di Enrico Malgi
Secondo gli storici sembra che lo chardonnay provenga dalle colline della Terra Santa, in quanto il suo nome deriva dal termine ebraico “Shahar Adonay” cioè la “Porta di Dio” e fu portato in Europa dai Crociati intorno al XII secolo. Notizia se vogliamo acclarata dal fatto che i monaci cistercensi dell’abbazia di Pontigny in Borgogna proprio nel XII secolo cominciarono a coltivare lo chardonnay. Se ciò fosse vero verrebbe a cadere quindi l’ipotesi di un incrocio tra il pinot nero ed il guais come si è sempre saputo. In ogni caso lo chardonnay risulta sicuramente la specie varietale a bacca bianca più diffusa al mondo, anche se i suoi territori più vocati restano la Borgogna e la Champagne, dove sa esprimersi al meglio.
In Italia lo chardonnay si coltiva con buoni risultati un po’ dappertutto, come per esempio in Puglia dove anche la Masseria Faraona di Corato del Gruppo Armonie dei fratelli Casillo ne produce una buona quantità di bottiglie. E proprio in questi giorni ho riassaggiato a distanza di circa un anno l’etichetta Chardonnay Castel del Monte Doc 2016, che l’enologo aziendale Vincenzo Mercurio ne cura la lavorazione.
Allevamento del vitigno in collina a 450 metri di altitudine nelle Murge, tra i comuni di Andria e di Corato. Fermentazione e maturazione del vino in serbatoi di acciaio e poi elevazione in vetro. Gradazione alcolica di dodici e mezzo. Prezzo finale della bottiglia intorno ai 10,00 euro.
Il colore che si scorge nel bicchiere è un paglierino limpido un po’ più carico rispetto ad un anno fa, tenendo presente che il vino è maturato soltanto in acciaio. L’approccio olfattivo è complesso ed avvolgente, profumi fruttati di mela verde, di pera, di pesca, di melone, di banana, di mango e di pompelmo. E poi essenze aromatiche di ginestra, di fiori di acacia, di lavanda e di glicine. In sottofondo si manifestano anche impalpabili aliti speziati di buona stoffa. In bocca fa il suo ingresso un sorso fresco, morbido, docile, agile, aggraziato, delicato ed elegante. Vino tenero, ma già focalizzato su un appeal ritmato ed infiltrante, denotando così un particolare fascino che sa conquistare il palato. Chiusura che riesce a coniugare frutto e sapidità, lunga quanto basta ed appagante. Da preferire come aperitivo, oppure su risotti, carne bianca e latticini.
Sede a Corato (Ba) – Via Sant’Elia Zona Industriale
Tel. 080 9172412 – Fax 080 8729275
info@masseriafaraona.it – www.masseriafaraona.it
Enologo: Vincenzo Mercurio
Ettari vitati: 30 – Bottiglie prodotte: 50.000
Vitigni: nero di troia, aglianico, montepulciano, bombino nero e bianco, cabernet sauvignon, chardonnay e sauvignon blanc
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