di Santa Di Salvo
Una piccola frazione bagnata dal mare, circa duecento abitanti, e il fascino intatto di un antico borgo marinaro senza tempo. Negli antichi magazzeni, terranei scavati nella roccia, venivano ricoverate le barche e gli attrezzi da pesca, ma si lavoravano anche le alici, salate e riposte a stagionare. Sistemate nelle trezzarole, tinozze di legno di castagno, le alici venivano ricoperte con un timpagno di legno e poi pressate con grosse pietre raccolte dal mare. Siamo a Marina di Pisciotta, dipendenza marina dell’omonimo paese a monte, nel parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano. L’antichissima pesca della alici con la menaica, una rete a maglie grandi che viene lasciata alla deriva, oggi è un rito che si ripete soltanto qui, lungo la costa. Di notte, si stende la rete sbarrando il percorso. Solo le alici più grandi restano impigliate nella rete e, nel tentativo di liberarsi, perdono buona parte del sangue, conferendo proprio per questo al prodotto proprietà organolettiche uniche. I pescatori delicatamente tirano fuori i pesci uno ad uno staccando loro la testa ed eliminando le interiora. Nelle cassette di legno per il trasporto non si mette nè ghiaccio nè altro refrigerante. Appena in porto, le alici si lavano immediatamente e si dispongono in vasi di terracotta, alternate a strati di sale. Il colore rosato e il profumo intenso di queste alici ne fanno un prodotto assolutamente unico.Finalmente, grazie anche al presidio Slow Food, i gourmet di tutta Italia conoscono questa preziosa e rara produzione. Ma oggi la vera novità è la Pesca Turismo, che offre agli appassionati l’emozione diretta di una battuta di pesca alle alici a bordo dei quattro-cinque gozzi disponibili in porto. La «settimana delle alici di menaica» si sviluppa da questo periodo fino a luglio e comprende un soggiorno in appartamento, due cene, una serata di pesca (uscita al tramonto, durata da 3 a 5 ore) e la possibilità di degustare il pescato direttamente sulla barca. Il costo si aggira su 195 euro a persona per sette giorni, con sconti per gruppi più numerosi (minimo 4 massimo 12).E poichè sta crescendo il numero di appassionati dell’ittioturismo, alcune associazioni di pescatori organizzano anche altri tipi di pesca, ciascuno con una sua tecnica specifica. In questo periodo è possibile prenotare la pesca con le coffe (adatta per cernie, dentici, spigole e orate), la pesca a tremaglio (che è una rete più larga adatta per triglie e pesce di scoglio) e ancora la pesca a lampara, a bolentino, a merluzzi, a traina leggera o pesante. Con durate varie e varie difficoltà, con probabili degustazioni a bordo. I luoghi di imbarco sono Acciaroli, Pioppi, Casalvelino, Pisciotta. Ci si può informare al Punto VerdeBlu 0974-964488, o chiedendo di Giuseppe Damiani al 339-6684818. L’associazione Aliciando per Alici di Marina di Pisciotta ha i seguenti numeri: 0974-973090; 973348; 973340. Cell. 347-5818013.
Dormire
Indirizzi «diversi» per un soggiorno cilentano. A Licusati, paesino a pochi km da Palinuro, famoso per l’olio, c’è Palazzo Crocco, residenza nobiliare del Cinquecento, che offre B&b. Info: 0974-937014, oppure 347.3085774. A Velia c’è Iskairia, casa di famiglia dei Fariello, calda accoglienza e cucina eccellente. Trattamento B&b. Info: 0974. 972241. Un altro agriturismo eccellente è Le Favate, sempre in area Velia. Info: 0974.977310. Per chi preferisce l’hotel più tradizionale, un indirizzo giusto è La Conchiglia a Palinuro: tel. 0974.931018.
Escursioni
Cilento offre anche altri tipi di escursioni a forte richiamo naturalistico. Si pratica torrentismo sui fiumi Calore e Bussento. Si organizzano escursioni nel Parco nazionale o trekking sui monti Stella, Cervati, Gelbison, Alburno. Per informazioni 0974.964488. O rivolgersi al gruppo escursionistico Vallo di Diano di Silla di Sassano 0975.72586; 338.3095044. Stupende escursioni a cavallo partendo da Casa Lillo a Gorga, frazione di Stio (tel. 0974.990213; 339.3219285). Qui troverete una calda ospitalità bed&breakfast e cavalli con istruttore per passeggiate sul Cervati, sul monte Corna, lungo i sentieri rupestri e i sentieri dei mulini di Stio. Una settimana costa 4/500 euro comprese lezioni e cavallo, weekend tra i 100 e i 120 euro a persona.
Il Mattino del 27 maggio 2004
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