di Marina Betto
Un territorio deve distinguersi dai suoi varietali e non permettere ai varietali di distinguerlo è questo il pensiero che emerge parlando con i produttori del Collio.
Il 75% del vigneto del Friuli ha più di 35 anni, dato riferito alla media delle singole varietà, favorendo una viticoltura di grande qualità, i produttori ascoltano il loro territorio e le loro vigne che hanno tutte caratteristiche diverse, con apporti minerali diversi, ci sono le ponche che sono formate da quarzo capaci di donare differente salinità alle uve, troviamo le vigne a piede franco dove la ponca più sabbiosa ha preservato le radici dalla fillossera e la varietà delle uve si è così mantenuta molto ampia. Oggi si contano soprattutto varietà francesi coltivate intorno a Gorizia, non deve quindi stupire l’infinita gamma di blend, 66 varietà distribuite in varie aree del Collio, gli ettari vitati totali sono poco più di 26mila a cui se ne aggiungeranno presto altri 30mila ettari.
Il sapore più autentico del territorio è però rappresentato dal Collio fatto con solo Tocai, Malvasia e Ribolla Gialla. Questo vino bianco, generalmente paglierino, abbastanza asciutto e fresco, vivace, non troppo alcolico, si è sempre abbinato al pesce e ai piatti leggeri anche di verdure. Nell’uvaggio del Collio si sono via via introdotti il Sauvignon, il Pinot grigio e altri vitigni, che ogni produttore formula perché da sempre il Bianco Collio è fatto così. Certamente questo non facilita una sua descrizione e omologazione ma sembra che gli odierni produttori vadano fieri di ciò identificandosi proprio nella diversità e libertà di espressione. Per il Collio DOC oggi si può utilizzare una bottiglia identificativa, l’uscita del vino deve superare i 18 mesi dalla vendemmia e utilizzare 3 varietà: Ribolla gialla, Malvasia (istriana) e (Tocai) Friulano ma possono essere utilizzati anche vitigni internazionali con varie percentuali e con possibilità di affinamento in legno. Nel 2017 è stato proposto il Collio Gran Selezione che torna alle sole varietà storiche Tocai friulano 70%, Ribolla gialla e Malvasia da 0 al 30%.
I vini del Collio sono tanti e diversi, nel 1781 il medico Musnig dedica un intero capitolo della sua opera al vino, citando le varietà Muscatella, Gargania, Picolit, Pignola, Pergolen, Cividino, Refosco e tante altre ma sottolinea come alla Ribolla vada concesso il primo posto per il suo sapore dolce e per la sua generosità produttiva. La Ribolla nasce come vino e non come vitigno, era anch’essa anticamente un blend costituito da Ribolla, Malvasia e Tocai. Come vino a se stante, puro, nasce solo nel secolo XI. Il legame della Ribolla con il Collio è molto profondo, oggi sono 145 gli ettari vitati in Collio, con una media di età per la vite di 60 anni. Questo vitigno ama crescere in alto in collina dove spirano i venti tra cui la famosa Bora che parte dall’alto e arriva verso il basso prendendo vigore e portando via con se ogni marciume. Questo vento è legato da sempre alla città di Trieste, nella mitologia Bora era la figlia prediletta di Eolo, innamorata di uno degli argonauti. Il padre Eolo uccide il suo innamorato e dalle lacrime di Bora trasformate in pietra nascerà il Carso.
Con l’assaggio di 16 varietà annata 2022- 2021 si colgono aspetti diversi della Ribolla, la sua florealità nel Russiz Superiore ma anche note di mandorla e fumè come nella Ribolla gialla di Bolzicco, in bocca una sapidità moderata ma sempre presente, sensazioni più calde di fiori estivi di montagna, la camomilla. Nella 2021, annata considerata del secolo perché equilibrata, buona costanza di maturazione ha portato uve con ottima acidità. Troviamo belle note di miele nella Ribolla gialla di Blazic, grande equilibrio gustativo in quella di Manià con note di miele e un sorso vellutato.
Il Friulano è omogeneamente distribuito nel Collio e conta 196 ettari vitati, il secondo posto al mondo dove c’è più Friulano è l’Argentina portato dagli immigrati italiani. Con la DOC Collio nata nel 1968 sta trovando un’identità propria con un’espressione dove c’è meno mandorla amara in evidenza e più integrazione. Nel Friulano DOC Collio Gradis’ciutta 2022 tanta freschezza e sensazioni floreali, mela, pera abbondante acidità e sapidità marina senza nessuna deviazione amara. Nel Friulano di Humar 2022 si sente questa nota sapida che sa di salamoia per una tipologia comunque non omogenea perché il Friulano è ricco di aromi e quindi va interpretato, probabilmente con il passare del tempo le differenze tra i vari vini si smorzano, uniformandosi. Nel Carlo Pradis Friulano DOC Collio 2021 tanto sapore di erbe, asparagi dolci e ottima integrazione, cosi come si trova nel Friulano DOC Komjanc 2022. Il Raccaro 2021 è un vino molto ben fatto così come il Terre del Faet 2021 e il Friulano Bolzicco 2020 ha note di Vermuth bianco, si sente il sale e la frutta, in particolare la pesca, probabilmente figlio di un clone un po’ più antico.
Di Malvasia sono 348 gli ettari in tutta la regione di cui 43 ettari solo in Collio con una tendenza all’aumento consistente. Le sue zone d’elezione storicamente sono l’Istria e le colline intorno a Cormons.
E’ una macchina da zuccheri che deve essere messa in fondo valle, vicino ai boschi dove ci sono escursioni termiche per avere una buona concentrazione alcolica. La Malvasia DOC Collio 2022 Caccese sfodera sentori che ricordano la foglia di pomodoro e sapidità mista a sapore. La Malvasia DOC 2022 Venica& Venica è più morbida e vellutata con note di miele e fiori, in quella di Pighin 2021 troviamo la mela cotta, buona freschezza e bilanciamento salino. La Malvasia DOC Collio Livon Soluna 2021 si ricorda per l’equilibrio e l’integrazione mentre la Malvasia DOC Collio Carlo di Pradis 2020 per le note di crema pasticcera e Zabov, in bocca dimostra dolcezza, integrazione, lunghezza, un vino non banale ne stancante. La Malvasia mette alla prova il consumatore perché non è di facile beva ne comprensione, il livello di attenzione e di cultura enologica deve essere più alto per essere amata.
Tornando al focus sul Collio Bianco i produttori cercano di fare un grande vino di territorio e non far diventare importanti le singole varietà. Il progetto è appena partito e i produttori sono i primi che devono credere in questa terra dove c’è la possibilità di fare grandi vini bianchi ma si avverte la mancanza di un vino bandiera. In questo momento il Collio bianco non è un vino trainante ma il successo di ogni progetto trae forza da quanto ci credono i produttori. Ci vorranno anni per trovare una strada e un’espressione unica. Abbiamo detto sin dall’inizio tre le uve scelte la Ribolla gialla, il Tocai Friulano, il vitigno che nel complesso da più uniformità, la Malvasia ma alcuni ci infilano qualche vitigno internazionale. Ogni azienda ha creato con le sue uve migliori il suo Collio. Un’uscita a 18 mesi dalla vendemmia e il passaggio in legno è consentito ma si predilige non farlo. Sono tutti vini sapidi strutturati e longevi e l’annata 2021 è uscita da poco per far comprendere che ci si trova davanti ad un bianco particolare. La scritta Collio su ogni bottiglia è in grande e anche la bottiglia è distintiva. Per ora sono solo pochi produttori a farlo e questi sono alcuni assaggi:
Cantina Produttori Cormons – Collio Bianco Uve Autoctone DOC Collio 2021 le uve che lo compongono sono Tocai Friulano, Malvasia Istriana, Ribolla Gialla. Dopo la vinificazione sosta 16 mesi sui lieviti in botti di rovere di legni diversi. Profuma di fiori di campo, ananas e spezie, gusto elegante ma deciso.
Bracco- Collio Bianco La Mont- Brach DOC Collio 2021 viene da una zona fredda, un vigneto sistemato nel 1987 nel sud della DOC Collio Goriziano. Il denominatore è il Friulano poi il Sauvignon e la Malvasia Istriana, vinificati separatamente, uscita un anno dopo la vendemmia. Caldo di miele e sole estivo con note fumé è un vino che sa di macchia mediterranea, complesso e accattivante.
Ronchi Ro’- Collio Bianco Bon Frut DOC Collio 2021 con Friulano e Sauvignon a conduzione biologica fa solo acciaio, molto fruttato con note di camomilla e gelsomino, in bocca è ricco di sapidità e freschezza. E’ un vino complesso ma facile alla beva, sosta sette mesi sulle fecce nobili, esce dopo 18 mesi dalla vendemmia.
Raccaro- Collio Bianco DOC Collio 2020 buono il grado alcolico è un vino pieno e saporito, un uvaggio con Pinot Grigio, Sauvignon e Friulano.
Terre del Faet- Collio Bianco Uve Autoctone DOC Collio 2020 ha note calde floreali piacevoli. Base Tocai Friulano, Malvasia e Ribolla gialla, affina per un anno in cemento e una piccola parte in legno. Rilascia sensazioni moderate di Vermouth è un vino vellutato con grande sapidità ma molto ben integrata.
Bolzicco- Collio Bianco Vigne Da Mont DOC Collio 2019 -60 % Friulano e 40% Ribolla gialla fa un passaggio in legno dopo l’assemblaggio per un anno. Giallo dorato sa di mandorla e vaniglia, ricco di cremosità rimane fresco fino alla fine.
Tenuta Borgo Conventi- Collio Bianco Luna di Ponca DOC Collio 2019 per questo vino la selezione delle uve in vigneto è massima con una resa delle uve pari ad un chilo per pianta. Le uve vinificate separatamente vedono il Friulano in acciaio mentre lo Chardonnay e la Malvasia in piccole botti di rovere da 225. Assemblati i vini dopo l’estate vengono fatti riposare in acciaio prima dell’imbottigliamento passano ulteriori 6 mesi di sosta in bottiglia prima della commercializzazione. A due anni e mezzo dalla vendemmia comincia ad essere interessante sfoderando profumi particolari di gelsomino e rose, agrumi, brioches. Morbido e sapido è un vino complesso e originale.
Marco Felluga Russiz Superiore – Russiz Superiore Collio Bianco Col Disore DOC Collio 2018. L’uvaggio è composto da Pinot Bianco, Friulano, Sauvignon, Ribolla gialla fermentato in rovere, il vino viene fatto riposare sui lieviti per un anno più un anno di bottiglia. Un profumo particolare di fiori e agrumi, erbe che si fondono con il fumè e la frutta secca. Bocca morbida con echi vanigliati e barricati, lungo e sapido. Quest’anno è la 37esima edizione di Col Disore, ciò dimostra che ci si trova davanti ad un vino che va al di là delle mode, incarna piuttosto un concetto aziendale, legato al territorio utilizzando l’uva dei vigneti più vecchi a disposizione.
Gradis’ ciutta- Collio Bianco Riserva DOC Collio 2017 nasce nel 2009 composto da Friulano, Malvasia, Ribolla gialla. Tenui i suoi sentori floreali ma il sorso è complesso e profondo. Un sogno, un’idea futura del produttore è quella di riuscire a fare un vino con le uve nate tutte in una singola vigna.
Tornando ai mono varietali il Pinot Bianco è al numero 11 nella DOC Collio. Gli ettari vitati sono 44,5 e si registra un piccolo incremento. Fino agli anni “70 confuso con lo Chardonnay abbiamo cloni che si sono adattati a questi luoghi perché alcune vigne hanno più di 50 anni. Nel comune di Cormons si concentrano i maggiori ettari vitati e poi a Dolegna, la parte più fresca della regione che da vini più floreali. Il Pinot Bianco DOC Collio 2021 Sgubin Ferruccio profuma di eucalipto, fiori di oleandro con un corredo salino e freschezza molto persistente. Equilibrato il Pinot Bianco DOC Collio 2021 Livon Cavezzo nasce nella ponca pura.
Il Pinot Grigio è la varietà più piantata in regione. Nel Collio 317 sono attualmente gli ettari ma negli ultimi anni c’è stato un decremento ma un quarto delle bottiglie prodotte rimane composta da Pinot Grigio. In America rappresenta il vino bianco italiano per antonomasia, è alcolico e supera i 14 gradi molto facilmente. C’è differenza tra un Pinot Grigio fatto in collina e uno in pianura, il suo pregio sta nel valore geografico del territorio. Nel 2022 le varietà più precoci hanno sentito di più gli stress idrici. Il Pinot Grigio DOC Collio Marco Felluga Mongris 2022 profuma di mela rossa ed è pieno di freschezza. Pinot Grigio DOC Collio Gradis’ciutta 2022 è molto delicato e fruttato con riconoscimenti di mela e pesca simile per delicatezza al Pinot Grigio Livon Braide Grande 2022. Il Pinot Grigio Battistutta 2022 si distingue per complessità. Il picco di gradimento per il Pinot Grigio è stato il periodo 2016 – 2021 con vini dal bel colore ramato, fruttati e sapidi con equilibrio e freschezza. Il Pinot Grigio Primosic color buccia di cipolla, profuma di mela e un po’ di melograno con le sue punte di astringenza; il Pinot Grigio di Fruscalzo 2021 è pure interessante sia nel colore che nell’equilibrio. Manià 2021 e Marcuzzi 2019 sanno di sidro in bocca, più strutturati al naso con sentori quasi empireumatici come i Colmello di Grotta 2019 con leggerissima astringenza e ricordi fruttati. Una batteria di Pinot Grigio che esprime un profilo ben definito, succoso con profumi netti e grande bevibilità.
Il Sauvignon 2022 ha dato vini freschi e poco profumati. In Collio siamo a 272 ettari vitati, il 50% ha più di 50 anni dati che evidenziano ormai la quasi tradizionalità di questo vitigno in regione. Sauvignon DOC Collio Humar 2022 profuma di gelsomino e aromi speziati con ottima bevibilità. Il Sauvignon DOC Colli Villa Vasi 2021 sprigiona odori di mentuccia ed erbe ma è debole in bocca. Sauvignon DOC Collio Caccese 2021 è delicatamente persistente con spezie come il cumino in evidenza. Il Sauvignon friulano in questi anni ha perso la sua arroganza e i profumi troppo ruffiani, oggi vengono usati sempre più cloni francesi o ricavati da selezione massale in più in cantina si è cominciato a lavorarlo in modo diverso, niente botte e i sentori sono diventati più eleganti, non troviamo in essi la frutta tropicale come l’ananas e frutto della passione ma il sambuco, il bosso, il gelsomino, la mentuccia e il cumino che regalano più eleganza in tutti i vini. Sauvignon DOC Collio Bolzicco 2021 profuma di fiori di gelsomino e ha una persistenza elegante. Sauvignon Attems è un sorso tagliente che profuma di agrumi gialli e possiede una certa piccantezza. Il Sauvignon DOC Collio Colmello di Grotta 2019 ha ancora slancio e una distinta carica aromatica.
Nel racconto corale dei vini del Collio non può mancare un focus sulla longevità dei Bianchi del Collio. Alcune perle che vanno dal 2015 al 2007 sono state messe in degustazione da alcuni produttori per comprendere meglio il concetto di longevità che è una delle caratteristiche più rappresentative di questi bianchi.
Marco Felluga Russiz Superiore- Russiz Superiore Pinot Bianco Riserva DOC Collio 2015 figlio di un’annata perfetta esprime subito la sua eleganza. Le uve provengono da vigneti vecchi di 50 anni, la fermentazione in legno e l’affinamento sui lieviti e ulteriore tempo in bottiglia donano sentori di mela bianca in evidenza, salivazione e sapidità lunga per un vino rotondo e equilibrato, ancora capace di sostenere il tempo.
Muzic- Friulano DOC Collio 2015 nasce nel Collio alto, più ad est verso Oslavia, dove le temperature sono più basse e dove ci sono ottime potenzialità soprattutto per i vitigni autoctoni. Azienda a conduzione familiare, 26 ettari di vigneti quasi tutti a bacca bianca Tocai, Malvasia, Ribolla. Prima bottiglia prodotta nei primi anni “90. Un vino ancora freschissimo, ammandorlato lungo e sapido fino alla fine del sorso.
Venica&Venica- Friulano DOC Collio Ronco delle Cime 2011 nasce in collina da un vigneto del 1974, alle spalle ci sono le Pre-Alpi Giulie che apportano con le brezze salubrità alle viti. Annata calda la 2011 che ha donato al vino profumo di mela e susina bianca matura, etereo, in cui la vena sapida e la mandorla si sfumano in un substrato alcolico perfettamente integrato all’acidità. Un’azienda familiare di origine contadina che ha saputo valorizzare il suo lavoro con grande capacità, legata a valori tradizionali.
Carmello di Grotta- Collio Bianco DOC Collio 2015 ha dolcezza con riverberi di pompelmo maturo, è un vino dal corpo leggero ma persistente. Questa è l’ultima annata prodotta infatti non è più stato fatto da questa azienda, composto da Chardonnay, Pinot Bianco, Sauvignon e una parte di Tocai; era vinificato in barrique, affinato otto mesi in legno è poi andato in bottiglia per un anno prima della commercializzazione. Un vino di riferimento in Friuli.
Castello di Spessa- Collio Bianco San Serff DOC Collio 2013 sorprende per freschezza al naso, in bocca ha carattere minerale ancora incisivo e giovane. Prodotto con Pinot Bianco e Sauvignon è un vino dedicato alla famiglia San Serff. Affina in barrique per 6/12 mesi, i vigneti sono sulle colline e le viti del “93. Oggi è cambiato il blend come percentuale e varietà.
Pascolo – Collio Bianco Agnul DOC Collio 2013 prodotto dal 2002 è nato sull’entusiasmo dei primi studi del Consorzio ed è stato dedicato al nonno Angelo che in quell’anno era venuto a mancare. In queste venti vendemmie è cambiato fino ad arrivare a questa ricetta che vede Friulano affinato in legno e Sauvignon e Pinot Bianco in acciaio, esce dopo tre anni dalla vendemmia. Annata interessante la 2013 e dopo arriveranno una serie di annate calde fino al 2019. I vigneti dell’azienda hanno circa 30 anni. Pascolo è l’unica azienda che produce 3 Collio bianchi diversi, tra cui uno fatto con le tre varietà autoctone. Una sfaccettatura che mette in evidenza la molteplicità di interpretazione di questo vino in questo territorio. Lo contraddistinguono note fumé eleganti, molto buono.
Primosic- Collio Bianco Klim DOC Collio 2009 ha una buona dotazione alcolica, morbidezza e in bocca rilascia sensazioni di agrumi e salinità. Composto da Chardonnay, Tocai, Sauvignon e Pinot Bianco nati nella ponca del Collio, un comune denominatore che si sente e che fatica ad esprimersi negli anni della gioventù. Bilanciato e integrato è molto buono.
Toros- Sauvignon DOC Collio 2007 aziende piccola con 13 ettari di vigneto a conduzione familiare. Un vitigno che secondo l’azienda non è mai riuscito a decollare, vendemmiato stra- maturo. Ottimo vino con una particolare speziatura, ricorda il cumino e il finocchietto selvatico, il cedro. Morbido e minerale, godibile e dalla buona struttura e lunghezza.
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