Ancora una bella conferma dai “due Gennari” dell'Acquapazza di Cetara.
Il suggestivo borgo marinaro della Costiera Amalfitana, a pochi chilometri dall'autostrada Napoli-Salerno è ancora più bello – se possibile – con la luce del mare d'inverno.
Il locale, sempre molto curato, con le sue ceramiche d'artista, un tocco di verde e legno chiaro che non guasta, una mise en place minimale ma perfetta. Sui tavoli i tre prodotti simbolo della cucina: limoni, olio extravergine di oliva e colatura di alici.
Il servizio, coordinato da Gennaro Castiello, è giovane ma attento e preparato; in cucina la mano decisa ed “espressa” di Gennaro Marciante, che si riflette in un menu giornaliero sintetizzato in una pagina di proposte dirette, semplici e senza fronzoli.
Per cominciare un benvenuto molto gustoso, un panino di mare e cioè un bocconcino di pane fatto in casa farcito con mosciame (filetto) di tonno, condito con un ottimo olio di oliva e accompagnato, a giusto contrasto, da una ricottina di mucca. Fossero tutti così i panini dell'universo!
Come antipasto, una gradevole zuppetta di lenticchie (beneauguranti, siamo ancora a metà gennaio) con un polpo un po' pervicace (e infatti scopriamo da Gennaro che qualche ora prima se ne stava ancora in mare per i fatti suoi). Stratosferiche, inimitabili – e dal sapore leggermente addomesticato dal legno della barrique di conservazione – le alici sotto sale di Cetara che vengono servite semplicemente con olio, aglio, prezzemolo fresco e peperoncino. Valgono il viaggio, un'esperienza imperdibile.
Tra i primi piatti, paccheri con crema di zucchine e bottarga di tonno, un gioco di contrasto facile facile ma gustoso e – più robusti – gli ziti conditi con la «bolognese di tonno» ricetta che, insieme alla genovese di tonno di Pasquale Torrente, ci ricorda quanto questo pesce sia davvero la “carne del mare”. Sapori decisi, forti, la sapidità marina si arrende dolcemente solo di fronte all'olio d'oliva.
E come si fanno mangiare, infatti i crostini di pane caldo con olio e origano che accompagnano tutto il pasto! Buona anche la frittura di alici, abbastanza asciutta e croccante. Carta dei vini molto attenta al territorio, competente e con diversi guizzi.
Si chiude con i dessert preparati in proprio, come i tortini caldi di mele annurche o di agrumi e un bicchierino di liquore della Costiera all'arancia e anice gentilmente offerto. Conto sui 45 euro.
Insomma, in venti anni i due Gennari hanno investito tanto e la sensazione che si ricava dopo aver mangiato da loro è che non sono affatto stanchi. Anzi. Si divertono ancora molto, sono sempre mossi dalla curiosità e dalla voglia di fare meglio. Anche se con i piedi ben piantati a terra. Anzi. A mare. Orgogliosamente nel nostro Tirreno.
Ristorante AcquaPazza
Corso Garibaldi, 38
Aperto a pranzo e a cena
Chiuso: lunedi
Tel. e fax 089 26 16 06
info@acquapazza.it
http://www.acquapazza.it
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