IPPOLITO 1845
Uva: gaglioppo
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
La storica azienda calabrese presenta due riserve: il Ripe del Falco e questo cru Colli del Mancuso, nel cuore del Cirò, frutto di una vendemmia leggermente spinta, di una lunga macerazione e poi di un elevamento in barrique per almeno otto mesi. Entrambe hanno avuto le quattro stelle nella nostra guida ai Vini Buoni d’Italia del Toruing anche se nel punteggio del momento, parlo di giugno, questa etichetta era leggermente indietro al Ripe e allo stesso rosso classico. Ma un po’ tutte le guide hanno mostrato di apprezzare questa bottiglia, dai 4 grappoli dell’Ais al Vino Quotidiano di Slow Food che giustamente la segnala per l’incredibile rapporto fra qualità e prezzo. Rivisto dopo nove mesi, il Colli del Mancuso si conferma gran bel rosso, per certi versi tranquillizzante nel suo esprimere un marker tipico, inconfondibile che riporta immediatamente a tutti i Cirò bevuti nel corso della nostra esperienza. Il Gaglioppo espresso da queste parti non è mai un vino invasivo, ha un naso poco intenso ma persistente, buona frutta rossa, un po’ di marasca, qualche speziatura dolce in un rapporto con il legno sempre ben dosato e mai eccessivo. In bocca è una specie di diesel, entra cioé lentamente e senza sprint, ma è costante, deciso, molto lungo. In bocca si avverte inizialmente una dolcezza a cui fa da contraltare poi una freschezza di sottofondo, certo non esuberante come quella a cui ci ha abituato l’Aglianico dell’Appennino Meridionale, ma sufficiente a sostenere per lungo tempo il vino. Il Gaglioppo infatti ha nel tempo la caratteristica di assumere subito una quota e di mantenerla costante nel tempo sino a quando, dopo molti anni, il processo ossidativo inizia a fare la sua parte in maniera discreta. Per questo sono sempre vini di lunga durata, che hanno bisogno di lunga ossigenazione per riprendersi, rossi fosse ritenuti poco moderni come concezione perché non spingono sulla concentrazione, ma ugualmente forse proprio perché sono rimasti fedeli a se stessi nel corso degli anni hanno un loro fascino, quel fascino che li ha penalizzati negli anni ’90 e che invece adesso li riporta alle stelle. Il Colli 2004 è un vino soprattutto di piacevole beva, capace di coinvolgere la tavola intera in modo semplice e spontaneo. Lo beviamo sulle preparazioni di carne in umido, brasati di cinghiale. Gran bel vino.
Sede a Cirò Marina, via Tirone, 118. Tel. 0962.31106, fax 0962.31107. www.ippolito1845.it; Enologo: Franco Bernabei. Ettari: 100. Bottiglie prodotte: 1000.000. Vitigni: gaglioppo e greco bianco
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