di Antonella D’Avanzo
Un progetto dinamico, fresco ed ambizioso che racconta di una “giovane”, o meglio, di una “nuova era gastronomica” di una Calabria che vuole farsi spazio in orizzontale ed in verticale andando a sconvolgere i canoni classici di una realtà statica e per certi versi retrò che frena lo sviluppo, non solo economico ma, soprattutto, quello dell’impostazione culturale intesa nella sua complessità.
A metterlo in piedi, Vincenzo Lamonica, imprenditore da anni nel mondo della ristorazione che affonda le sue radici nella tradizione locale più vera ed autentica, ovvero la pesca, infatti la sua è una famiglia di pescatori che, a Catanzaro Lido fino a pochi anni fa, gestiva il mercato del pesce ed una pescheria con ristoro “Officina del pesce”, un format di successo conosciuto in tutta la provincia. Nell’estate del 2020, rincontra un amico di vecchia data, Salvatore Morello, chef rientrato in Calabria, dopo diverse esperienze in ristoranti europei pluri-stellati, un “ritrovarsi” in cui nasce quell’intesa e quella fiducia così forte, tanto da far diventare Morello l’executive chef dell’ambizioso progetto.
Ci troviamo nei pressi del porto di Catanzaro Lido, in uno scenario che non è glamour e neppure esclusivo, ma comunque di fronte al mare e, questo, dice tutto. La sala è ampia, luminosa con una cucina a vista e due sono le terrazze, dove in questo periodo e per tutta la stagione estiva è un piacere godersi la magia e la suggestione che regala il mare. Non molti posti a sedere, buono il servizio in sala, un’ottima carta dei vini con etichette nazionali ed internazionali, una carta delle acque dove ci si può divertire nella scelta tra un’acqua ed un’altra ed ancora, una per il caffè.
Di mare in cucina ce n’è tanto, ma soprattutto di esperienza e tecnica costruite dallo chef Morello in giro per l’Europa: in Italia a le Antiche Contrade e alla Meridiana, in Francia al Plaza Athènèe e da Paul Bocuse, in Germania con il bistellato Fischers Fritz ed infine al Da Vinci di Coblenza, dove è arrivato capo-partita ed è rimasto chef per tre anni, confermando la stella.
Ad influenzare maggiormente il suo stile, è stata l’esperienza tedesca con le sue contaminazioni asiatiche e scandinave e la profonda ricerca, ma sono stato fortunato a lavorare con gente meravigliosa durante la mia carriera persone che mi hanno guidato e insegnato molto sia umanamente che professionalmente, commenta lo chef.
Grande attenzione per la materia prima, esecuzione corretta che denota padronanza delle tecniche e degli strumenti, accostamenti rispettosi, puliti i sapori ed invitante è la monocromia nel piatto: ingredienti diversi ma dello stesso colore. È una cucina dove gli accostamenti cambiano sempre e dove la figura dello chef non è centrale, ma lascia trasparire il valore della brigata intera, giovani professionisti di talento e molto uniti, con curriculum da manuale.
È una squadra vincente perché fatta di persone che condividono lo stessa filosofia, l’amore per il cibo, la voglia di migliorarsi, la cura per i dettagli, la valorizzazione della piacevolezza, del gusto e dell’estetica. “Mia grande fortuna è stato rincontrare l’amico Vincenzo Lamonica, il quale mi ha aperto la porta del suo ristorante dandomi la possibilità di poter esprimere la mia identità in tutta libertà e, l’obiettivo a cui stiamo lavorando, tutti insieme – precisa Salvatore Morello – è quello di portare Acquamarina ad un livello elevato con un’offerta differente che porti ad un cambiamento, una evoluzione di questa parte della nostra bella Italia, spesso fuori dai giri”.
Acquamarina Restaurant
Via Martiri di Cefalonia 7
Catanzaro Lido 88100 CZ
http://www.acquamarinacz.it/
+39 0961 34369
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