di Antonio Di Spirito
La tenuta Nittardi, nel comune di Castellina in Chianti, era già famosa, anche per un suo vino (Nectar Dei), in alcuni documenti del 1183, in quanto caposaldo terriero ai confini tra le province di Siena e Firenze.
Nel 1549 Michelangelo Buonarroti, durante uno dei suoi numerosi viaggi in zona Chianti, rimase colpito dalla tenuta Nittardi e la acquistò, ponendola sotto il controllo amministrativo di suo nipote Lionardo e pregandolo di produrre un vino “genuino” da regalare al Papa Giulio II.
Nel 1981 la tenuta fu acquistata da Peter Femfert, editore e gallerista d’arte di Francoforte, e da sua moglie Stefania Canali.
Oggi l’azienda è composta da 12 ettari coltivati a vigneto, ad un’altitudine fino a 500 mslm e sono condotti in regime biologico ed a guidarla è il giovane Leon Femfert che ha maturato importanti esperienze in aziende vinicole, soprattutto biologiche o biodinamiche, in varie parti del mondo.
I vigneti sono stati impiantati ad alta densità (oltre 6500 piante per ettaro) ed i vitigni coltivati sono sangiovese, altre varietà autoctone, quali ciliegiolo, colorino, canaiolo, foglia tonda, mammolo, malvasia nera, ecc., ed una piccola vigna di merlot. Tutte le operazioni sono coordinate dall’enologo Antonio Spurio e dal consulente Carlo Ferrini.
Inoltre, nel 1999 l’azienda ha acquisito una proprietà di 20 ettari in Maremma, tra Scansano e Magliano, dove sono coltivati sangiovese, cabernet sauvignon, merlot, petit verdot, cabernet franc, syrah, vermentino, roussanne ed alcune varietà sperimentali.
La tradizione del legame tra arte e vino, stretto da Michelangelo Buonarroti, è rimasto vivo ancora oggi: ogni anno la famiglia Femfert chiama un artista di fama internazionale per disegnare l’etichetta del Chianti Classico Casanuova di Nittardi Vigna Doghessa, ed un quadro per la carta seta con cui viene avvolta la bottiglia stessa.
Altra tradizione ripresa è quella di regalare il vino Nectar Dei, oggi prodotto in Maremma, al Papa: è successo con Papa Benedetto XVI e con Papa Francesco.
I vini sono stati assaggiati in abbinamento a raffinati
piatti preparati presso il ristorante “Al Ceppo” in via Panama,2 – Roma.
I vini assaggiati.
Belcanto Chianti Classico DOCG 2015
Questo vino è la sintesi e la tradizione dei vini della casa; è fatto con otto uve provenienti sia da un vecchio vigneto impiantato nel 1968 principalmente a sangiovese, Villa Rosa, che da Nittardi; oltre al sangiovese, l’uvaggio è completato da sette vitigni autoctoni chiantigiani ed in etichetta sono rappresentati da otto zolle o pietre, su una delle quali si riconosce il ritratto del Buonarroti. I profumi spaziano dal floreale di viola alle ciliegie, ai piccoli frutti neri e non manca una sottile e piacevole nota affumicata. Il sorso è fruttato, sapido e scorrevole, i tannini sono molto soffici e la speziatura, molto intensa, ne accompagna la chiusura. Piacevole ed elegante, con i suoi profumi ha ben accompagnato una insalatina di funghi porcini con crumble di parmigiano e strappata di lamponi.
Casanuova di Nittardi Chianti Classico DOCG Vigna Doghessa 2016
E’ per questo vino che l’etichetta cambia di anno in anno; si tratta di un sangiovese in purezza e le uve provengono da un unico vigneto: Vigna Doghessa. Ha profumi vellutati di rosa e viola e poi ciliegia e l’immancabile nota fumé; al palato si presenta concentrato e fresco, il sorso è agile, scorrevole e minerale e chiude con una sottile speziatura.
Nittardi Riserva Selezionata Chianti Classico DOCG 2015
Questo vino viene prodotto solo nelle annate in cui la qualità è elevata; le uve provengono da Vigna Alta, un terreno ricco di roccia ed argilla, e, oltre al sangiovese, contiene il 5% di merlot. Al naso è floreale re minerale, molto simile ai precedenti; al palato è fresco e succoso, sfodera un tannino imponente e soffice; è molto equilibrato, ricco ed elegante.
Ed ora si assaggiano i vini maremmani.
Ad Astra DOC Maremma 2015
Prodotto con uve sangiovese (50%), cabernet sauvignon (20%) ed un saldo di cabernet franc ed altri uvaggi; le uve provengono dai vigneti di Mongibello delle Mandorlaie. Ha profumi molto eleganti e leggeri: ciclamini, rose, cipria, foglie di lauro e piccoli frutti di bosco; al palato è fresco e succoso, asciutto e pastoso, scorrevole e speziato.
Nectar Dei IGT Toscana 2008
Sempre dai vigneti maremmani, su terreni sabbiosi e ricchi di rocce ed argilla; per questo vino l’azienda si è orientata ad una composizione di tipo bordolese: cabernet sauvignon (45%), merlot (20%), cabenet franc (5%) ed altri vitigni. Inizialmente pigro e restio al naso, ma quando si apre sprigiona profumi di frutta rossa, lauro, cipria e zucchero filato; in bocca è fruttato e fresco; la consistenza e l’ottimo tannino vanno a braccetto con sapidità e speziatura per un risultato di equilibrio, persistenza, finezza ed elegante.
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