Sergio Arcuri
Uva: gaglioppo
Fascia di prezzo: 15,00 euro in enoteca
Fermentazione e maturazione: cemento
Vista 5/5 – Naso 27/30 – Palato 27/30 – Non omologazione 31/35
Al di là del nuovo disciplinare della Doc Cirò, che prevede l’utilizzo di specie varietali a bacca rossa come il merlot ed il cabernet sauvignon, direi che questo vino calabrese quando è vinificato soltanto con il classico gaglioppo ha una marcia in più.
I fratelli Sergio e Francesco Arcuri di Cirò Marina, che allevano soltanto il gaglioppo con cui producono un rosso ed un rosato, si autodefiniscono “piccoli vignaioli e vinificatori” e, poiché coltivano quattro ettari vitati di proprietà con il metodo biologico, asseriscono che “chi non fa il biologico fa peccato”, perché qui il clima è favorevole e permette di fare pochissimi trattamenti. Il loro stile, quindi, si può definire tradizionale ed artigianale e non arretrano di un metro.
I loro vini sono autentici e naturali: niente lieviti selezionati, niente filtrazioni o chiarifiche e niente legno, ma soltanto affinamento in vasca di cemento aperta, il cosiddetto palmento. D’altronde i due fratelli provengono da un’antica e sana famiglia di viticoltori, che già si dedicava all’allevamento della vite fin dal lontano 1880 ed hanno ricevuto poi il testimone dal loro padre Giuseppe, purtroppo recentemente scomparso.
Per la mia degustazione ho preso in esame il Cirò Doc Rosso Classico Superiore Aris 2011, le cui uve sono state ottenute da due vigneti allevati ad alberello ed impiantati rispettivamente nel 1948 e 1980. Dopo il passaggio nelle vasche di cemento per venti mesi, il vino completa il suo ciclo di affinamento in bottiglia per altri sei mesi. La gradazione alcolica è di 14 gradi.
Il colore nel bicchiere è trasparentemente nebbioleggiante dell’Alto Piemonte. L’impatto aromatico è primariamente ciliegioso, prugnoso, rosato e sottoboscoso, con risvolti di piccola e fine speziatura di noce moscata e di pepe nero. In evidenza anche richiami di liquirizia, di macchia mediterranea, di cuoio e di tabacco.
La bocca accoglie il sorso con amorevole voluttuosità, in cui emergono come archetipi territoriali freschezza, corposità, sapidità, dinamicità, succosità, rusticità, equilibrio, struttura, una compostezza fruttata ed un backgroud marino. L’effetto tannico è abbastanza grintoso, ma godibile. Finale lungo, sanguigno, intrigante, terroso e mineralizzante.
L’abbinamento è versatile e trasversale, per cui il vino va bene su carni rosse e bianche, formaggi semistagionati e salumi, paste asciutte e minestre. Prosit!
Questa scheda è di Enrico Malgi
Sede a Cirò Marina (Kr) – Via Roma Vico III, 3
Tel. 0962 31723
vinisergioarcuri@libero. It – www.vinisergioarcuri.it
Ettari di propietà: 4
Bottiglie prodotte: 5.200
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