Via Palazzo, 1
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Aperto giovedì e venerdì la sera, sabato e domenica a pranzo e sera. Gli altri giorni solo su prenotazione
Se ci sono aziende servono ristoranti, e viceversa. Questo circolo virtuoso si è ormai definitivamente affermato in Irpinia mentre nel Sannio si registra molto ritardo. L’incantesimo di Calipso che impedisce di prendere il largo sembra essersi spezzato a Castelvenere, il paese più vitato della regione, con 18 aziende al lavoro, non lontano dal Foro dei Baroni a Puglianello, vicino le ceramiche di Cerreto Sannita e San Lorenzello.
Il locale gestito dal giovane Giuseppe Iannotti ha molto fascino, gli ambienti ricavati dalle antiche grotte in cui si conservava il vino, restauro filologico, sala fumatori, servizio cordiale e impegnato, hotellerie aggiornata. Bella carta dei vini, quasi tutti sanniti, e piatti di territorio come gli spaghetti con pomodori secchi e fagioli (bella pensata, complimenti), i paccheri pomodorino e caciocavallo dolce di Castelfranco in Miscano.
Tra i primi anche pasta fresca fatta in proprio: ravioli rosa alla mela annurca con burro, salvia e noci, gnocchetti di borragine con pomodorini e salsiccia fresca, zuppa di ceci e porcini, vermicelli al ragù di carciofi imbottiti. Buona carne, come la tagliata di marchigiana, il coniglio al pomodorino non ha nulla da invidiare a quello ischitano, agnello e pollo alla brace come si deve.
Tirata d’orecchie su salumi e formaggi: poco locale nonostante il Sannio sia una miniera da questo punto di vista e troppo nazionale, eppure basta un po’ di ricerca e non mancano le eccellenze nel raggio di pochi chilometri. In ogni caso se usate il locale come winebar vi potete sfiziare. Un occhio al pubblico locale il venerdì con la cucina di pesce. Dolci fatti in casa e di territorio.
Da provare anche il rosso della casa, una barbera locale ben vinificata e pulita. Insomma, finalmente le aziende di Castelvenere hanno la loro vetrina, quando l’incantevole centro storico zeppo di cantine sarà ripreso, la favola è assicurata. Sui 30 euro.
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