per la prima volta, ecco qualche consiglio per ridurre il rischio di vedere il pasto rovinato:
1) prendete una portata che solitamente vi piace, così è minore il rischio di non mangiarla del tutto.
2) prendete solo quella e solo dopo averla provata ordinate altro, così già vi sarete fatti una idea della cucina.
3) evitate cibi crudi o potenzialmente pericolosi (frutti di mare, tartare, pesce crudo, funghi, sottoli, insalata, ecc).
4) Controllate bene i prezzi prima, evitando fuori menù se non c’è il prezzo.
5) Prima di ordinare andate in bagno e se è impraticabile scappate via.
Le recensioni sui blog. Infine se leggete una recensione di un giornalista o blogger di cui vi fidate, bisogna capire che quello che ha scritto vale per i piatti che ha provato lui. Esempio, se io descrivo un pranzo di pesce in un locale in riva al mare e a voi non piace il pesce, andate lì e ordinate una bistecca, poi non potete prendervela con me se non vi piace. Ogni locale ha i suoi cavalli di battaglia e piatti invece che deve tenere in carta per completezza di menù ma semmai sono surgelati come ad esempio la frittura di pesce in certi locali. Quindi, ricapitolando, se leggete una mia recensione e vi piace la foto e la descrizione dei piatti che ho messo, andate lì, se invece volete prendere altro, dopo non ve la prendete con me. Anche se un confronto mi piace sempre averlo con chi segue i miei articoli. Come mi piacerebbe tanto avere suggerimenti in calce ai miei scritti su locali nuovi da provare. Io li guardo su Tripadvisor, usando la mia guida su come usarlo che ho riportato qui sopra, e poi vado di persona in quelli che superano questo primo screening.
E se va bene, ne scrivo, ringraziando pubblicamente l’autore del suggerimento.
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