Castellabate Rosso Paestum Igt 2010 | Voto 88/100

Pubblicato in: Salerno

Azienda Agricola San Giovanni

Uve: Aglianico e Piedirosso

Fascia di prezzo: 10,00 euro in enoteca

Fermentazione e maturazione: acciaio e legno

Vista 5/5 – Naso 26/30 – Palato 26/30 – Non omologazione 31/35

 

La viticoltura cilentana ha il pregio di essere inserita in un areale morfologicamente meraviglioso, soprattutto quella localizzata nello splendido territorio di Agropoli e dintorni. Qui, infatti, dolci declivi, punteggiati da verdeggianti vigne, scendono giù fino al mare color cobalto tentando di tuffarvisi. Un clima prettamente mediterraneo, soleggiato, caldo, con la giusta pioggia, carezzevolmente ventilato e con discrete escursioni termiche, favorisce la crescita di uve sane, turgide, zuccherine e supportate da un ottimo corredo aromatico.

E proprio in un luogo così incantevole è posizionata l’Azienda Agricola San Giovanni di Punta Tresino di Castellabate, laddove si raggiunge il diapason con uno spettacolare panorama che abbacina gli occhi. Su uno sperone di roccia a picco sul mare e ricco di rigogliosa vegetazione, ordinati filari, che sembrano tuffatori pronti a lanciarsi giù dal trampolino, trovano ospitalità su uno splendido “green”, che farebbe la gioia del golfista Manassero. Il vigneto, così collocato, si prende in faccia tutta la salsedine e lo iodio marino, oltre al sole in testa. Ida Budetta e suo marito Mario Corrado, con l’incisiva collaborazione del bravo enologo irpino Michele D’Argenio, producono in questo Paradiso poche etichette, ma tutte connotate dalle stimmate dell’alta qualità.

Proprio pochi giorni fa mi è capitato di degustare uno dei vini aziendali: il Castellabate rosso Paestum Igt  2010. Un blend di Aglianico all’80% e saldo di Piedirosso. Un vitigno quest’ultimo – e non so spiegarmi il motivo – poco sfruttato nel Cilento, a differenza di altri territori regionali dove viene allevato con ottimi risultati. Dopo la fermentazione, quasi tutto il vino sosta sei mesi in acciaio e solo una piccola parte sperimenta la barrique. Dopo l’assemblaggio, viene elevato in bottiglia per ulteriori sei mesi. La gradazione alcolica arriva a toccare i 13,5° C.

Il colore nel bicchiere ha un cuore bellamente rubineggiante, col bordo coronato da vivida e lucente porpora. Il profilo aromatico è complesso ed intrigante, laddove esprime una voluttuaria campionatura di piccoli frutti rossi del sottobosco, come more, ribes e lamponi. Insieme a umori vegetali di erba tagliata e di muschio; nuances floreali di violetta e rosa; profumi lievemente tostati; ed effluvi speziati di chiodi di garofano. In bocca il vino è sostenuto da un’efficace spinta acida che regala una piacevole freschezza. Manifesta poi doviziose sfumature fruttate rosse e floreali, unite a ricami tannici di notevole finezza ed eleganza. E qui fa la sua brava parte il Piedirosso che, ancorché minoritario, similmente ad un indomabile pacchetto di mischia degli All Blacks con i piedi ben piantati per terra riesce a resistere agli assalti imperiosi del più tannico Aglianico che vorrebbe tracimare. Ecco, quindi, spiegata l’importanza fondamentale di questo vitigno nell’unione, che oltretutto riesce ad apportare anche più morbidezza ed un perfetto sviluppo dinamico al palato. Una gradevole vena sapida dona poi godimento alla beva. Chiusura con il finale abbastanza lungo ed intenso. Ottimo vino, credetemi, che fa onore alla terra cilentana. Da spendere su paste al sugo non molto elaborate, carni rosse e/o bianche, formaggi semistagionati e, per la sua ancora giovane età, anche su una zuppa di pesce sostanziosa come il cacciucco alla livornese. Prosit!

 

Questa scheda è di Enrico Malgi

 

Sede a Santa Maria di Castellabate – Contrada Tresino – Tel. 0974/965136 – 089/224896 – Fax 089/2754259 – info@agricolasangiovanni.itwww.agricolasangiovanni.it – Enologo: Michele D’Argenio – Ettari di proprietà 10, di cui 4 vitati – Bottiglie prodotte: 20.000 – Vitigni: Aglianico, Piedirosso, Fiano, Trebbiano e Greco.

 


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