Via Fiume Savuto quartiere Santo Janni
Tel. 0961.799008
www.antonioabbruzzino.it
Sempre aperto, chiuso lunedì e domenica sera
Ferie due settimane tra luglio e agosto
Anche la Calabria, regione rimasta un po’ al palo in questi ultimi anni anche a causa degli eterni lavori dell’Autostrada che hanno contribuito ad accrescere l’isolamento scoraggiando chi avesse voglia di visitarla, comincia a muoversi sull’alta ristorazione. Il locale di Antonio Abbruzzino, che ha nel figlio Luca estro, continuità e grandi prospettive di crescita, introduce una bella ventata di aria fresca nella ristorazione.
L’ambiente è semplice ed essenziale, siamo appena fuori Catanzaro, in campagna. La sala è curata nei dettagli, moderna ma non fredda, essenziale, con la bella cucina a vista che allarga lo spazio e ben predispone.
Il giovane Luca, 21 anni, ha già fatto buona esperienze in giro: il suo stile è essenziale, dotato di buona padronanza tecnica, una materia prima professionale che ovviamente ha bisogno di arricchirsi e perfezionarsi con soggiorni in Italia e soprattutto all’estero. Una scelta obbligata e possibile, visto che Antonio è ancora giovane e pieno di energie per poter fare questo investimento in tutta tranquillità.
Nel frattempo si viene qua per godere di una cucina alleggerita nella sostanza, impreziosita dalle presentazioni essenziali e non barocche, dotata di estro e buona capacità di creare accostamenti in puro stile mediterraneo che la rendono di facile approccio e ricca di sapori precisi nel piatto.
Il prezzo gira tra i 40 e i 50 euro a persona, la carta dei vini è abbastanza ampia anche se deve essere ulteriormente irrobustita: in questi casi preferiamo sempre approfondimenti regionali e qualche buona bollicina.
Il primo guizzo dell’amuse bocche, divertito e buono.
Ma se il primo è, appunto divertimento, il secondo è un guizzo che lascia subito intravedere le potenzialità della cucina. Freschezza rinfrancante e salivazione sono sempre un inizio ideale di un pranzo.
Buono il pane, bello il burro, grasso di una parte del Sud dove c’è pascolo (in Campania ad esempio nei Monti Lattari e sul Terminio) però manca la citazione dell’olio di cui la Calabria è importante regione produttiva di quantità e soprattutto di qualità.
Anche lo scorfano crudo nel suo brodo rivela profonda conoscenza tecnica: il risultato è eccellente, il caldo cuoce lentamente il pesce salvaguardandone freschezza e impatto iodato e salmastro.
Grandi giochi caldo-freddo, ma anche di consistenze. Si vede benissimo che ogni ricetta è pensata basandosi sui fondamentali appresi durante gli stage.
Anche la triglia è un piccolo grande capolavoro. Siamo davvero convinti che dovrebbe essere il pesce preferito da ogni chef grazie ai suoi grassi saporiti che regalano alla carne una marcia in più.
Da bere Giovanni Gagliardi ha cacciato dal portafoglio questo bianco che ha fatto proprio una bella figura in termini di freschezza e sapore.
Sicuramente buono il riso, anche se per chi ha imparato a mangiarlo dai Costardi ha un punto di cottura in più. Ma si sa, al Sud lo si preferisce un po’ più cotto e spesso i ristoratori che lo eseguono a puntino se lo vedono rimandare indietro perché crudo. Eppure proprio il riso è una tradizione di cui la Calabria deve riappropriarsi visto che ormai si è consolidata la produzione di qualità a Sibari e i cuochi devono assolutamente puntarci.
Si chiude con dolci moderni, non stucchevoli e che, soprattutto, non appesantiscono il finale.
Bella esperienza insomma. Se siete in giro per questa magnifica regione, non rinunciate a fare un salto qui. Tra l’altro Catanzaro ha il grande vantaggio di essere baricentri dal punto di vista geografica. Siamo convinti che se questo locale sarà adottato, potrà esprimere nell’immediato futuro grandissime piacevoli sorprese. La Calabria è un gigante che dorme, ma se e quando si sveglierà non ce ne sarà per nessuno.
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