Un bisogno enorme di silenzio dopo un anno veloce, chiassoso e rissoso.
Tanti successi, qualche arrabbiatura, ma una cosa su tutte: l’omicidio di Angelo Vassallo.
Era necessario essere qui l’ultimo dell’anno.
Nel mio Cilento, di fronte al mare pescoso di aragostine e cefali, orate e spigole.
Sono tornato lì dove mi piace stare, di fronte al mare: una via di fuga mentale prima che reale, la possibilità che da lì arrivi qualcuno in grado di meravigliarti e raccontarti una favola.
Un mare indifferente alle cazzate dell’Italietta di Berlusconi.
Un mare eterno
Il mare di Ulisse.
Stasera niente cenone, ho preferito un pranzo sobrio prima di abbandonarmi a un Aglianico del Vulture e a un Magliocco.
Non sono maliconico, sto incazzato.
Molto.
Sono stato molte ore qui, dietro la chiesa, sugli scogli a vedere le onde del tramonto.
Non credo nell’Aldilà, ma so che ci sei
Ciao Angelo
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