Ahh, che gioia e che bellezza: sto cavolo di settore ogni tanto riesce a restituirmi la ragione delle cose e delle persone, basta tornare alla semplicità, alla serietà e alla genialità che fanno grandi le cose e gli uomini.
Una serata fantastica al Convento di Cetara, una serata vicino al mare salato per festeggiare un anno sicuramente difficile ma anche ricco di enormi soddisfazioni. Senza discorsi o formalità, a tavola è seduto chi di solito sta invece sempre dietro i fornelli: sono gli chef stellati della Campania.
Una occasione unica in Campania, senza precedenti e senza pubblico, che solo la grande capacità di fare rete di Pasquale Torrente, l’alter ego amalfitano di Mimmo dello Stuzzichino sul versante sorrentino, la precisione organizzativa di Perlage di Antonio Fumarola e Angelo Munno e soprattutto la voglia di stare insieme degli stellati, potevano realizzare. Una delle poche realtà, pur tra mille rivalità e fisiologiche gelosie, diventata sistema. Non a caso tra le poche capaci di imporsi all’attenzione nazionale mentre altri settori languono (dall’industria all’editoria per citare due vanti del passato).
Bollicine a fiumi offerte da Ferrarri: 12 magnum del Giulio Ferrari Riserva, 36 riserva Lunellì, 36 Perlé, un paio di Champagne trafugati nel finale dalla dispensa di Pasquale giusto per fare qualche danno in più. Da manuale il menu, che corrisponde alla semplicità diventata l’arma vincente di Cetara: tortino di scarola, mezzi ziti alla genovese di tonno, scammaro e zeppole di patate. Alé.
Che dire? C’erano proprio tutti, ad eccezione di Don Alfonso impegnato a Macao, Paolo Barrale bloccato ai Feudi per una importante manifestazione aziendale e Michele Deleo dell’Accanto dell’Angiolieri. In più qualche giovane, come Adriano Longo della Pergola di Capaccio, Nando Melileo della Cantinella del Mare di Villammare.
Sicuramente la serata più bella e distesa festa del 2010, autentica al termine della quale abbiamo festeggiato i 40 anni di attività del papà di Pasquale. E durante la quale siamo schiattati dalle risate grazie al gruppo folcloristico Spaccapaese di Pagani, che ha colorato la compagnia serata con le sue esilaranti parodie sulla vita di corte londinese e con la tradizionale Trombolata de’ femminielli…che ci ha buttato tutti sotto il tavolo per le risate.
Persino a Parisi che ha perennemente la faccia di uno che ha avuto una cattiva notizia ha finalmente usato i muscoli facciali per ridere, inorgoglito forse dal fatto che è stato nominato maschio della serata:-)
E a proposito di Paolo, dobbiamo dire che l’unica nota negativa per noi è la sconfitta del nostro caro amico Maffi con la rioccupazione del suolo campano delle uova di Parisi. Persino Gennaro D’Alessio ha contrattato una partita di mozzarella di Rivabianca in cambio di una cesta di uova di Parisi. “Sono amico di Maffi – ha detto – ma devo provare tutto”.
Serate come queste non hanno prezzo. Oppure si, parecchie migliaia di euro se curate da qualsiasi ufficio Pr milanese. Qui, invece, basta essere corretti, qualità molto più difficile da trovare dei soldi! Se non ci fosse un rapporto umano forte nessuno avrebbe avuto piacere a venire. Un po’ come le cene scolastiche, insomma.
Tra i tanti, Enzo D’Alessandro dei Curti, visbilmente dimagrito (pardon, accorciato) e Salvatore della Tradizione di Vico Equense. Persino il mitico Peppe Cimmelli non ha voluto perdersi la serata!
Voilà, nonostante i casini e i guai, siamo comunque la regione più felice del mondo:-)
Bravo Pasquale.
Ed ecco a voi il servizio fotografico della nostra Marina Alaimo
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