Il Frantoio Ducale Castel Morrone
di Antonella Amodio
Conosco Pietro Leonetti dalla fine degli anni novanta, quando frequentavamo lo stesso corso per sommelier a Caserta. All’epoca lavorava nel ristorante del padre: Zi Pietro, che ha fatto la storia della ristorazione a Castel Morrone, il borgo casertano rinomato per gli allevamenti di agnelli, per la coltivazione del fagiolo quarantino e per il fico d’india.
Poi la ristrutturazione di un’ala di uno stabile antico e il trasferimento dell’attività in questo sito dov’era un frantoio.
Pietro passa dalla sala ai fornelli, affiancato dalla moglie Silvia. Frequenta stage presso chef stellati come Enrico Cerea, Nino Di Costanzo e inizia a proporre la sua versione di cucina, tenendo fede alle tradizioni e soprattutto al territorio, senza perdere di vista ciò che la famiglia ha seminato negli anni addietro. Oggi, con il suo impegno, ha portato il Frantoio Ducale ad un gradino più alto. Abbiamo già parlato della sua cucina, ma forse non lo facciamo mai abbastanza, perché al Frantoio Ducale c’è tanta ricerca, stagionalità e qualità, con una cura del servizio e dell’accoglienza che si trova in pochi altri posti.
Della cucina di questo periodo si apprezzano i funghi porcini, la zucca, le strepitose zuppe di legumi e castagne, le paste fresche abbinate ai prodotti dell’orto di famiglia. Poi le carni, come l’agnello che qui è davvero speciale, il maiale, il coniglio e la pecora che Pietro prepara con un lungo procedimento, disponibile solo in alcuni mesi dell’anno. Anche il baccalà è tra le proposte gastronomiche.
Quindi i formaggi e i dessert che vale la pena assaggiare. Tra non molto spunta in menù il tartufo.
In ultimo, ma non ultimo, si beve bene e si spende poco (ricarico basso) per la cucina di Pietro e Silvia che non stanca mai perché cambia ogni giorno, perché si adegua alla natura, alla terra e all’approvvigionamento, anche se vale sempre la pena di gustare alcuni piatti “signature”.
Costo medio di tre piatti: 45,00 €
Il Frantoio Ducale Castel Morrone
Via Altieri, 50
Tel. 0823.399167
www.frantoioducale.com
Aperto pranzo e cena. Chiuso il martedì
30 dicembre 2019
Il Frantoio Ducale Castel Morrone
Via Altieri, 50
Tel. 0823.399167
www.frantoioducale.com
Aperto pranzo e cena. Chiuso il martedì
di Antonella Amodio
Per fortuna è ancora facile in Campania trovare ristoranti dove si cucinano piatti della tradizione gastronomica locale. Bello soprattutto che resistano – come prezzi e come proposta – alle nuove tendenze mangerecce “hipster” modaiole, che crescono più veloci dei funghi.
Le osterie, le trattorie e i ristoranti a conduzione familiare vedono – oggi più che mai – una rinascita, e restano approdo sicuro per chi ama i piatti tipici. Il Frantoio Ducale di Pietro Leonetti esiste da tre generazioni a Castel Morrone, piccolo borgo del casertano rinomato per gli allevamenti di carne di agnello, per la coltivazione del fagiolo quarantino e per la diffusa presenza di piante di fico d’india.
Il nonno di Pietro gestiva l’osteria Zì Pietro, luogo storico per la cucina tradizionale e territoriale, tappa obbligata per chi amava i sapori rustici e paesani. Poi il locale si è trasferito all’interno dello storico Palazzo Ducale datato 1300 – attuale sede – dove ha cambiato nome, diventando Frantoio Ducale, in onore del grande frantoio in pietra che ancora occupa parte dell’ambiente. Pietro, cresciuto nelle cucine del nonno da cui ha ereditato la cultura locale, approfondisce la tecnica presso le cucine di chef campani stellati, proponendo poi i piatti classici, autentici, con una marcia in più.
Con la moglie Silvia, continua nel solco gastronomico della tradizione, proponendo i piatti che da sempre hanno fatto il successo del ristorante. Una cucina schietta, ricca di materie prime semplici, impiegate per ricette storiche frutto di precisi influssi culturali.
Carni locali come l’agnello e il maiale, poi il tartufo, le castagne, i funghi, le patate, i fagioli, i ceci, sono una parte della selezione stagionale e molto attenta di prodotti che si combinano con le paste fatte in casa, con le verdure dell’orto personale, con le conserve, le marmellate e i dolci preparati da Pietro e Silvia. Leggendario, ad esempio, lo stracotto di pecora, disponibile però solo in due periodi dell’anno: da maggio a giugno, e poi a settembre, come da tradizione del paese.
La cucina del Frantoio Ducale è fatta anche di quinto quarto, come da consuetudine contadina, proposta però con uno status quo raffinato, una versione leggera, da boccone prelibato. Così come il baccalà: fritto, in umido o quale condimento per la pasta. Il Bocconcino di coniglio con panatura di finocchietto selvatico, il baccalà in tempura servito con la scarola ripassata e la zucca arrostita.
Poi il delizioso agnello scottadito, il Tortello di burrata, carciofi e pomodorini gialli del piennolo, pachino e provola, la polpetta di cicoria selvatica con spiedino di maialino con panatura al pistacchio, sono solo alcuni esempi di ciò che oggi è proposto al Frantoio Ducale, con un menù che cambia di continuo, secondo la stagione.
La carta dei vini è curata da Pietro, che – oltre ad essere cuoco – è anche sommelier. L’ampia lista comprende etichette locali, regionali e italiane. Poi qualche vino francese e una selezione attenta di distillati.
Due sale grandi e un bellissimo spazio esterno definiscono la fisionomia del Frantoio Ducale, meritevole di una sosta per l’ottimo rapporto qualità/prezzo, per la proposta gastronomica che rispetta i canoni della tradizione, per i sapori di un tempo e per la tanta passione che Pietro e Silvia dalla cucina riverberano sugli ospiti.
Costo di tre portate, escluso il vino € 30,00
Il Frantoio Ducale Castel Morrone
Via Altieri, 50
Tel. 0823.399167
www.frantoioducale.com
Aperto pranzo e cena. Chiuso il martedì
REPORT DEL 14 AGOSTO 2013
di Tommaso Esposito
Un tempo pare che ci siano stati veramente i fantasmi tra le mura di questo antico palagio costruito dal Duca De Mauro nel 1600.
Ma ora non c’è traccia. Peccato.
C’è però un grillo parlante che ne fa le veci e ci tiene compagnia.
Qui sopra si sta bene d’estate col fresco che fa nel piccolo giardino concluso.
E d’inverno pure perché le stanze son calde e accoglienti.
La cantina è bella.
C’è un frantoio che dà il nome al locale ed è un’attrazione.
L’eco di buon capretto, cucinato a mestiere, ci ha richiamati quassù.
Ed eccoci seduti col menu tra le mani.
Cucina di tradizione con qualche frame fissato sugli anni che furono.
Mezzipaccheri con verdure e fiori di zucca, rigatoni alla norma, strangozzi con fagioli e asparagi.
Si opta per il tagliere (che giunge nel piatto) di salumi con friarielli sott’olio e qualche formaggio.
Di buona qualità e sapore.
Bocconcini di coniglio con finocchietto selvatico profumati e sfiziosi.
Cestino di pane con zuppa di spolichini. Nella stagione non potevano non essere buoni. Fagiolosi nella loro essenzialità.
Gnocchi con tartufo scorzone. Beh d’estate si reggono lo stesso. C’è il burro e il parmigiano nella mantecatura e lo scorzone fa una lotta disperata per emergere.
Casarecce con porcini e noci. Questi fusilli casalinghi sono buoni e profumati per il fungo che, con questa estate piovosa che c’è, avrà fatto capolino tra i boschi ducali.
Agnello del Matese in cassuola al rosmarino è il must del cuoco. Ben fatto: saltato in padella all’impronta resta vivido con gli umori sapidi.
Così pure è l’ Agnello del Matese alla brace con chips di patate
La Parmigiana di melanzane eccola.
Old style i Profiteroles con cioccolata fondente all’acqua, visto che c’è panna nel cuore.
E qualche formaggio. Dal ducato di Castel Morrone a quello di Leicester. Dal podolico allo Stilton. E son buoni entrambi.
Un’ascesa nell’inverno sarà fatta e ancor più si godrà di questa elegante magione al di qua del borgo borbonico di San Leucio.
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