di Raffaella Corsi
“Ho iniziato a lavorare nell’azienda di famiglia negli anni Novanta; inizialmente doveva essere per un breve periodo, per colmare una necessità improvvisa. Ma evidentemente era nel mio destino visto che ci lavoro ancora adesso!” Gli occhi sorridono, mentre mi racconta la sua storia; produttrice di formaggi, food blogger e sopratutto un vulcano di idee!! Questa è Romina Marovelli, dell’omonimo caseificio situato nello splendido territorio della Garfagnana, in provincia di Lucca. Ci siamo incrociate lo scorso anno in occasione del Vinitaly; oltre alla bontà dei suoi formaggi, proposti in abbinamento ad un noto marchio vinicolo, mi aveva colpito la sua grazia, un misto di energia e dolcezza che la rende quasi serafica. In realtà, sotto la calma apparente, Romina è davvero un portento di ragazza; non so dove trovi tanta forza e tanta energia!! Ma sono davvero felice di averla in “squadra”….
La ascolto mentre parla di suo nonno Giovanni che durante la seconda Guerra Mondiale iniziò a lavorare il formaggio per vivere; chissà cosa direbbe oggi, di una nipote così proiettata verso quella che è diventata a tutti gli effetti la sua professione. “La cosa curiosa è che mio nonno non mangiava nessun tipo di formaggio, non gli piaceva! Però ha fatto di necessità virtù, un po’ come ho fatto io. Non sapevo nulla del formaggio, ho studiato , approfondito e mi sono appassionata al punto da applicare i miei studi in comunicazione e marketing a questo mondo e mi si sono aperti scenari inaspettati. Il formaggio è cultura, storia, territorio, me ne accorgo ogni giorno di più. Si presta a molteplici abbinamenti, è un alimento davvero versatile che si esalta degustato con il vino, le spezie, gli ortaggi. Ed è questo che mi piace; poter inventare e creare sempre nuovi prodotti e suggestioni.” Il caseificio Marovelli produce formaggi freschi, stagionati e conciati, con latte proveniente solo da animali allevati nel territorio. Inoltre è da poco attivo un originale laboratorio nel quale, grazie alla presenza di un casaro, è possibile vivere in prima persona tutte le fasi del processo di trasformazione del latte in formaggio, con due percorsi sensoriali, uno dedicato agli orti ed un altro alle erbe spontanee.
Di questo in particolare si parlerà a Salotti del Gusto “ E’ Eleonora, chiamata “La Furi”, ad occuparsi nello specifico degli abbinamenti tra formaggio e spezie; quello che comunicheremo durante l’evento di Artimino sarà proprio l’importanza di riconoscere le erbe, per adottarle in cucina, ma anche come rimedio naturale e farmaceutico”. Nel caseificio lavora tutta la famiglia di Romina, ma a quanto mi racconta è mamma Sara la vera “maga”. “ La nascita del formaggio è una magia che si consuma in brevissimo tempo e necessita di tante e particolari attenzioni. Oltre alla tecnica, è importante la passione. Sembrerà assurdo quello che ti dico, ma se manca questo “ingrediente” il latte pare accorgersene; se la mano non è abbastanza calda per trattarlo, il formaggio viene male. Quando ho scritto la mia tesi di laurea sulla preparazione del formaggio e ho dovuto studiarne tutte le fasi sono rimasta affascinata dal percorso, ma sui libri non c’è scritto che per poter realizzare un prodotto caseario quello che serve soprattutto è la passione, un segreto che non tutti possiedono e che sicuramente non si può studiare”.
La passione non manca a Romina, si legge in ogni suo gesto, in ogni sua parola; anche quando mi svela la sorpresa che presenterà al prossimo appuntamento Salotti del Gusto. Un nuovo prodotto che rappresenta tutto l’amore per la sua terra e la sua famiglia. “Si tratta del ‘Bagiolo’, un formaggio a crosta fiorita morbido e versatile, fatto con latte di mucca, che si può mangiare a crudo, in insalata oppure cotto, cucinato per esempio all’interno di un raviolo. Il nome è stato inventato da mio papà che si è ispirato al nonno, un’uomo molto affettuoso, basti pensare che ha avuto sei figli. Mia nonna però era poco incline alle smancerie, e nonno Giovanni si divertiva a provocarla dicendole: “Dammi un bagiolo!”, ovvero un piccolo bacio. Ecco il significato del nome.” un significato bellissimo che non potrà che portare fortuna a questo nuovo prodotto. Che nasce dall’amore, e con amore; come tutte le cose buone, e belle, della vita. Complimenti Romina, e arrivederci ad Artimino dove il “bagiolo” sarà il benvenuto affettuoso per gli appassionati gourmet che vivranno insieme a noi due intensi giorni di emozioni e di gusto.
Caseificio Marovelli
via dell’Orecchiella, 1
55038 Vibbiana
San Romano in Garfagnana (LU)
Tel. 0583.613212
info@caseificiomarovelli.com
www.caseificiomarovelli.com
Dai un'occhiata anche a:
- Ricotta di bufala, le migliori in dieci caseifici da non perdere
- La burrata di Andria story, successo mondiale e prima nelle ricerche sul web
- Gustophia a Omignano, la sosta per i grandi formaggi di capra in Cilento di Tenuta Principe di Mazzacane
- Caseificio Il Granato a Paestum: mozzarella, yogurt e amore per le bufale
- Tutto quello che bisogna sapere sull’Asiago dop
- BufaLab Paestum, un angolo di Cilento a Milano