di Marina Betto
Comunicare il vino ai tempi del coronavirus diventa degustare insieme al produttore virtualmente in remoto e deliziarsi con il cibo che ti arriva direttamente a casa da un ristorante come “Al Ceppo” di Roma che ha sempre saputo abbinare la sua cucina ai vini di tutte le regioni italiane. I vini in questione sono tre Tintilia dell’azienda molisana Catabbo. Il fondatore Vincenzo Catabbo reimpianta nel 1997 circa mezzo ettaro di questo vitigno quasi dimenticato rilanciando la Tintilia che solo nel 2002 appare nel Registro Nazionale delle Varietà della Vite autorizzata per il solo Molise. Dopo un viaggio in Francia conosciuti i territori di Bordeaux e Borgogna Vincenzo che si occupa fino a quel momento del commercio di cereali decide di trasformarsi in viticoltore grazie anche ai suggerimenti dei contadini locali che gli forniscono le prime barbatelle di questo vitigno quasi sconosciuto che appartiene al gruppo delle uve tintorie, il nome tintilia viene da tenta cioè tinta,fino al XIX secolo uno dei vitigni pilastro della regione ma che già dopo la prima guerra mondiale viene abbandonato a favore di altre colture. L’azienda ha investito subito su questo vitigno anche se non è il solo che coltiva ritenendo fosse l’uva più legata al territorio e sicura della sua bontà e oggi gli ettari che gli dedica sono 13 che arriveranno presto a 16. Le vigne ( in totale 52 ettari) certificate biologiche sono dislocate in tre diversi terroir la tenuta di Contrada Petriera, la Tenuta al Convento e la Tenuta al Calvario tutte sul territorio di San Martino in Pensilis ( nel basso Molisano), colline che guardano verso il mare difese dai monti della Maiella. Le vigne hanno circa venti anni e nuovi impianti sono in corso. Sara, Carla e Pasquale sono i figli di Vincenzo Catabbo che oggi si occupano dell’azienda portando i vini prodotti in tutto il mondo dall’Australia al Canada, USA, Giappone e Cina esportando il 40% della produzione che è fatta di 150,00 bottiglie totali. Secondo Sara la Tintilia non va bevuta giovane ma solo dopo qualche anno anche se si tratta di un vitigno di media vigoria che si esprime con caratteristiche precise fatte di tannicità calibrata, alcolicità e un paniere di frutti rossi e spezie dolci che sono apprezzate molto dal mercato orientale.
Tintilia del Molise Colle Cervino DOP Rosso 2015 nasce nella terra Petriera un territorio di medio impasto argilloso. La raccolta è tardiva per accentuare le caratteristiche di morbidezza e si utilizza solo acciaio. E’ di un rosso rubino quasi impenetrabile, franco, fresco al naso con sentori di ciliegia sotto spirito subito in evidenza. Il tannino si presenta immediatamente sorpassando le altre componenti e una nota verde ne delinea il carattere schietto, l’alcolicità è sommessa nonostante i 14,5 ° snellita dal tannino poi viene la frutta piccola e nera, succosa e dolce mescolata alle spezie e ai fiori secchi.
Un vino certamente strutturato ma agile. Tintilia S del Molise Rosso DOP 2015 contenuto in un’accattivante bottiglia bassa e panciuta ha colore scuro dove si insinuano nuances violacee, naso timido con echi di spezie e minuta frutta rossa in marmellata il sorso è leggiadro, fresco con astringenza calibrata. Trascorre sei mesi in botte grande. “Vincè” Tintilia del Molise DOP Rosso Riserva 2014 proviene dal territorio di Colle al Calvario trascorre due anni in botti di rovere francese e poi sei mesi di bottiglia prima dell’imbottigliamento. L ‘alcol in evidenza, note morbide di marmellata e cioccolatose ne delineano la fisionomia in style Amarone.
Il prezzo di queste tre Tintilia è compreso tra i 15 e i 20 euro sullo scaffale. Tortelli di fave e pecorino, ossobuco di vitello con piselli freschi e purè di patate allo zafferano, lingotto al cioccolato e gianduia in abbinamento a questi vini sono da premiare.
Catabbo
Contrada Petriera- San Martino in Pensilis CB 86046
www.catabbo.it
Ristorante Al Ceppo
Via Panama 2/4 – 198 Roma
info@ristorantealceppo.it
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