Chi mi segue conosce perfettamente la mia passione per questa etichetta. Una grande intuizione di Lucio Tasca che nel 1985 decise di imprimere una svolta all’attività della famiglia iniziata nel ‘700 e mantenuta in maniera ininterrotta. Ecco allora la voglia di berlo sempre e Giovanni Trovato durante la mia bellissima cena tenuta da Arnolfo mi ha scovato questa 2009. Lo Chardonnay di Tasca,come del resto il Cabernet Sauvignon, sono stati gli squilli di tromba della nascita della moderna viticultura italiana e retsano dei grandi classici dai quali non si può prescindere. Sui piatti di Gaetano questo splendido bianco si è comportato alla grande: a parte il colore giallo paglierino carico era impossibile pensare alla età di questo sorso vibrante, pieno, sontuoso, barocco e al tempo stesso profondo e capace di reggere gran parte dei piatti, compreso il mitico piccione. Un vino imperdibile, da cui nessuno sano di mente può prescindere.
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