Pochi frenetici giorni necessari per organizzare la serata degustativa ed eccoci al giorno fatidico, lunedì 3 febbraio 2014, all’Antico girone malafemmina è in cattedra Ciro Salvo, il Maradona dell’impasto [cit.], che, nei pochi giorni di, relativa, libertà prima di partire con l’avventura napoletana di 50kalò ha voluto ritornare a Firenze (l’avevo già invitato a maggio dell’anno scorso) per non farci dimenticare cosa è una pizza, napoletana, di quelle buone!
Organizzo il classico giro di pizze per il quale ho concordato i vini pret-a-porter ovvero BYO: un pò di bottiglie ragionate per cercare il miglior abbinamento. La lista delle pizze in degustazione fa già venir l’acquolina in bocca:
– Montanara, con passata di piennolo DOP Giolì
– Ripieno bianco: ricotta, ciccioli, provola affumicata, pecorino
– Margherita con San Marzano Danicoop
– Margherita col Piennolo DOP Giolì
– ricotta di bufala e Capocollo
– Alleanza (cipolla ramata di Montoro DOP, conciato Romano Le Campestre, lardo di cinta senese)
Da buon Ambasciatore, chiedo ed ottengo il pieno appoggio del Consorzio della Mozzarella di Bufala Campana DOP (grazie, sig Direttore Lucisano!).
Grazie, anche, a Danicoop che c’ha fornito il pomodoro più buono del mondo [cit.] ed a Manuel Lombardi, sempre pronto a sostenere eventi che propongono il buono con il suo conciato romano!
Sono molto contento di esser riuscito a coinvolgere un valido artigiano locale, Valfredo Tozzetti, titolare della omonima macelleria in quel di San Casciano Val di Pesa che, gentilmente, ci ha fornito lardo di cinta senese e capocollo: Valfredo era in sala, a mangiar le pizze ed a parlare del suo lavoro.
Presente anche il titolare dell’azienda Giolì, produttore di pomodoro del piennolo DOP, che alla fine distribuirà, a chi l’aveva prenotata, la bomboniera: un bel piennolo da portarsi a casa per avere del pomodoro fresco da utilizzare al bisogno, magari per un ottimo spaghetto!
Quasi un centinaio di persone – tra cui alcuni professionisti della ristorazione fiorentina, tra cui un giovane pizzaiolo napoletano, che lavora a Firenze, di cui Ciro è stato Professore! – in trepidante attesa, 6 pizze in degustazione ma, siccome chissà quando ci ritocca, a fine giro ho estorto a Ciro (che era stanco, come i camerieri di sala) un po’ di marinare, la pizza più semplice ed al tempo stesso la più difficile: al mio tavolo ne sono evaporate ben tre, ci siamo pappati – a fine giro – quasi un’altra mezza pizza a testa, a testimoniare la golosità e la leggerezza del prodotto !
Sulla bacheca FB dell’evento, troverete una classifica, non sollecitata, di alcuni dei partecipanti alla serata.
E vengo alla mia, personalissima, classifica
– ripieno bianco & marinara a pari merito
– montanara
– margherita
Una bella occasione per far il punto su cosa sia un impasto eccellente, un bravo pizzaiolo come Ciro Salvo lo invito a Firenze per far conoscere i massimi livelli – con le ovvie limitazioni dovute alla trasferta, in un ambiente che non è il suo, un forno che non è il suo, uno staff che non è il suo! – qualitativi della pizza napoletana: due miei commensali hanno affermato con questa serata ho alzato l’asticella e mi sono emozionato.
Quindi: mi ritengo soddisfatto e, sopratutto, avanti il prossimo: pizzaioli napoletani, fatevi avanti!
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