di Virginia Di Falco
Arià – Osteria di fuori porta, inaugurata nel 2016 da Gianluca D’Amelio e Arianna Pietrolati (Arià viene dal suo nome) è proprio partita con il piede giusto, non c’è che dire.
Siamo a Cerveteri, a poco meno di un’ora di auto da Roma, ed è dunque corretto parlare di fuori porta: la giusta distanza per godersi una pausa che, in verità, per ritmi e sapori, vi fa sentire distanti anni luce dal caos cittadino.
Aperta solo la sera, dal mercoledì alla domenica e a pranzo nei weekend, l’osteria si trova proprio all’inizio della strada che porta alla necropoli etrusca, la più estesa di tutta l’area mediterranea.
Il locale ha una saletta all’ingresso e una sala principale in pietra, cotto e legno; arredate entrambe con una cura praticamente casalinga, come suggeriscono la collezione di tazzine di Arianna sul bancone oppure gli abat-jour disseminati qua e là sugli scaffali e mobili in arte povera.
In sala Gianluca e Arianna, coppia nella vita così come in quest’avventura lavorativa, svolgono il loro ruolo di padroni di casa con molta misura e attenzione, riuscendo a trasmettere una bella sensazione di calore e relax.
Conviene partire dagli antipasti, che danno l’idea dei prodotti protagonisti e dello stile semplice e schietto della cucina.
In particolare, dal piatto di degustazione di mare, dove il pesce locale è servito cotto e crudo, a partire dalle ottime alici e dalla palamita marinata che per colore e consistenza vi sembrerà una fetta di carne. Oppure con la degustazione di terra, con mozzarella di bufala, salumi, verdure grigliate, porchetta e un delizioso tortino di cipolle servito tiepido.
La porchetta, che in realtà è servita anche da sola tra gli antipasti, è fatta in casa e dunque con la crosticina meno croccante di quella tradizionale ma dal sapore genuino e dalla consistenza carnosa.
Tra i primi, un’amatriciana eseguita in maniera filologica, robusta e potente con un sugo di pomodoro che ricorda il sapore delle conserve casalinghe. Non lasciatevi ingannare, invece, dal diminutivo nei maccheroncini ripieni di baccalà mantecato su crema di ceci: si tratta in realtà di veri e propri cannelloni (ben quattro a porzione) con una farcia delicata ma saporita al tempo stesso, in una combinazione con i ceci che più classica non si può.
Tra i secondi piatti previsti dalla carta, due di pesce e tre di carne (ma alla lavagna trovate sempre qualche fuori menu) vale davvero l’assaggio il coniglio ripieno di cipolle rosse di Tropea caramellate e formaggio erborinato, servito con un tortino di patate.
Si chiude con una sbriciolata, gelato o dolci al cucchiaio, come la bavarese ai cachi e cioccolato, delicato dessert fuori menu.
Insomma un menu concreto, pulito, leggibile, senza orpelli, come ci si aspetta da un’osteria. E una sintetica carta dei vini selezionati personalmente da Gianluca, con un’attenzione alle piccole aziende, anche locali.
Un piacere di ricercare e scovare prodotti, a partire dalla fertile campagna che regala carciofi e ortaggi tra i migliori della regione, che si legge nei piatti e che, insieme alla squisita ospitalità, restituisce a fine pasto una piacevole sensazione di schiettezza che invita a tornare.
ARIA’- OSTERIA DI FUORI PORTA
Via della Necropoli, 2
Tel. 389 675 6950
Aperto: solo la sera, dal mercoledi alla domenica. Sabato e domenica anche a pranzo.
www.ariaristorante.it
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