Cinquant’anni di Cesarini Sforza: cooperazione e progettualità, creano l’unicità della bollicina trentina

Pubblicato in: Eventi da raccontare
Cesarini Sforza Express, il treno storico simbolo dei cinquant'anni dell'azienda

di Simona Paparatto

Celebrare i cinquant’anni di Cesarini Sforza, fondata nel giugno del 1974, significa valorizzarne la progettualità puntuale nel tempo, con attento sguardo al territorio,interpretato sempre al meglio. Un percorso, questo, simboleggiato dal Cesarini Sforza Express, un treno storico con gli stessi anni dell’azienda, che da Milano, ha effettuato l’unica fermata a Trento, per i festeggiamenti in una location strepitosa e suggestiva, quella del Castello del Buonconsiglio.

Presenti, il presidente Lorenzo Libera, l’enologo Andrea Buccella e il direttore generale di Cavit Enrico Zanoni, che ha dato così il “benvenuto” agli ospiti: “Cesarini Sforza è stato ed è uno dei marchi pionieri della spumantistica in Trentino, ma soprattutto, del Trento DOC, grazie alla visione lungimirante di alcuni imprenditori che ne hanno capito il potenziale, facendo un percorso molto importante, arrivato nel 2001 con cantina Lavis e nel 2019 attraverso Cavit, il nostro gruppo. Chardonnay e Pinot Nero coltivati nel territorio,
in questi cinquant’anni si sono mantenuti e si confermano nell’attenzione alla qualità. La base di approvvigionamento rimane quella dei viticoltori della Val di Cembra, una zona tra le più vocate per la spumantistica. Noi abbiamo potuto apportare significativi investimenti, volti sempre a migliorarne, a garantirne e confermarne la qualità, nel modo più adeguato possibile. Questi cinquant’anni sono un punto di partenza e come Cavit, continueremo a mantenere una forte identità del marchio Cesarini Sforza, che ha un sito produttivo ed una struttura completamente dedicati”.

Cesarini Sforza ha, infatti, trascorso la metà dei suoi primi cinquant’anni, in cooperazione: ciò ha consentito diversi investimenti tecnologici. La collaborazione di filiera offre un valore aggiunto, permettendo all’azienda di selezionare i migliori prodotti dal Trentino, con una forte enfasi sulla Val di Cembra. Il gruppo Cavit fornisce un’assistenza tecnica significativa, con un team agronomico e la piattaforma informatica PICA, che permette di conoscere a fondo il territorio e ottenere il meglio da esso.

All’importante evento, gli invitati più riguardevoli, sono stati i dipendenti dell’azienda, a dimostrazione del clima familiare ed affiatato tra chi, con diverse mansioni, contribuisce giorno per giorno a mantenere una forte identità.

Elegante l’aperitivo in giardino, allietato da Cesarini Sforza 1673 Riserva Extra Brut 2016.
Prodotto con le migliori uve chardonnay in purezza, incarna l’eleganza e la raffinatezza del Metodo Classico. Dopo sei mesi di affinamento in acciaio e oltre 70 mesi di riposo sui lieviti, evidenzia un perlage fine e persistente ed un bouquet fruttato con note di mela, pera e agrumi, arricchito da sentori di crosta di pane e lievito. Al palato, è sapido e ricco, con una bollicina fine, che ne esalta la struttura. Il gusto è pieno e avvolgente, con una piacevole freschezza, in perfetto equilibrio con la prorompente mineralità. Il lungo affinamento lo rende armonico, con spiccata persistenza gustativa. Equilibrato, di grande freschezza e raffinato, è risultato in perfetto accordo con i deliziosi finger food proposti: Tartelletta al Trentingrana con caviale di trota, Macarons di pasta con salmerino alle erbe, Cornetto di segale con ragù di anguilla brasata e acetosella, Tartare di cervo, pistacchio, ricci di mare in pacchero di Felicetti, sapientemente creati da chef
Alessandro Gilmozzi, patron dell’El Molin di Canavese e presidente dell’Associazione Ambasciatori del Gusto, che ha continuato ad emozionare i nostri sensi, attraverso un’esperienza culinaria creativa, con attenzione al territorio:

deliziosa la Tartare di trota salmonata, crema all’uovo ed erbe aromatiche. Raffinato ilRisotto con asparago bianco di Zambana con ricotta, pepe e menta: piatto delicato, con asparago gustoso e croccante. Il tenerissimo filetto di Pluma iberica marinata e scottata alla brace ha piacevolmente chiuso il pasto.
Poi, di nuovo in giardino, per un finale dolce, indimenticabile: Cannoli di sfoglia croccante riempiti al momento, Bon bon Sacher, Macarons delicati, Bavarese ai tre cioccolati e una soffice Veneziana con crema chantilly: ogni assaggio, un’esplosione di gusto e un omaggio alla maestria dello chef.

Aquila Reale Riserva 2004 è stato l’elegante protagonista della serata: prodotto in soli1200 esemplari, è uno Chardonnay importante, rimasto in bottiglia 228 mesi e degorgiatocirca un mese fa, dopo 20 anni esatti d’affinamento. Spumante complesso, di gran vigore e con ottimo potenziale di invecchiamento,
viene prodotto dal 1986, ma solo nelle annate migliori.
Finissimo il perlage. Grande la complessità olfattiva, delicati sentori di agrume candito, arricchiti da note di frutta secca. Cremoso e di grande persistenza. La piacevole nota acida concede freschezza e lunghezza gustativa. L’affinamento è avvenuto (in parte) in carati di legno, fino a poco prima del tiraggio, risalente alla seconda metà di maggio del 2005. Negli anni ha acquisito e mantenuto ricchezza, complessità e tanta freschezza, accentuando le sue caratteristiche di pregio ed esclusività. Vino di grande fattura e stile.

I vigneti di Cesarini Sforza sostenuti da terrazzamenti e muretti a secco, si trovano nella splendida Val di Cembra, a nord di Trento, caratterizzata da microclimi differenti e dai venti della Valle dei Laghi (Ora del Garda), La valle beneficia delle escursioni termiche tipiche dell’ambiente montano trentino e si sviluppa da est a ovest. Mentre la parte a sud è caratterizzata da cave di porfido, la parte a nord è tutta vitata, perché quella con migliore esposizione. La pendenza può toccare il 30/40%, fattore che vede la pergola trentina come sistema di allevamento più adatto per ottimizzare questo tipo di viticoltura.

Maso Sette Fontane è il cru da cui proviene Aquila Reale: tre ettari coltivati a chardonnay, in regime biologico a 500 m/slm, con le Dolomiti di Brenta a fare da sfondo. Il suolo è formato da dolomia, una roccia sedimentaria subalcalina, ricca di scheletro e intervallata da sabbie a matrice porfirica, quindi di origine vulcanica, rosse di colore, ideali per coltivare uve chardonnay dallo spiccato carattere minerale.

In vigna si adottano solo rame, zolfo e il piretro naturale come insetticida, che è l’estratto di un fiore; tra filare e filare, il tappeto erboso è ben sviluppato: “la gestione dello sfalcio alternato in un vigneto è molto interessante per la salvaguardia della fauna utile: gli insetti si nutrono di nettare ed avere delle essenze in fioritura permette di mantenerne la popolazione attiva”. Spiega Buccella.

Non vi è presenza di Oidio né di Peronospora, mentre la Tignoletta viene controllata mediante confusione sessuale. Le viti, che superano tutte i trent’anni, hanno una produzione di 80-90 q/hr. Il vigneto è tardivo, esposto ad Ovest, quindi beneficia di escursioni termiche, fondamentali per la salubrità delle uve e per la longevità del vino. Giacitura, altitudine ed esposizione dei vigneti rallentano la maturazione delle uve, cheraccolte manualmente tra fine agosto e inizio settembre, vengono delicatamente pressate. Il risultato è un limpido mosto fiore di qualità eccezionale. Il tiraggio dell’Aquila Reale avviene a inizio estate, a cui segue un affinamento sui lieviti di oltre 90 mesi.
Ne risulta un vino con doti di eleganza e finezza straordinarie.

Degli altri vini degustati, Cesarini Sforza 1673 Brut Rosé 2016 100% Pinot Nero, sboccatura 2023, è dotato di un perlage finissimo e persistente. Sofisticato e vellutato,nasce dalla lavorazione di piccolissime partite di Pinot Nero, affinate sulle fecce in acciaio per alcuni mesi, seguite da una permanenza sui lieviti per 60 mesi, dopo la rifermentazione in bottiglia. Le sorprendenti note olfattive offrono intensi sentori di frutti di bosco, accompagnati da ottima pienezza palatale. Un equilibrio perfetto tra gusto e struttura.
Il dosaggio è di 4/5 grammi di zucchero; pertanto, è un roséche si rende perfettoper un accostamento a tutto pasto.

Interessante il confronto tra Aquila Reale 2012 Riserva e Aquila Reale 2013 Riserva, entrambe sboccate nel 2023, ma con caratteristiche distinte. L’annata 2012, precoce, si distingue per la sua grassezza e struttura, offrendo un corpo ricco e avvolgente. Al contrario, la 2013, tardiva (raccolta avvenuta intorno al 10 settembre), si presenta più fredda, con doti di eleganza e finezza. L’acidità più marcata della 2013 dona al vino una tensione e una verticalità essenziali, conferendo un profilo più teso e definito. Due versionistraordinarie, che riflettono perfettamente le peculiarità climatiche delle rispettive annate.

A questo punto, cari lettori, non resta che brindare, augurando buon compleanno alla Cesarini Sforza, da cinquant’anni autentica ambasciatrice dell’arte spumantistica italiana.

Cesarini Sforza Spumanti
Via Stella 9 -38123 Trento
Tel. +39 0461 382200Fax +39 0461 382222
Mail: info@cesarinisforza.com

 


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