Bucare le prenotazioni. Il pizzaiolo piemontese Patrick Ricci ha fatto un post su Facebook mettendo il dito sulla piaga e dimostrando quando pesa sul bilancio annuale di un ristorante questa cattiva abitudine.
VI SIETE MAI CHIESTI QUANTO COSTA UNA PERDITA DI PRENOTAZIONE AD UN LOCALE, OVVERO QUANTO DANNO ECONOMICO PRODUCE NON RISPETTARE LA REGOLA DI AVVISARE IN TEMPO E QUANTO DISAGIO COMPORTA NON RISPETTARE L’ORARIO PREVISTO AL SERVIZIO RALLENTANDOLO O SATURANDOLO? OPPURE VI SIETE MAI POSTI IL PROBLEMA CHE AVVISANDO PER TEMPO DEBITO DARESTE POSSIBILITÀ AD ALTRI DI POTERCI ANDARE? O CHE COMPORTANDOSI COSÌ FATE PERDERE UN POSTO DI LAV…ORO?
HO FATTO DEI CONTI MOLTO DETTAGLIATI MONITORANDO GIORNO PER GIORNO IL 2015 ED I RISULTATI LI POTETE LEGGERE QUA!
Si tratta di una vera piaga soprattutto per chi ha pochi posti disponibili. Spesso un tavolo da sei o da otto che salta finisce per incidere economicamente sull’andamento di una serata.
Quando non si può più rispettare la prenotazione basterebbe impiegare un minuto per liberare il tavolo. Eppure in Italia è un fenomeno raro. E chi ha provato a farsi dare un anticipo tramite carta di credito si è dovuto rasssegnare a perdere il cliente perché da noi quasi nessuno è disposto a fare quello che all’estero è una prassi ocnsolidata.
Quali rimedi si possono pensare? Difficile dirlo, anche perché affidarsi alla buona educazione sarebbe come pretendere di chiedere ai fumatori di non alzarsi per andare a fumare o ai compulsivi del cellulare di non interrompere la conversazione ogni volta che squilla.
Il ristorante metafora dell’Italia: individualista, indisciplinata, scostumata e dunque perdente.
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