di Antonella Amodio
Sembra il titolo di un romanzo il nome di questo ristorante.
Spopola tra gli amanti della cucina di pesce: Il Pescatore e lo Chef, che di “romanzato” non ha nulla, visti i piatti proposti preparati con materia prima fresca che non ha certo bisogno di aggiunta di elementi di fantasia, ma viene servita solo con un po’ di estro nella presentazione. Giovanni Gallo, poco più che trentenne, è lo chef e proprietario del ristorante, mentre lo zio – con una pescheria a pochi metri di distanza dal locale – è il pescatore, il fornitore del pesce. In sala c’è sua cugina Mary che coadiuva l’accorto servizio e si occupa della ricca proposta della cantina.
La cucina è quella mediterranea: pesce fresco e verdure di stagione, che va da una classica frittura alla tartare, agli spaghetti alle vongole, al plateau di crudi, all’impepata di cozze, al brodo di polpo, alle ostriche, con una cura del dettaglio non indifferente.
Insomma, un locale molto contemporaneo con un menù vario e di buon livello, dove Giovanni non si lascia sfuggire l’occasione di proporre piatti alternativi, con una visione “giovane” e di tendenza della cucina.
Una sala grande e una veranda luminosa ospitano circa un centinaio di coperti, che sono sempre occupati, a quanto pare, da una clientela esigente che arriva anche dal vicino aeroporto.
Un menù ampio dove si alterna la classicità dei piatti alle creazioni di Giovanni, come la selezione di antipasti crudi e cotti tra i quali spicca l’Oro di Napoli, la mozzarella ripiena di battuto di tonno, pomodorini di Sorrento e salsa al limone, e a seguire La mia terra, la tartare di gamberi crudi di Bacoli accompagnata da vari elementi che riprendono i prodotti tipici locali delle diverse province.
Tra i primi, suggerisco l’assaggio della pasta e patate dove i calamari, le cozze e le patate convivono in armonia con l’aggiunta della fonduta di provola, quindi lo Spaghettone quadrato, aglio, olio e tartare di gamberi, un omaggio alla nonna dello chef.
Molto buona è la Ventresca di tonno con i friarielli e la spigola frollata 18 giorni, servita avvolta nelle foglie di banano. Il cestino del pane (preparato in sede) è un richiamo incredibile, mentre l’impasto della focaccia ottenuta con aggiunta di acqua di pomodoro è molto interessante.
Anche i dolci sono preparati in loco e variano secondo la stagione.
Vista la qualità e l’affidabilità della provenienza della materia prima, il Pescatore e lo chef gode anche di un buon rapporto prezzo/qualità. Cosa non da poco. Un locale dove tornare.
Costo medio primi piatti: 15,00 €
Selezione di tartare: 18,00 €
Traversa Viale Michelangelo 41
Tel. 081.7577589
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