di Teresa Mincione
Non sono certo vecchi ritornelli della canzone italiana a far tornare alla mente il simbolo e mito capace di oltrepassare l’essenza stessa del tempo, delle mode ( e del vino). Eppure un Cameriere Champagne, ci sta sempre bene! L’ eco ai campanilismi musicali si presta solo ad una goliardica battuta. Il mio strepitoso calice parla di Cuis, versante nord di Côte des Blancs, dove la maison Pierre Gimonnet & Fils, dal 1750 riesce, con i suoi champagne, a far emozionare cuore e palato.
Un Blanc de Blancs, cuvée di pregiate uve del 1er Cru di Cuis e dai Grands Crus di Cramant e Chouilly. Di certo un esemplare vincente e premiato, messo a segno dalla Maison Gimonnet. Ben si allinea come una significativa espressione degli champagne Blanc de Blancs Chardonnay in purezza. Gli amanti come me delle variazioni cromatiche apprezzano la nuance, luminosa e brillante. Il riflesso del colore si incarna in un giallo paglierino intervallato da sfumature verdoline. Quella tipica tonalità di sole, sinuosamente si amalgama con il finissimo e persistente perlage. Una vera carezza per il palato.
Al naso regala fragranze olfattive bianche: miele d’acacia, fiori bianchi, mela. Ancora, mandorla, cedro e pane croccante. Uno gradino al di sotto si trova la nota agrumata, gradevole e mai spinta.
Un refolo sottile di resina contribuisce a bilanciare oltremodo il sorso. Bellissima freschezza. Di coinvolgente vivacità gustolfattiva e di eccellente equilibrio. Lungo e maestoso il finale d’aroma. C’è chi gli dona un carattere di tutto pasto, chi invece lo preferisce come messier aperitivo, ad ogni modo una bellissima e preziosa performance di uno Chardonnay in purezza.
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