Tenuta Montelaura a Forino
Il piacere della carne a Tenuta Montelaura, lo storico agriturismo di Forino , di quelli veri, dove l’autoproduzione e l’autosostentamento è una regola, non una eccezione.
Rivista l’organizzazione interna del locale, con 90 posti interni e circa 50 all’esterno, vetrine per vini e birre di qualità (praticamente tutta l’Irpinia e tanta Campania), banco per i salumi e i formaggi delle migliori aziende dell’Irpinia, una bellissima e moderna brace e personale qualificato.
La svolta arriva con la decisione di Luigi Tornatore di condurre in prima persona, sostenuto dalla mamma Flavia in cucina, la bellissima Tenuta Montelaura di Forino, un parco di circa dieci ettari tra bosco, castagni, allevamento di polli, papere, asinelli, cavalli, agnelli e caprette con tanti di spazio per fare equitazione, la grande passione di Luigi.
Insomma un rifacimento del look di uno storico riferimento del buon mangiare e della cultura del cibo in Irpinia dove i salumi fatti in proprio, la coltivazione delle verdure e degli ortaggi di stagione, l’uccisione del maiale e la cultura delle conserve sono una regola.
Oggi su punta tutto sulla brace, con le carni locali fornite dal mitico Mario Laurino, i formaggi di Carmasciando, ma anche delle numerose aziende di formaggi e latticini della zona di Montella. Insomma, agli appassionati non mancano le possibilità di scelta. A vista anche i frigoriferi, come ormai si usa, di conservazione e frollatura delle carni.
Siamo a oltre 400 metri, alle falde del sistema collinare che delimita la provincia di Salerno (dal capoluogo, e dalla Costiera, non più do 30 minuti d’auto) e l’aria fresca è davvero piacevole d’estate mentre in inverno la sala fa tutt’uno con la proposta di carne e i vini rossi.
Il menu è molto semplice:un solo primo di pasta, gli zuzzeri fatti in casa con tre diverse proposte (pomodorino fresco e pecorino bagnolese, lardiati e verdure di stagione) preceduti da una batteria di antipasti (selezioni di formaggi, tagliere, patate di San Michele alla cenere), pomodori SanMarzano ripieni, fagiol fagiolo quarantino, insalata contadina e il fritto dei poveri, ossia la trippa e i ventricelli di pollo e tomacelle con salsa di peperoni). Varia la proposta di carne, dal T-bone di podolica alla costata di pezzata rossa, la costata di manzetta prussiana e frisona baltica, tagliata reale di Angus, costatine di agnello, stinco di maiale al girarrosto, gli hamburgher di propria produzione e infine anche le salsicce con patate rustiche.
A chiude contorni di stagione dell’orto di Montelaura, patate sabbiate al Greco di Tufo e melanzane all’aceto di Taurasi.
Grandissima materia prima insomma, tutta ben tracciata e di qualità.
Per il momento si parte aperti ogni sera dal venerdì alla domenica, gli altri giorni su prenotazione.
Da non dimenticare il servizio camere, se siete di passaggio o in vacanza.
L’ultima domanda: ma Lello Tornatore, il fondatore di Tenuta Montelaura a Forino, dove è andato?
Lo troverete nel retro a coltivare gerani e a bere gin tonic di nascosto :-)
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REPORT del 31 maggio 2010
Via Dei due Principati
www.tenutamontelaura.it
Tel. 0825 762500
Apertura: tutto l’anno, esclusivamente su prenotazione
Carte di credito: tutte
Lingue parlate: inglese
Posti letto: 30 in undici stanze
di Giancarlo Panseri
Prima di arrivare all’agriturismo dovete prima attraversare un lungo viale che contribuisce a rendere indimenticabile la struttura. La pietra viva domina incontrata dovunque, dal muretto esterno al rivestimento del palazzo, un edificio risalente ai primi del Novecento. Il nome richiama la posizione privilegiata in cui si trova la tenuta, proprio in mezzo a due montagne, il Monte Laura e il San Nicola. Gli interni, tutti in legno massello in arte povera, sono arricchiti da oggetti in rame e paglia. Camere accoglienti e dotate di tutti i confort.
Perchè sono andato alla tenuta Montelaura?
Lello mi accoglie all’ingresso, con la sua famiglia, la moglie Flavia ed i figli Veronica e Luigi. Lello è un po’ come me lo aspettavo. Occhi belli, sani, ruvido il giusto come da montagnino, abbigliamento informale.
Bella, la tenuta, spazi amplissimi camere fresche, animali tenuti correttamente. Nell’ampio parco botanico c’e una parte interessantissima con centinaia di piante di ogni specie. Lello viene dal settore vivaistico e si vede. Chi lo conosce bene viene ancora qui a comprarsi qualche pianta. E’ un agriturismo vero. Il maiale che mangeremo è ‘il suo e cosi anche molte altre cose, coltivate e prodotte maison.
Le uova le ho fatte avere il giro successivo, in altra zona l’azienda produce vino, fiano e aglianico.
Dunque, naturalmente il Lello e signora esagerano: già belli preparati davanti al tavolo ci stanno salumi e formaggi che sfamerebbero un reggimento di miliziani affamati: fantastico il prosciutto tagliato al coltello, più dolce di quanto pensassi , pancetta e lardo da urlo , focaccette con coppa e due salami ottimi ma li’ il palato maffiano, molto nordico, apprezza meno.
I formaggi sono un notevolissimo CARMASCIANO e un CACIOCAVALLO PODOLICO DOP non banale, accompagnato da mostardine, confetture e miele di produzione propria.
Cesto di pane profumatissimo e di grande qualità e varietà: roba da tristellato !
Poi per me è una sorpresa eccezionale la milza ripiena: sapori di una volta, ancestrali, immensamente forti, da contadini veri. Un cibo da quasi uomini delle caverne. Ne avrei mangiata un chilo. Che meraviglia !
Si chiacchiera e si beve amabilmente al cospetto di una meravigliosa MINESTRA MARITATA qui evidentemente in versione avellinese, con sapori piu’ ruvidi provienenti dalle parti povere del maiale, orecchie e piedini.
Poi gli ZUZZERI , una pasta di sola acqua e farina con olio cipolla e timo, con quest’ultimo soverchiante.
Magnifici CICCI DI SANTA LUCIA, fatti con legumi misti, mais e le fantastiche papaccelle ( o pupacchie ad Avellino) insomma peperoni per gli altri italiani. Roba di ruvida classe!
Si prosegue con un semplice, perfettamente cotto e delizioso FILETTO DI MAIALE e poi ancora con LINGUA IN POMODORO e di nuovo pappacelle, lussuriosa.
Si chiude con una TORTA CAPRESE , qui con nocciole della Tenuta con fonduta di cioccolata all’arancia.
Una abbuffata mica da ridere e di qualità non indifferente. Brava Flavia, veramente brava.
Qui abituata a numeri ad abbondanti tre cifre ( mentre scrivo hanno duecento persone a pranzo ) si fa un baffo di cinque piattini famigliari, praticamente nemmeno il riscaldamento dei muscoli.
Considerazioni finali.
Invito tutti i turisti che scendono in Campania a sostare e fare da base per i giri anche in costiera alla Tenuta Montelaura.
Il prezzo? Meno di trenta euro.
Tenuta Montelaura a Forino
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