A ben vedere, non c’è un resoconto ampio sulle aziende che hanno partecipato al primo festival meridionale delle Piccole Vigne organizzato nell’ambito della Festa del Vino di Castelvenere. Ci ha pensato per fortuna Alessandro Marra che ha partecipato anche alla commissione del concorso enologico.
Buona lettura
di Alessandro Marra
Il mio tour parte dall’azienda agricola VARRIALE: “UVA ROSA” 2008 è di un colore rosa cerasuolo molto accattivante, a base di uve “cacamosca”, mai sentite prima e che ho appreso essere caratterizzate da una macchiolina marrone che compare sull’acino rosa a maturazione completata.
Proseguo con l’azienda CARLO ZANNINI. Soltanto uno il vino esposto: si chiama “CAMPIERTI”, millesimo 2007, primitivo in purezza imbottigliato come D.O.C. FALERNO DEL MASSICO. Circa 1/3 delle uve fermenta in barriques di rovere per 6 mesi; i restanti 2/3 in acciaio sempre per 6 mesi. Dopo l’assemblaggio, il vino prosegue l’affinamento in acciaio per altri 6 mesi. Intenso e complesso al naso, elegante il sorso e i profumi. Lunga persistenza aromatica in sintonia con le percezioni olfattive di ciliegie, fragole e cacao; tannino ben integrato.
Di fianco, l’azienda VOLPARA. Il “RI SASSI” 2006 (dal nome dell’ultimo gruppo di case, nelle vicinanze delle grotte del paese) è un vino di grande mineralità, ottenuto a partire da uve aglianico (75%) e piedirosso (25%); matura in barrique per 6 mesi e affina 3 mesi in bottiglia. Naso molto complesso con note erbacee, di frutta rossa e spezie.
E poi il “TUORO” 2004, come l’omonimo paese della provincia di Caserta dove si trova l’azienda, stesso uvaggio del precedente ma con invecchiamento più lungo (18 mesi in legno) e un affinamento di 9 mesi in vetro.
Entrambi D.O.C. FALERNO DEL MASSICO, produzione complessiva di circa 25000 bottiglie.
Sempre rimanendo “in zona”, provo il “PITTACIUM” 2006 di CANTINA CAPIZZI (80% aglianico, 20% piedirosso). Il 70% delle uve fermenta in acciaio e il 30% in barrique; poi, invecchiamento di un anno in barrique di primo passaggio e un anno in acciaio. Vino di grande struttura e di notevole eleganza, di cui colpiscono i profumi in HD di frutta con una decisa speziatura di fondo.
Un salto a MONTE DI GRAZIA, la piccola azienda di Tramonti (SA). Provo il “Monte di Grazia” Rosso 2007, a base di uve tintore (90%) e piedirosso (10%): bel colore (merito del tintore), bei profumi e belle sensazioni in bocca con un sorso secco e caldo, tannico sì, ma sempre fresco, sapido e vivo . Assaggio anche il “Monte di Grazia” Rosato 2008, frutta rossa a manetta, molto piacevole nella beva. Così come il “Monte di Grazia” Bianco 2008, uvaggio di bianca tenera (40%), ginestra (40%) e pepella (20%), dai profumi di frutta a polpa bianca in un complesso di viva mineralità. Tutti etichettati come I.G.T. CAMPANIA.
Mi sposto nell’area del Vulture, la prima azienda che incontro è MUSTO CARMELITANO. No filtrazioni, no chiarificazioni e no stabilizzazioni di alcun genere.
Buoni sia il “SERRA DEL PRETE” 2007 (invecchiamento di 6 mesi in acciaio, affinamento di 4 mesi in vasche di cemento e 2 mesi in bottiglia) che il “PIAN DEL MORO” 2007 (invecchiamento di 12 mesi in tonneau di rovere e affinamento di 4 mesi in bottiglia), entrambi crus di aglianico del vulture in purezza. In particolare, il secondo, di colore rosso rubino fitto, con profumi intensi ed eleganti di frutta rossa, sottobosco, spezie e liquirizia. Ingresso morbido, sorso secco e caldo, tannico; sorretto da ottima freschezza e buona sapidità.
Qualche passo più in là, l’azienda ELEANO. Mi piace molto il cru omonimo, millesimo 2004, ottenuto con uve provenienti dai vigneti di Pian dell’Altare, nel comune di Ripacandida. Macerazione tra i 21 e i 30 giorni a temperatura controllata di 20-22 gradi, 24 mesi di affinamento in tonneau di rovere e poi 6-8 mesi in bottiglia. Molto morbido in bocca, elegante al naso con profumi di frutta matura e spezie dolci. Interessante anche l’“AMBRA” (l’annata mi è sfuggita), da uve surmature di moscato, colore dorato e sentori di miele.
Passo ancora oltre ed arrivo da MICHELE LALUCE. Una menzione particolare per il “S’ADATT” 2006, un aglianico del vulture imbottigliato come I.G.T. BASILICATA: 6 mesi di affinamento in acciaio, il 30% dell’intera massa per lo stesso tempo in barrique di ultimo passaggio.
E poi lo “ZIMBERNO” 2005, AGLIANICO DEL VULTURE D.O.C., dal nome del canale che attraversa la parte bassa dei vigneti, in quel di Ginestra. Qualche giorno di macerazione in più sulle spalle e un invecchiamento in botti di rovere per circa 3 anni: profumi di frutta rossa matura, viola e spezie.
Dulcis in fundo, giusto un salto all’ANTICA MASSERIA VENDITTI. No, non era tra le “piccole vigne”, ma una capatina ci tenevo a farla per assaggiare la sua Barbera, pardon “BARBETTA” 2008: di un bel colore rosso rubino, preludio a un’esplosione di profumi di frutta rossa e fiori e degno accompagnamento dei piatti della quotidianità.
Altro resoconto, di Alessandro Castaldo, qui
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