OSTERIA DEL BORGO A CESANO
Borgo di Sopra, 21-23
Tel. 06.30430023
Aperto tutti i giorni a pranzo e a cena
di Virginia Di Falco
Un piacevole fuori porta facile facile è quello del borgo medievale di Cesano, in realtà una frazione di Roma che negli anni è riuscita a mantenere una piacevole atmosfera campagnola.
Proprio lungo una delle sue stradine è nata e cresciuta l’Osteria del Borgo, della quale avevamo parlato la prima volta ormai dieci anni fa, dopo la conquista della Chiocciola Slow Food. Un bel locale in pietra in un palazzo seicentesco, rustico ma molto curato nell’arredo e nei dettagli, distribuito su più salette.
In questi anni l’impostazione da osteria, nonostante il nome, ha virato decisamente verso il ristorante vero e proprio: un menu ricco e articolato, con qualche piatto definito ‘gourmet’, una carta dei vini altrettanto ampia, con ricarichi in più di qualche caso significativi e, soprattutto, con un conto medio (due piatti e un dolce) che può arrivare facilmente ai 60 euro.
Il servizio ha esperienza e garbo (anche se un sorriso in più non guasterebbe) e non prevede coperto; il cestino del pane (con diverse tipologie e fornito di cracker e grissini) viene proposto a 3 euro, con degustazione di (ottimo) extravergine del reatino.
Abbiamo apprezzato la costanza nel proporre prodotti selezionati con particolare attenzione alle specialità del territorio, a partire dai presidi Slow Food.
Il tagliere di salumi e formaggi (22 euro) continua a essere una gustosa cartolina del viterbese e dell’Abruzzo, ci sono sempre i crostini di caccia così come il quinto quarto, ma anche qualche inserzione di carni estere.
Primi piatti robusti e ben eseguiti (tra i 15 e i 22 euro), tra tutti segnaliamo una amatriciana davvero notevole, ben bilanciata e dai sapori netti e sinceri e un ‘fieno di Canepina’ (formato di pasta all’uovo, sottilissimo, che risale al Seicento, tipico della Tuscia) super condito con un bel ragù ricco e saporito.
Anche la trippa è molto buona, non sovrastata dal pomodoro e profumata di mentuccia più che di pecorino, come piace a noi; la tagliata di controfiletto tenera e di qualità mentre la parmigiana di melanzane è tutto sommato dimenticabile.
Il baccalà con i ceci è ben eseguito, con cottura leggera e sfogliatura del pesce perfetta ma forse l’inserimento nella categoria ‘gourmet’ per un abbinamento più che tradizionale e una presentazione modesta è un tantino fuori fuoco (così come il prezzo: 30 euro).
Per riassumere: in cucina la mano dello chef Andrea Buscatti è ferma e convincente, con una proposta a tutto tondo che riesce a tenere insieme in carta piatti della tradizione, prodotti di territorio e qualche innesto ‘forestiero’. Nel complesso, un posto piacevole da frequentare, dove si torna volentieri, con l’accortezza però di saper navigare tra le voci di un menu che presenta un ventaglio di prezzi piuttosto significativo.
Qui di seguito la nostra prima scheda del 2 novembre 2014:
di Virginia Di Falco
«L’Osteria del Borgo è la nuova chiocciola di Roma per la Guida delle Osterie 2015». La notizia, unitamente alla rubrica di Antonio Scuteri su Repubblica che raccontava di fagioli di Sutri con le cotiche valevoli la trasferta a Cesano (circa 40 km dal centro di Roma) mi hanno convinta a provarla nel classico fuori porta domenicale.
Intanto, il borgo del nome è davvero un borgo. Una vecchia fontana, la chiesetta, qualche palazzo d’epoca e alberi secolari. Certo, sarebbe molto più bello se il parcheggio delle auto non ingoiasse completamente la bella piazzetta, ma tant’è.
L’Osteria, invece, ha conservato intatta l’atmosfera di una volta, così come gran parte degli arredi. E’ qui, infatti, da 85 anni, con il suo legno scuro, il camino di pietra nella sala centrale e i tanti ricordi alle pareti. Nulla di artificiale e artificioso e un’impressione di genuinità che accompagna dall’inizio alla fine, anche negli affollati pranzi della domenica.
Accoglienza schietta, servizio che resta comunque professionale e, soprattutto, mano ben salda in cucina, ancorata con convinzione alla tradizione romanesca e ai prodotti migliori del territorio laziale.
Difficile non cominciare con il loro tagliere di salumi e formaggi (imperdibile, ad esempio, il caciofiore di Columella, presidio Slow Food) anche se il consiglio è di provare di tutto un po’, con il loro antipasto misto: la piccola parmigiana di melanzane, gustosa e di molto alleggerita; la trippa alla romana; i fagioli di Sutri con le cotichelle effettivamente da bis; crostino di cacciagione. Tutti sapori veraci e robusti e, soprattutto, immediati: nessuno avrà bisogno di interpreti o traduttori.
Eseguiti a puntino i primi piatti più popolari della cucina romana, dalla cacio e pepe ad una amatriciana veramente notevole, in una versione carica ed equilibrata al tempo stesso. Classiche le fettuccine ai funghi e buoni persino i rigatoni al sugo di pomodoro semplice, a testimonianza di una scelta di materie prime e prodotti selezionati con accortezza.
Tra i secondi si distingue per la carne tenera e la cottura indovinata il cinghiale in umido mentre il piatto meno indovinato è il carrè d’agnello, con una cottura che aveva un po’ penalizzato i suoi succhi e una crosta non convincente. Squisiti i porcini arrostiti, davvero più carnosi di un filetto.
Si chiude con dolci casalinghi come la crostata, la crema catalana o un cremoso tiramisu’.
Carta dei vini senza grossi guizzi ma che cerca di coprire al meglio il territorio anche con piccole cantine a produzione biologica e con ricarichi più che onesti.
Osteria del Borgo
Via Borgo di Sopra, 21
06 30430023
Aperti a Pranzo e a cena
Chuisi: mai
www.osteriadelborgocesano.it
Menu degustazione a 25 euro. Alla carta sui 35
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