MAFFINI
Uva: aglianico
Fascia di prezzo: da 15 a 20 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio
Davvero, non bisogna essere grandi esperti per predire a questo rosso di Luigi un futuro medagliato e da podio. Nel 2004 è come se la natura avesse deciso di compensare da se stessa la tendenza all’iperconcentrazione delle annate precedenti dando ampie possibilità all’eleganza di affermarsi come valore assoluto. Nei bianchi abbiamo avuto buoni vini ma nulla di eccezionale a causa di una magrezza sostanzialmente rispettata dalle tecniche enologiche in cantina, per quanto riguarda i rossi credo che siamo di fronte a grandi esibizioni assolutamente non preventivate e che coinvolgono di pari grado tutto il Mezzogiorno. Da Taurasi e dal Vulture, in particolare, stanno uscendo dei veri fuoriclasse mentre il Cilento decide di esprimersi ad altissimo livello con il Naima di Bruno de Conciliis e il Cenito di Luigi Maffini. Sarà una vera gara nella quale i due puledri di razza della viticoltura del Parco hanno due caratteristiche in comune: la fragranza croccante del frutto e al tempo stesso la freschezza impressionante e accresciuta man mano che avanza nel palato dopo un ingresso solo apparentemente mansueto. Sicché dal naso alla bocca è un continuo manifestarsi di angolazioni complesse e complicate tipiche dei grandi vini: sinora ho avuto la possibilità di confrontarmi in degustazione con diverse sensibilità, ma il parere su questo vino è stato unanime. Anzitutto la mia impressione è che Luigi abbia raggiunto una perfezione stilistica assolutamente personale e matura in cui il frutto e il legno sono sicuramente ben equilibrati sino alla perfetta integrazione dei due elementi per cui nel corso dei minuti ora prevale un aspetto, ora l’altro, non sono mai assolutamente distinti e il frutto tonifica il legno mentre questo regala consistenza e spalla larga con tannini dolci ma non dolciastri. Questo interscambio prosegue anche in bocca lasciando alla fine un finale soddisfacente e cenitodipendente, ossia c’è voglia di bere e di tornare a bere a causa del dolce ricordo lasciato dalla beva e pulito con la freschezza. Direi quasi un vino autoreferente, completo, poco voglioso in realtà, come tutti i vini concepiti di Luigi Moio, di abbinarsi al cibo, ma non per questo indifferente alla tavola, purché di fronte a piatti pensati per il bicchiere e non ad esso indifferenti. Maffini si presenta con una batteria formidabile, da grande vignaiolo, la sua proverbiale pignoleria ben si concilia con quella di Moio e il risultato si vede bene tutto in queste bottiglie cariche di storia e di fascino, immediate ma cerebrali, decise ma complesse, antiche e moderne.
Sede a Castellabate. Località Cenito, frazione San Marco. Tel. e fax 0974 966345. E mail: maffini@costacilento.it. Enologo: Luigi Maffini. Ettari: 4 di proprietà e 2 in fitto. Bottiglie prodotte: 50.000. Vitigni: aglianico, fiano, piedirosso. Si acquistano uve anche da vignaioli di fiducia seguiti personalmente in tutte le fasi.
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