di Francesco Selicato
Quando si pensa al Natale, per chi è appassionato di birra, non può che venire in mente le famose birre di Natale, quelle calde e profumate che avvolgono a ogni sorso. Ma quanti hanno mai pensato a come nascono in realtà queste birre?
È bene fare chiarezza e capire come sono nate, con un po’ di storia alle loro spalle.
Forse non lo sai, ma le birre di Natale non sono una moda recente. Già secoli fa, i birrai preparavano queste edizioni speciali per festeggiare il Natale e l’arrivo del nuovo anno. Le birre erano spesso più ricche e particolari rispetto a quelle prodotte durante l’anno, proprio per celebrare l’occasione. Venivano condivise con la comunità, diventando un simbolo di festa e abbondanza.
Oggi questa tradizione continua e si evolve, ogni birrificio cerca di creare qualcosa di unico, giocando con aromi e ingredienti per stupire anche i palati più esigenti. E per chi, come me, ama il nettare d’orzo, non possiamo fare altro che scoprire ogni nuova birra di Natale.
Le origini della birra di Natale
Le origini della birra di Natale risalgono al Medioevo, un’epoca in cui i monasteri erano i principali produttori di birra. Durante i mesi invernali, i monaci producevano birre speciali, più corpose e ricche di sapore, con un colore della birra spesso più scuro e intenso, come dono per i viaggiatori e i pellegrini. Queste birre, spesso offerte durante il periodo natalizio, erano simbolo di ospitalità e celebrazione.
In Scandinavia, ancora prima dell’arrivo del Cristianesimo, si celebrava il “Jul”, una festa pagana dedicata al solstizio d’inverno. Durante questa ricorrenza, si producevano bevande fermentate a base di malto e spezie, anticipando di fatto ciò che oggi chiamiamo birra di Natale.
Nel corso dei secoli, la birra di Natale si è trasformata da un prodotto artigianale locale a un fenomeno diffuso in tutto il mondo. In Belgio, i birrifici iniziarono a produrre birre natalizie con ingredienti unici, come miele, cannella e arancia, per celebrare le festività. Queste birre venivano spesso imbottigliate con etichette festive, unendo il gusto al fascino visivo.
In tempi più recenti, la tradizione si è espansa al di fuori dell’Europa. Oggi, birrifici artigianali in tutto il mondo, Italia compresa, creano edizioni limitate di birre natalizie, con ricette che variano dal dolce e speziato al robusto e tostato, festeggiando il Natale in mille sfumature diverse.
C’è una caratteristica che accomuna tutte queste birre?
La birra di Natale si distingue per il suo profilo aromatico unico. Generalmente, si tratta di birre dal corpo pieno e dall’alto grado alcolico, pensate per scaldare durante le fredde serate invernali. Gli ingredienti tipici includono spezie come cannella, noce moscata, chiodi di garofano e zenzero, che evocano i profumi del Natale.
Altri elementi comuni sono il malto caramellato, che dona dolcezza, e una leggera tostatura, che aggiunge complessità. Ogni birrificio, però, interpreta la birra di Natale a modo suo, creando varianti che spaziano dalle birre scure e corpose alle birre più chiare e speziate.
Per apprezzarla al meglio, è importante servirla alla giusta temperatura, la temperatura della birra ideale varia infatti dai 10 ai 14 gradi, a seconda dello stile. Queste birre, spesso definite birre da meditazione, si abbinano generalmente ai dolci del periodo natalizio, ma anche da sole rendono appieno l’esperienza. Più queste birre si riscaldano nel bicchiere, più emanano tutti i sentori pensati dal mastro birraio.
Forse pochi sanno che le birre di Natale sono apprezzate davvero da tutti, anche da chi di solito non è un grande appassionato di birra. Ma si sa, la parola “Natale” rende tutto più magico, così che anche queste birre si lasciano amare da tutti.
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