di Marina Betto
Il Chianti Classico è fatto di una miriade di espressioni quello di Castello La Leccia si esplica dando un rilievo assoluto al Sangiovese. Castello La Leccia da quasi mille anni si trova a Castellina in Chianti ( SI) nel dominio che fu dei Ricasoli e da due anni sta cambiando volto dando non più impulso solo all’ospitalità ma divenendo cantina di rilievo. I vigneti, quindici ettari, abbracciano cinque diverse zone attorno al nucleo del Castello tra i 300 e i 500m s.l.m. ricchi di galestro e argilla esprimendo più beva e struttura che morbidezza ed eleganza. Oltre al Sangiovese si coltiva Malvasia Nera e Syrah. L’uva raccolta a mano da ogni vigneto è vinificata in acciaio separatamente con l’utilizzo di lieviti autoctoni mentre la malolattica avviene in cemento. L’assemblaggio del Sangiovese del Chianti Classico è delicato provenendo l’uva da quattro diversi vigneti, la disomogeneità da comunque carattere e una varietà di profumi rappresentando una ricchezza espressiva; l’affinamento avviene sia in vasche di cemento che in botti di rovere, tonneaux e barrique. Guido Orzalesi direttore di Castello La Leccia dice di aver trovato qui un potenziale inespresso, un piccolo gioiello che deve ancora essere scoperto. La coltivazione del vigneto biologica dal 2010 è concentrata sul Sangiovese vitigno identitario del Chianti.
La propietà acquistata nel 2018 da Rolf Sonderegger che si occupa di sensori per macchine, vuole dare sempre più importanza alla produzione vitivinicola e non solo all’ospitalità per fare anche di questa un’eccellenza. Sua premura il welfare aziendale , i suoi manager nelle varie filiali del mondo sono invitati alla Leccia per passare del tempo insieme, per scoprire i valori che vengono applicati nella produzione che poi sono quelli antichi del vivere in campagna. La cura dei dettagli è maniacale, pretendendo la conoscenza di ogni filare, di ogni vite che è stata convertita a guyot per ottenere maggiore maturazione su tutta la pianta riuscendo così a tenere meglio a bada il grado alcolico.
Vivaio del Cavaliere IGT Toscana 2018 è il vino d’ingresso dell’azienda, un vino che si beve senza dover pensare troppo. Composto da Sangiovese, Malvasia Nera e un po’ di Syrah che modera le spigolosità lo trovate sullo scaffale a 10 euro. Se ne producono 13.000 bottiglie di questo vino viola porpora dal naso fruttato e dolce che ricorda la violetta e la rosa. L’impatto in bocca è succoso e fruttato mentre l’acidità e la freschezza esplode in un secondo momento mentre l’alcolicità è perfettamente domata facendo 14 vol. Il Chianti Classico DOCG Castello La Leccia 2017 è 100% Sangiovese, una selezione di uve provenienti da tre diversi vigneti. Rosso rubino lucente odora di rose ed erbe aromatiche, mirto. Figlio di un’annata difficile dove la scelta vendemmiale è stata importante si trascina un tannino più verde che riporta all’assaggio i sentori di erbe, salvia e mirto mentre l’alcol risulta ben bilanciato dalla buona struttura del vino che affascina per la sua stoffa imperfetta che ci ricorda la bruma del tardo autunno.
Sedici euro sullo scaffale. Di Bruciagna Chianti Classico DOCG Gran Selezione 2015 se ne producono 3000 bottiglie. Bruciagna è un vigneto nella parte più alta dell’azienda, che si è distinto subito per la qualità delle uve per questo scelto da quando è nata la denominazione Gran Selezione. Il colore di Bruciagna è rosso rubino, il naso sembra affondare nell’umido del sottobosco, nella frutta scura, nella cipria e nelle spezie. Il sorso è morbido sa di tabacco dolce e cannella con un tannino ben integrato eppure astringente. Castello la Leccia concentrato sulla qualità aumenterà sicuramente la produzione del Vivaio del Cavaliere e del Chianti Classico di cui si producono 40000 bottiglie per eliminare la vendita del vino sfuso che ancora avviene. L’annata è fondamentale sia per la Gran Selezione che per la Riserva del Chianti Classico e filosofia dell’azienda è quella che il vino di punta non può essere prodotto sempre.
Se vi chiedete come sarà l’annata 2020 sappiate che ad oggi è considerata speciale non solo per l’andamento climatico ma perché ci hanno lavorato tutti i dipendenti impiegati a Castello la Leccia dal cuoco ai camerieri etc. che altrimenti nel periodo di lockdown sarebbero rimasti a casa a significare che fanno parte tutti di una vera famiglia virtuosa e operosa.
Castello La Leccia- Azienda Agricola
Loc. La Leccia 53011 Castellina in Chianti ( SI)
Tel. 0577743148
info@castellolaleccia.com
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