Via Mazzocchi, 3 – Caserta
Tel. 0823.323735
www.pizzeriaomasto.com
Giorno di Chiusura: lunedì
Orari: 13:00 > 15:00 – 19:30 > 23:00
di Phyllis De Stavola
Napoli le ha consacrato inconfutabilmente il successo, ma sono numerose le pizzerie nel Casertano dove la pizza è altrettanto buona, essendo questa la provincia in cui è prodotto uno degli suoi ingredienti principali: la mozzarella di bufala. Tra questi la Trattoria Pizzeria O’Masto, nel centro storico della città di Caserta, a due passi dalla monumentale Reggia voluta dai reali Borboni.
La pizza è una delle pietanze più note al mondo, prodotta o commercializzata in infinite versioni: pizza al taglio, al metro, a portafoglio, servita al tavolo o consumata in piedi…Di fatto sempre gradita da adulti e bambini di tutto il globo e perfino consigliata nelle dieta una volta alla settimana. Quanti italiani hanno fatto la propria fortuna aprendo delle pizzerie in giro per il mondo? I menu della pizza, partendo dalle tradizionali “marinara” (nata nel 1734) e “margherita” (esistente dal 1796 circa), si arricchiscono ogni anno di nuove varietà fino ad arrivare alla londinese ‘pizza hawaiana’ con prosciutto crudo e ananas o alla giocosa ‘pizza con la nutella e peperoncino’.
Ma la pizza napoletana – tondeggiante con il cornicione, di colore dorato, morbida alla degustazione, profumata, fragrante – è una sola e per fregiarsi di tale nome deve rispettare quanto riportato nel disciplinare di produzione per l’impiego di materie prime e per le tecniche di lavorazione. Dal 4 febbraio 2010 è ufficialmente riconosciuta come ‘specialità tradizionale garantita’ (STG) dalla Comunità Europea. Gli ingredienti di base appartengono al patrimonio culturale ereditato per nascita di ogni napoletano e campano in generale: farina di grano tenero tipo “00”, lievito di birra, acqua naturale potabile, pomodori pelati o pomodorini freschi, sale marino o da cucina, olio d’oliva extravergine. L’esaltazione per il gusto e l’estetica dei piatti derivano poi dagli altri ingredienti utilizzabili: l’aglio e origano, la mozzarella di bufala campana DOP, il basilico fresco, la mozzarella STG. Il disciplinare regolamenta ogni fase del metodo di produzione e lavorazione: la preparazione dell’impasto (tanto da ottenere un pasto non appiccicoso, bensì morbido ed elastico), la lievitazione (in due fasi); la formatura (rigorosamente a mano, ovvero senza l’ausilio di matterello o macchina); la farcitura (con indicazione della grammatura degli ingredienti); fino alla cottura (esclusivamente nel forno a legna che raggiunge la temperatura di 485° C).
La Trattoria-Pizzeria O’Mast, fondata nel 1970 da Raffaele e Giuseppa Izzo, rispetta quanto riportato nel disciplinare di produzione della pizza napoletana per tecniche di produzione e selezione delle materie prime. Qui il pomodorino fresco dà un secondo tocco di tipicità legata al territorio, oltre alla mozzarella di bufala locale, l’uso del pomodoro San Marzano.
La storia, si sa, è ciclica, e quest’anno 2011, 150° anniversario dell’unità d’Italia, quale pizza può risultare più indicata se non la pizza margherita per via dei suoi colori: verde, bianco, rosso, della bandiera italiana. Lo stesso motivo per il quale venne offerta alla Regina Margherita nel 1889 nel corso della sua visita a Napoli.
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