Cimitile (Na). Bocca di Bacco. E’ braceria, ma Stefano Borrelli e Francesco Vernace fanno buona cucina

Pubblicato in: La carne e i salumi

Via Croce 12 – angolo Via E. De Filippo
Tel. 081.5124154 – 320. 8881306
www.boccadibacco.net
Aperto sempre
Chiuso lunedì; domenica sera
Dai 25 ai 35 euro

 

di Tommaso Esposito

Onofrio Dennetta, che è il proprietario ora ha 31 anni.

Da cinque ha aperto questo accogliente, candido localino con il dehors per la bella stagione.

Siamo a pochi passi dal suggestivo complesso delle Basiliche Paleocristiane. Un sito tra i più belli al mondo e tra i meno conosciuti. Da visitare, non indugiate.

Lui ha una piccola azienda, ora in standby, per l’imbottigliamento dei vini da tavola campani, e una grande passione per il buon cibo.

Ha raccolto la richiesta di un mangiare giovane orientata slow,  no fast.
E via! Nasce Bocca di Bacco.
Buon vino, poche bottiglie alla portata di tutti (ora soprattutto pugliesi, ché alla Campania ci ha sempre pensato Dennetta).
Molta carne alla brace; Maiale nero, Manzetta prussiana, Black Angus americano, Picanha brasiliana.

Piace ed è richiesta.
Poi ci sono i contorni, gli antipasti e qualche primo.
Ecco allora che Stefano Borrelli. 28 anni, prende il comando dei fornelli.

Lo aiuta Francesco Vernace, 24 anni.

Ed è subito festa.
Gran festa a guardare e gustare i piatti così come appaiono.
Festa di colori e decori.
Neo-barocco lo stile, diremmo.
C’è la mano ispiratrice di Luisa Evangelista de La Lanterna. Qui Stefano si è allenato e lei, la cuoca, ama dipingere le tele come guarnisce i piatti.
Ma la sostanza c’è ed è buona. Là e qua.
Lo si sente subito quando arriva la farecchiata, una gustosa polenta con fave e piselli, variante umbra della nostra favetta.

E’ nel boccaccetto e ci son dentro le mandorle spezzettate che fanno crunch.

Anche un pacchero ripieno di carciofi e ricotta, avvolto da un tempura di papavero e accompagnato da un ragout di capriolo fa la sua parte piaciona.
Avanza un tris in bella vista.

C’è un patata novella in crosta di pancetta e sale nero di Cipro. Gustosa.

Un involtino di melanzana con broccoli romani e ricotta. Gustoso pure lui.

L’arancina di riso Venere, cacio e aroma di tartufo. Una piccola granatina profumata e saporita.

Richiesto è questo rustico strudel che ha  zucchine al posto delle mele e provola affumicata e sesamo. Da solo vale una merenda.

Non delude una bomba di ricotta fritta in pastella allo zafferano e pure il siffatto peperoncino verde, cosiddetto friariello ‘e sciummo.

Da queste parti aleggia lo spirito contadino di Pietro Parisi e allora Stefano propone la sua versione di parmigiana al boccaccio.

Un po’ di primi si assaggiano.
Ci sono i ravioli al limone, freschi e sapidi.

E poi il risotto al taleggio con verza croccante. Bella idea.

Dunque.
Cimitile val bene una gita e le basiliche Paleocristiane vanno visitate.
Bocca di Bacco merita una sosta.


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