Caselle in Pittari, Cilento: ristorante Zi’ Filomena

Caselle in Pittari è un piccolo centro di 2000 abitanti del Cilento interno, quello collinare, nascosto tra gli ulivi, sopra il golfo di Policastro. Nascosto e – solo fino a pochi anni fa – quasi irraggiungibile: pochi comuni spaventavano le maestre in erba come una assegnazione di cattedra in una delle scuole della zona. Tanto che alcuni dirigenti scolastici, i vecchi direttori, minacciavano proprio qui, tra strade impervie e isolate, trasferimenti punitivi.

D’estate, il paesino sovrastato da una torre, lungo le vie principali protette dalla frescura dei platani invece si trasforma, come molti centri cilentani, in una tappa gastronomica gioiosa e popolare, dove è possibile degustare ai tavoli all’aperto fantastici salumi e pane cotto a legna.
Qui, dal 1932, c’è Zi’ Filomena piccola trattoria diventata poi un po’ più grande, a partire dal 1950, quando si è trasferita nella sede attuale, lungo il corso principale di Caselle.


Il giovane titolare, Mario Pellegrino, la gestisce con una caparbietà e, soprattutto, un impegno notevoli, soprattutto in questa fase poco felice, in generale, per i numeri del settore ristorazione. In cucina lo chef Giuseppe Amato con la preziosa e insostituibile collaborazione della madre di Mario, Maria Grazia Fiscina e della signora Angela Pisano: un secolo e mezzo in due, di mani laboriose e sapienti. Due volti antichi e forti, come spesso nelle donne cilentane. «Lavoro soprattutto per loro, per il loro entusiasmo, per quello che fanno e costruiscono qui, ogni mattina» racconta Mario.

Tanti coperti, un servizio veloce e ben coordinato, attenzione gentile per tutti. Tra i tavoli il sorriso di Antonella, che si occupa personalmente anche dei dolci e riesce a tenere d’occhio senza perdere una sola battuta i tavoli all’esterno e le uscite di pizze e focacce dal forno a legna.

Menu semplice con i piatti di una volta – quindi sostanzialmente verdure – pasta fresca fatta a mano (e che mani!); carni locali e qualche buona etichetta del Cilento, a partire dall’aglianico che Bruno De Conciliis cura personalmente per Zi’ Filomena.

La batteria di antipasti stordisce per ricchezza e sapori, ma è difficile rinunciare ai peperoncini verdi fritti con pomodori e basilico, alla parmigiana di melanzane, alla polenta condita, alle meravigliose soppressate asciutte, saporite e con l’immancabile quadrato di grasso al centro. E ancora, torta rustica di ricotta e spinaci, parmigiana di zucchine, melanzane a funghetto con cacioricotta di capra, zucca marinata, gattò di patate, melanzane grigliate morbide ma carnose e benissimo eseguite.

Il palato riconosce i sapori e l’olio buono e gli occhi si incantano di fronte alle cento varianti di ortaggi e verdure inventate nei secoli qui in Cilento per prendere in giro la miseria. Il tutto accompagnato da un buon pane della zona e focaccia calda all’olio e origano, cotta nel forno al legna.

 

Gustosi e ricchi (in tutti i sensi, anche per quantità) i primi piatti: ravioli di ricotta al pomodoro fresco o in bianco con burro e salvia; cavatelli con zucca e provola; fusilli al ragu’ cilentano; tagliatelle ai funghi porcini e taglierini al tartufo. Sontuose grigliate di carne a seguire, accompagnate da ottime patate fritte tagliate a mano e dorate alla perfezione.

Si chiude con i dolci di Antonella: semifreddo al torroncino, salame al cioccolato, panna cotta, crostata ai frutti di bosco.

Conto sui 30 euro, per un posto da segnare in agenda se siete alla ricerca del Cilento più genuino.

Viale Roma, 11  
0974.988024
Aperto a pranzo e a cena
Chiuso il mercoledi (mai d’estate)


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