LIBRANDI
Uva : greco bianco
Fascia di prezzo : da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio
In un pranzo informale con degli amici calabresi, molto più esperti di me nell’ambito del vino, ma con il buon gusto di non pontificare a ogni sorso, rendendo la conversazione e l’aspetto conviviale indigesto, ho scoperto vini della loro terra che mi hanno colpito. C’era in tavola una carrellata di bottiglie della cantina Librandi. E’una di quelle realtà così operative e impegnate che ti lasciano stordito. Ci sono aspetti molto interessanti: la distribuzione in quasi tutto il mondo, la ricerca e riscoperta per i vitigni autoctoni, i numeri della loro produzione (si superano 2milioni di bottiglie).
Certo è, che, solitamente, mi entusiasmo per attività più retrò, piccole e discrete, ma non posso comunque negare l’evidenza di tanto lavoro. Mi piace la ricchezza della cantina. La varietà di uvaggi stranieri è equilibrata da splendide bottiglie di vitigni autoctoni che meritano di essere assaggiate. La Magno Megonio, un rosso da uve magliocco d’inaspettata freschezza e di eleganza speziata è da tenere a mente così come il più celebrato Efeso, un bianco di uve Mantonico di gran pregio. L’occhio però mi è caduto in particolar modo sul Cirò Bianco base. Sarà per predisposizione personale, ma amo conoscere le cantine dalle bottiglie più semplici. Credo che il vino di punta sia il passo ultimo di un percorso enogastronomico in cui apprendere l’estro e il lavoro di un’azienda, ma nel vino base c’è la semplicità della terra e dell’amore disinteressato per il vino, in cui muovere il primo passo verso la conoscenza di una cantina.
Questo Cirò Bianco 2007 Librandi, in degustazione, si presenta di colore giallo paglierino, caldo e pulito. Si percepisce subito un intenso bouquet floreale e riconosco i fiori di pesco. Note agrumate accompagnano l’olfatto. Al gusto si aprono i sentori di scorza di arancia. Le sensazioni citriche, fresche ed equilibrate deviano verso una complessità più inusuale quale il cedro. Percepisco al gusto frutta a pasta gialla. Indiscussa si presenta la pesca. Il palato è accomodante ed al contempo fresco e sapido con punte minerali . Sul fondo, nel finale sento ancora dei fiori. La bocca risulta pulita e la persistenza è discretamente lunga. Io lo berrei come antipasto, con una spadellata di bianchetti, giusto soffritti con aglio e alloro. Onestamente in un pranzo un po’ alla buona e senza un vero filo logico che accomunasse le pietanze questo vino, si è bevuto bene. I bicchieri tutti “sbacantati “erano!
Questa scheda è di Sara Marte
La sede è a Cirò Marina nella contrada San Gennaro. Tel 0962 31518, fax 0962370542. www.librandi.it e-mail : librandi@librandi.it Enologo : Donato Lanati. Bottiglie prodotte 2.100.000 Ettari : 230 di proprietà e 30 in fitto . Vitigni : greco,chardonnay,mantonico, gaglioppo,magliocco,cabernet sauvignon.
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