Combinazione, un po’ di merlot. Lo abbiamo trovato nell’Hellenico 2001 di Nobilis in una serata al Savoia dove Pippo Dalla Vecchia ha festeggiato il Carnevale dribblando lasagne e polpette e offrendo ai soci un esempio di alta cucina irpina intepretata da Guglielmo Ventre della Pignata. Massimiliano Musto ha cambiato l’uvaggio eliminando il cabernet sauvignon e il vino è immediatamente diventato più elegante. E sullo stinco di maiale con patate e lampascioni ha fatto scintille.Combinazione un po’ di merlot. Ce n’è appena il 15 per cento nella versione 2001 di Combination Colli di Salerno igt, il risultato dell’incontro nella vita tra Gennaro Di Maggio e la brava sommelier Tiziana Teodoro, la loro vigna non è lontana da quelle di Silvia Imparato, la loro vinificazione avviene dai ragazzi di Monte Pugliano dove adesso lavora l’enologo Fortunato Sebastiano che viene dalla scuola del grande Giacomo Tachis. E si vede: il naso è pulito, elegante, intenso e persistente mentre al palato questo bicchiere entra merlottianamente morbido per poi imporre la freschezza, la struttura e i tannini dell’aglianico con grande autorità. E’ un vino da abbinamento, ma non su piatti particolarmente sapidi e strutturati. Un rosso elegante, ricco e corretto, dunque, giusto provare vitigni internazionali in una zona dove non c’è mai stata tradizione di vinificazione moderna. Ma se consideriamo il prezzo, poco più di 5 euro, possiamo dire allora di trovarci ad uno dei migliori rossi campani, perché regala quotidianità senza per cedere sullo stile.Questi due vini ci stanno convincendo di come forse l’abbinamento migliore per l’aglianico sia proprio il merlot e non il cabernet sauvignon e il sangiovese su cui pure molti produttori continuano ad insistere. Queste due prove in umiltà, che comunque vanno molto bene Oltreoceano ove l’aglianico è l’emigrante e il merlot l’interprete, aprono una strada sicuramente interessante in questa direzione.Gennaro e Tiziana volevano fare un vino buono e ci sono riusciti alla seconda vendemmia, adesso puntano a costruire una piccola cantina. E su questi colli sconosciuti del Parco Regionale dei Picentini il miracolo di Silvia conta già due adepti.