di Giovanna Fasanino
Nocera Superiore. Una cena contadina, dopo una giornata di lavoro nei campi, raccontando il raccolto già fatto e quello che ci si appresta a fare, scambiando esperienze e cercando un punto di contatto con una realtà – quella cittadina – sempre più spesso alla ricerca dell’acquisto direttamente dal “produttore”. Pomodoro San Marzano, cipollotto nocerino e mela annurca declinati in quattro portate dallo chef Salvatore Gargiulo, della rinnovata Osteria Terra Santa a Nocera Superiore, hanno scandito la prima tappa nell’Agro Nocerino dell’iniziativa di Coldiretti Salerno, “Còlti e mangiati”.
Allo stesso tavolo, lunedì sera, i produttori, Franco Corrado, titolare di una impresa agricola di Poggiomarino specializzata nella produzione di piante aromatiche, Michelangelo Corrado, del La Fattoria di Sarno, Edoardo Ruggiero, presidente di Dani Coop., Enzo Galdi, funzionario di Col diretti, l dottoressa Milite, nutrizionista dell’Asl Sa1, il professore Califano, e Luca Auletta, marketing Manager di Ilo, ed un’outsider, Paola Passaro, cilentana doc, produttrice di formaggio e allevatrice di capre a Giungano.
Ad aprire l’ampio dibattito, i produttori, che se non hanno mancato di sottolineare la “sordità” alle loro esigenze da parte dei grandi industriali, non hanno lesinato compiacimento per il sempre crescente interesse della gente comune, dei consumatori, alle loro realtà contadine. La ricerca del prodotto sano, genuino, di stagione, a chilometro zero e, non da poco in tempi di crisi, con un grosso taglio ai costi della filiera distributiva, è la nuova tendenza, che consente, fortunatamente, di tenere in vita realtà contadine dove – altro dato molto interessante – si comincia a registrare un cambio generazionale. Gli imprenditori agricoli sono sempre più giovani, magari con un diploma o una laurea appesa in casa, ma con l’entusiasmo e la voglia di lavorare di mano in agricoltura, con un occhio al marketing. La vendita diretta rappresenta una grossa innovazione per il mondo agricolo, le cui potenzialità sono ancora tutte da esplorare. Tant’è che l’incontro con i ristoratori è fondamentale. Sì, perché l’attenzione dei ristoratori alla bontà e genuinità dei prodotti da “raccontare” al cliente mentre si serve un bel piatto è il miglior volano per l’azienda agricola che offre a quel ristoratore attento il prodotto del proprio orto.
Con questa brillante intuizione ILO e Coldiretti hanno programmato i dodici incontri di “Colti e mangiati”.
Il debutto a Nocera Superiore ha consentito al nuovo chef della Osteria Terra Santa, Salvatore Gargiulo, stabiese – che diventa osteria ante litteram, sia per proposte del menù che per i prezzi praticati – di proporre per aperitivo fiore di zucca fritto in tempura, con ripieno di ricotta, parmigiana di zucchine e ricotta infornata con miele di acacia; l’antipasto ha visto di scena una succulenta seppiolina in umido su letto di fagioli; crema di San Marzano con cipollotto in agrodolce e mousse di ricotta; paccheri con pomodoro San Marzano e scaglie di provolone del monaco; mousse di yogurt con granella di biscotto e mela annurca.
Per gli “integralisti”, cipollotto nature accompagnato da caciocavallo stagionato di Sanza.
Un tour di sapori in una osteria di paese.
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