di Marco Lungo
Avendo visto cosa è successo sul precedente articolo sul problema della celiachia, del tutto rivolto ai ristoratori e alla dilagante tendenza che ormai pervade la clientela di dichiarare le più strane intolleranze, prima su tutte proprio quella al glutine, penso sia giusto rispondere in maniera cumulativa sull’aspetto celiachia a chi si è sentito piccato da quello che ho scritto.
A parte aver risposto puntualmente nei commenti a chi si è posto in maniera educatamente critica, dandomi anche dei suggerimenti preziosi che qui metterò in pratica, dico per prima cosa di notare un fatto: non c’è stato alcun intervento di autorità riconosciute tra i commenti, mentre in altri SN ho avuto solo conferme anche autorevoli di quello che ho riportato.
Gli studi sono dell’Università di Pisa, della Tuscia e di Milano, i dati sono quelli del 2011 del Ministero della Salute attualizzati sulla popolazione presunta attuale, la descrizione della patologia deriva da testi medici. Fin qui, non è che tema smentite. Posso usare solo dati Statali ufficiali, perché poi in giudizio quelli valgono.
Se poi perfino Wikipedia la definisce “Malattia Rara”, non dipende da me. Non posso denigrare nessuno, a livello di aziende o altro, tanto i lettori più preparati hanno capito benissimo quali erano i riferimenti. Di più, questo anche se oggi alcune cose le dicono negli ospedali stessi ed, anzi, fu proprio lì che mi diedero la falsa indicazione che Bressanini mi ha contestato, facendo poi nascere la mia voglia di approfondire il tema.
Detto ciò, ribadisco il taglio dell’articolo e chiedo scusa a chi, pur non avendo letto attentamente o con la chiave giusta il tutto, si è sentito in qualche modo offeso. Ho provveduto a togliere subito le cose che, mal lette, potevano in qualche modo trarre in inganno, come ad esempio l’aspetto fisico che era riferito alla fase iniziale della malattia non ancora diagnosticata, in molti casi.
Non ho specificato bene, me ne scuso anche di questo. A me interessa quello che ho affermato in maiuscolo ed in minuscolo. Ristoratori, non pensate MAI di poter eludere un cliente che si dichiara celiaco o intollerante. Sta scritto talmente in chiaro che non so come non possa essere evidente a tutti.
Ho scritto che, sulla pelle mia e di persone consenzienti, tutti dichiarati intolleranti al glutine, abbiamo provato della pasta e della farina ottima senza avere alcun problema. Questo non mi si può contestare perché è vero, ci sono io, ci sono i testimoni che volete a dirvelo. La spiegazione scientifica l’ho trovata, è dell’Università di Pisa, si sposa con quello che si sospettava da tempo, non so che altro di più potessi dire.
Non solo. Abbiamo anche fatto una pizza senza glutine, abbiamo messo il video, a dimostrazione di come oggi si possa anche avere un prodotto da dare ai clienti che sia assolutamente gustoso e presentabile.
Di più, in tutta coscienza, non credo che si potesse dire in un forum dedicato alla ristorazione.
Grazie alla gentile Franca Crestani, colgo l’occasione di segnalare a tutti gli amici ristoratori il sito della AIC, Associazione Italiana Celiachia, www.celiachia.it, un Ente che vanta 30 anni di attività ed al cui interno vi consiglio, se siete veramente preparati al Gluten Free in cucina, di aderire all’AFC, Alimentazione Fuori Casa, per migliorare ancora la qualità e la varietà di ciò che offrite ai vostri Clienti.
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