Di Carmen Autuori
Anfiteatri naturali tappezzati di viti, ben 708 chilometri di muretti a secco, riconosciuti nel 2018 come bene immateriale del patrimonio Unesco e “paesaggio rurale storico d’Italia” corrono lungo tutta la valle per addolcire le pendenze estreme e il porfido che nei secoli è stata la maggiore fonte di sostentamento dei valligiani si rivelano a sorpresa percorrendo i tornanti di questo spettacolare angolo di Dolomiti a pochi chilometri da Trento.
Siamo nella Valle di Cembra, divisa per metà dal torrente Alvisio che, prima di immettersi nell’ Adige, ha scavato la roccia creando una delle valli più vitate (ed incontaminate) del Trentino.
Boschi e viti in armonia straordinaria svelano, a tratti, piccolissimi paesi sospesi nel tempo, piramidi di porfido (quelle di Segonzano), i ruderi di un castello che, restaurati negli anni Novanta, consentono di respirare una storia quasi millenaria.
Gli appezzamenti che raramente superano un ettaro di estensione, ad altitudini che vanno dai 500 ai 900 metri si caratterizzano ognuno per specifiche particolarità, sebbene il filo conduttore del sottosuolo sia ancora oggi il porfido, che regala oltre che mineralità, anche una straordinaria freschezza ed eleganza ai vini. Non a caso qui è chiamato “oro rosso”.
I vigneti sono quasi tutti esposti a Sud e godono dell’Ora del Garda, la corrente che soffia tra i filari favorendo il giusto clima per la salute delle piante, mentre le escursioni termiche contribuiscono al bouquet aromatico e alla giusta acidità dei vini.
La tradizionale pergola semplice trentina è la più diffusa, il guyot invece è riservato ai nuovi impianti destinati al Riesling e al Pinot Nero che insieme al Muller Thurgau e allo Chardonnay e al Trento Doc Oro Rosso – chardonnay in purezza – costituiscono i vini ambasciatori della Val di Cembra.
Sono loro i protagonisti della rinascita che dal 2022 CEMBRA Cantina di Montagna sta portando avanti con determinazione.
La cantina, a Cembra di Lisignano, realtà cooperativa che oggi è formata da 330 soci, sin dal 1952 crede profondamente in questo territorio la cui straordinarietà si fonda anche sulla diversità dei suoi appezzamenti.
Conta circa 300 ettari vitati e segue tutti i soci monitorandone sia le difficoltà che supportandone le scelte dalla potatura, alla vendemmia ancora rigorosamente effettuata a mano considerato l’assetto territoriale che spesso raggiunge una pendenza del 40%. L’attività in vigna è molto impegnativa e ogni ettaro necessita di 800 – 900 ore di lavoro manuale comprese quelle per la manutenzione dei muretti a secco che oltre ad aumentare la superficie da destinare alle coltivazioni riduce anche i rischi di dissesto idrogeologico e dunque una vera e propria opera di tutela del territorio.
Una viticoltura eroica che appartiene al DNA dei cembrani, preservata con grande sacrificio grazie al loro legame con il territorio e le sue tradizioni che per fortuna sono state trasferite ai giovani.
<< Oggi assistiamo ad un grande ricambio generazionale sia perché la viticoltura qui è remunerata molto bene sia perché il vino è diventato anche un prodotto d’immagine che si presta ad essere comunicato – spiega Stefano Rossi, enologo da circa un decennio di Cembra Cantina di Montagna e tra i maggiori sostenitori della rivoluzione che sta avvenendo in cantina –; stiamo assistendo alla nascita di tante realtà associative che vedono i giovani protagonisti di questa rinascita che non è solo del vino, ma di tutta la valle>>.
Il nuovo progetto di Cembra con le quattro etichette monovitigno ha come scopo la valorizzazione ancora più netta delle uve rappresentative del territorio che presentano la peculiarità delle altitudini diverse, dei forti sbalzi termici, della salinità data dal porfido. Una diversità di elementi che costituisce un grande valore aggiunto per questi vini che secondo l’enologo si avviano a diventare una sorta di cru del Trentino.
Nel corso degli anni, infatti, sono state individuate delle particelle “speciali” adatte ad arricchire la complessità del Muller Thurgau, del Riesling, dello Chardonnay e del Pinot Nero.
<< Il nostro obiettivo è quello di selezionare i vigneti migliori, procedere alla vinificazione di ognuno di essi per comunicare al meglio l’essenza della nostra valle – racconta l’enologo -, e il nostro intento lo si comprende già dall’ etichetta: un triangolo che rappresenta la vetta perché lo spirito della montagna è custodito nel vino>>.
Precisione, freschezza e delicatezza, questi i cardini su cui si fonda la rinascita di Cembra. Le uve vengono selezionate prima in vigna e poi in cantina dove i grappoli vengono trattati con la massima cura e poi vinificati separatamente.
Cuore della cantina è uno spazio ricavato da uno dei vecchi tini di cemento che testimonia la storia della cooperativa dove sono posizionati i micro -tini di acciaio, le anfore in terracotta destinate al Pinot Nero e le barrique.
Lo strumento per salvaguardare il bouquet aromatico e la freschezza delle uve è l’acciaio, accompagnato da un passaggio in barrique per il Pinot Nero, lo Chardonnay ed il Riesling.
In conclusione, ci sentiamo di affermare che il progetto di Cembra Cantina di Montagna va oltre la promozione commerciale dei suoi pregiati vini e diventa un vero e proprio manifesto della straordinarietà di questa magnifica valle, del suo porfido, dei muretti a secco, delle viti che ogni giorno “rubano” un po’ di scena ai boschi e, soprattutto, dell’eroismo dei suoi abitanti.
I vini di Cembra Cantina di Montagna
La varietà identitaria della valle è sicuramente il Muller Thurgau coltivato fino a 900 metri di altitudine. È la montagna ad emergere in ogni sorso. Di colore giallo paglierino, al naso sprigiona spiccate note floreali, agrumate e di frutta esotica. Al palato si caratterizza per la spiccata sapidità e freschezza.
La natura porfirica del suolo emerge spiccatamente nel Riesling. Questo vino d’altura evidenzia al naso aromi di frutta matura, pesca bianca, albicocca e frutta candita. Mentre la mineralità e la sapidità sono le caratteristiche che emergono immediatamente al palato.
Grande eleganza caratterizza lo Chardonnay che nasce dagli assolati vigneti della valle e incarna la raffinatezza di un grande bianco d’altura. Al naso rivela note di frutta gialla matura, banana, mango e sentori di spezie. Al palato corposo e minerale, con una piacevole vena acida.
L’unico vino rosso delle vecchie etichette di Cembra Cantina di Montagna è il Pinot Nero. Sui pendii della valle a circa 600 metri di altitudine il vitigno francese ha trovato la sua dimora ideale. Di colore rosso rubino intenso rivela al naso note di frutta nera e rossa, sfumature di liquirizia e pepe nero. Al palato è pieno e strutturato, con una vena di freschezza e morbidi tannini.
Infine, il Trento Doc Oro Rosso – etichetta storica dell’azienda – che già nel nome rende omaggio al porfido, cui si deve il sorso particolarmente sapido. Nasce tra le vigne di Chardonnay tra i 600 e i 750 metri di altitudine. Una volta raccolti i grappoli vengono portati il più velocemente possibile alla pressa Marmonier che consente una pressatura estremamente delicata, come tra pollice ed indice, asseconda la robustezza della buccia e ne evita la frantumazione per ottenere un mosto fiore di altissima qualità.
Oro Rosso si presenta alla vista con uno straordinario colore giallo paglierino ed un fitto perlage. Al naso grande equilibrio di frutta gialla matura, eleganti note di orzo e pasticceria mentre il palato è conquistato per la grande mineralità e sapidità.
Cembra Cantina di Montagna
Viale IV Novembre, 72
Cembra Lisignano (TN)
Tel. 0461/680010
www.cembracantinadimontagna.it
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