Uva: coda di volpe
Fascia di prezzo: da 1 a 5 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio
E' sempre un grande piacere ritrovare questa bottiglia renana che mi riporta ai primi articoli scritti sul vino. Coda di Volpe, Greco e Falanghina furono il trittico scelto da questo gigante sannita per rilanciare il vino campano in bottiglia e fu subito un grande successo commerciale, la spallata decisiva ai bianchi di altre regioni perché questi vini, tipici ed economici, riuscirono ad entrare negli scaffali delle enoteche, delle pizzerie e delle trattorie.
In questi anni il lavoro del team di Cantina del Taburno è andato avanti tra mille difficoltà perché la struttura era proprietà del Consorzio Agrario di Benevento andato in liquidazione come tutti gli altri. Nonostante questi ostacoli burocratici, il marketing e il lavoro dei campi, seguiti da Nicola Di Girolamo, papà dell'attuale ministro per cui abbiamo dovuto leggere la solita vagonata di sciocchezze del solito attaccabrighe in cerca di sponsor post, e da Pippo Colandrea in cantina è andato avanti cn successo.
Un lavoro duro, che ha salvato il reddito nell'area del Taburno e calmierato i prezzi consentendo così a quest'area di trovarsi ben allineata in un momento di difficoltà sul mercato italiano. Ma, diciamolo pure, anche un lavoro di avanguardia:la Cantina di Foglianise è stata la prima in Campania a chiamare un enologo di fama, Luigi Moio, che ha ridisegnato la gamma nella fascia top.
Il Coda di Volpe lo beviamo, come può essere, nello spacco di lavoro sulla bella cucina di Antonella Rossi di Napoli Mia a Riviera di Chiaja. Un vino che riserva molte sorprese nonostante la sua semplicità, veloce fermentazione e stazionamento in vasche di acciaio. In cantina ne ho aperte bottiglie vecchie che mi hanno sorpreso per la tenuta e anche in parte per l'evoluzione.
Ma non è di questo che dobbiamo parlare perché il Coda è un vino che va bevuto di gola e non di testa per la sua immediatezza acida, la buona polpa del suo frutto, la pienezza del corpo, il piacevole allungo da centro bocca che porta ad una chiusura netta, pulita, con un leggero richiamo amarognolo di mandorla fresca.
Un vino quotidiano come si dice, una risorsa per chi ha pizzerie e osterie perché è un bianco poliedrico e interessante, capace di farsi apprezzare da chi non beve e di incuriosire l'enostrippato in cerca di emozioni. Una risorsa ancora poco conosciuta fuori dalla Campania che vi invitiamo a provare.
Sede a Foglianise, via Sala 15 – Tel. 0824.871338, fax 0824.878898 – www.cantinadeltaburno.it – Enologo: Filippo Colandrea con i consigli di Luigi Moio Bottiglie prodotte: 1.800.000 – Ettari: 600 da 350 conferitori – Vitigni: aglianico, piedirosso, falanghina, fiano, greco, coda di volpe
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