di Simona Paparatto
I paesaggi langhiani si rivelano sempre suggestivi e spesso mi ritrovo a definirli magici,onirici, creati da Dio con l’intento di appagare l’animo umano.
Percorrendo la strada che da Fontanafredda porta a Serralunga d’Alba, la prima menzione che si incontra è Carpegna, che nella parte bassa è conosciuta anche come Bruni.
Sono sul versante occidentale del crinale di Serralunga d’Alba, dove le altitudini sono poco elevate e le Formazioni di Lequio che contraddistinguono la parte centro-meridionale di questo incredibile versante, lasciano spazio alle Marne di Sant’Agata Fossili, caratterizzate da terreni limosi, asciutti, anche sabbiosi e con poca argilla, capaci didonare vini complessi, vigorosi, di gran corpo, ma estremamente fini, freschi ed eleganti.
Da molto tempo desideravo scrivere di Cascina Bruni, un’azienda interamente a gestione familiare che ho apprezzato appieno, quando ho potuto ammirarne le curatissime vigne. Sì, le vigne, da cui si dovrebbe sempre partire per capire un vino e tutto il lavoro che vi è dietro.
Qui, sulla collina Carpegna (Sito UNESCO), vi sono i cru Carpegna e Costabella, di proprietà della famiglia Veglio dal 1855, anno in cui Giuseppe Luigi Veglio di Castelletto, il fondatore, acquista la tenuta La Favorita (splendida casa patronale, circondata da terreni in larga parte coltivati a vigna), dai Mirafiore, eredi diretti del Re d’Italia Vittorio Emanuele II. Nel 1897, nasce il marchio Cascina Bruni: dieci ettari (con altri 2 ettari nel comune di Grinzane Cavour), prevalentemente a Nebbiolo da Barolo. La collina è frazionata e di proprietà storica anche di altre famiglie, che vendono le proprie uve, senza rivendicarne la menzione. Oggi i fratelli Cristiano Maria e Fulvio, entrambi enologi, rappresentano la sesta generazione e nella conduzione sono affiancati dal padre Giuseppe.
Fulvio mi accoglie mostrandosi preciso, nel puntualizzare ogni singola parola, quasi a voler difendere questo tesoro e ragione di vita, divenuto tale grazie al costante e puntiglioso lavoro di ogni componente della famiglia, che ha sempre creduto nell’innovazione, nel lavoro intenso, continuativo, “studiato” e perfezionato nel tempo, volendolo proteggere da giudizi esterni che, troppo spesso si sono rivelatiarbitrari e saccenti: <Siamo artigiani quindi ci occupiamo noi di tutto, dalla vigna alla cantina, dall’ accoglienza alla commercializzazione, con la miglior tecnica possibile. Cerchiamo di accudire bene le nostre vigne e le vinificazioni vengono decise in base alla produzione del momento, adottando un protocollo che può variare annata per annata. Non lavoriamo per i volumi, ma perché ci piace fare il vino e perché ci piace farlo in una certa maniera>.
In Cascina Bruni viene condotta una viticoltura di tipo convenzionale, ma altamente sostenibile. I trattamenti sono mirati: si cerca di tenere le emissioni di Co2 a bassi livelli, riducendo al minimo il numero di ingressi in vigna, quindi schiacciando il terreno il meno possibile. Si dirada ove necessario. Il sistema di allevamento è a Guyot, con piegatura del tralcio con 7 gemme a frutto. La raccolta nelle vigne più importanti avviene in cassette da frutta da 12 Kg ed ogni parcella viene separata. <<Per fare un vino di qualità la partenza è in vigna: la pianta non deve stressarsi>>.
La famiglia investe molto in biotecnologie. Per combattere l’Oidio, utilizza un bacillus, il Sonata, che permette di eliminare lo zolfo <<lo evitiamo da quando viene estratto dal petrolio e non dalle miniere>>, afferma Fulvio. Con l’uso di molecole a bassissimo impatto contro la Peronospora, si eliminano i metalli pesanti. Il sottofila si tiene ben pulito con un trattamento all’acido pelargonico, erbicida anche questo altamente sostenibile.
Le varietà coltivate sono: Dolcetto, Barbera, Nebbiolo. Vi sono anche Cabernet Sauvignon e Petit Verdot, grazie ad un progetto personale di Fulvio, di fare un bordolese soprattutto per il mercato internazionale. Si tratta di Sot Monopole, Grand Cru di Langa, la cui vigna, risalente al 1994, è situata all’interno della collina Carpegna. Le barbatelle di Cabernet Sauvignon provengono da Bordeaux (Moulis en Medoc). La vinificazione avviene in barriques di rovere francese con follature manuali per oltre 40 giorni di macerazione. Il vino affina un anno e mezzo in legno di rovere francese nuovo. Riposa ancora un anno in bottiglia: mille piante e vent’uno anni di attesa, poiché la prima vendemmia è avvenuta nel 2015.
Alcuni impianti sono in legno, come la vigna Rivassotto (1939), confinante con vigna Carpegna. La quasi totalità delle sue uve è atta alla produzione del Barolo Rivassotto, ma una parte va ad incorporarsi nel Barolo Carpegna. Marialunga è una vigna del comune di Serralunga, risalente al 1970. Divisa in quattro parcelle di cui 2 più vecchie, e due più recenti, si pone a 220 mt slm per arrivare fino a circa 400 in cima alla collina. Le vigne dislocate in questa posizione sono “sorelle” nel senso che le margotte iniziali per gli innesti sono partite da questa vigna che è la più vecchia della proprietà. Da vigna Batistot, si produce l’omonimo Barolo Riserva. Il Nebbiolo cresce in parte su piede franco ed in parte sulla rupestris, con uno scasso filare per filare e con innesto sul posto. Le uve di ogni parcella vengono vinificate separatamente, ottenendo vini diversi.
La vendemmia si esegue con raccolta in ceste che portano a reparti di vinificazione separati, con un macchinario home made, in grado di separare gli acini dai raspi, mantenendo dall’88 al 96% di acini interi, per attivare la fermentazione intracellulare. Le vinificazioni sono di tre tipologie: la più classica avviene in cemento (fatto con sabbia del Brenta). Un’altra viene eseguita in acciaio, al cui interno sono inserite liste di legno, fino a malolattica avvenuta, per limitare il contatto del vino con l’acciaio che contiene cariche elettrostatiche. Si vinifica anche attraverso barrique e tonneau alle quali viene tolto il fondo, per poter essere utilizzate come vasche di vinificazione. Questo metodo è usato per uve da vigne vecchie e per parcelle importanti.
Nel 2006, con l’ampliamento della cantina è stato creato un magazzino di stoccaggio condizionato che contiene fino a 50 mila bottiglie in cui i vini si mantengono estate e inverno a temperatura controllata << Contiamo molto sulla stagionatura in bottiglia perché parte dei nostri clienti non ha il tempo di aspettare il vino: soprattutto nel settore della ristorazione, questo deve essere pronto per la vendita>>. Non c’è un tempo ben definito in cui il vino rimane. Si parte da 6 mesi, per arrivare a un anno o anche tre, dipende dal vino stesso e da quanto tempo necessita per poter essere pronto. Le bottiglie prodotte non sono molte, ma si vuole farle bene, investendo in vigna in termini di innovazione, quindi di costi e tempo. Fulvio si occupa dell’amministrazione, Cristiano della gestione del vigneto e ella produzione.
Di seguito i vini degustati con alcune brevi note organolettiche e di vinificazione.
I vini di Cascina Bruni a Serralunga
Langhe DOC Arneis Campodelpelo 2020 La macerazione sulle bucce avviene in cemento, per 70 ore. Una volta separato, il vino viene messo a fermentare ancora in cemento, poi si chiude la vasca, si compensa con gas Argon ed il vino rimane a riposarefino alla primavera successiva. Viene imbottigliato e normalmente esce per l’estate.Intenso nei profumi. Note agrumate e mentolate di nespola, di fiori bianchi. Persistente e freschissimo.
Timorasso AUDAX “La fortuna aiuta gli audaci” 2018 Piccola vigna recuperata, di 50 anni di età, nel comune di Villaromagnano, sulle colline a Sud Est di Tortona, AT. Sosta due anni in bottiglia prima del commercio. Arneis e Timorasso fanno la stessa vinificazione. Naso polposo e vibrante con erbe officinali, ginestra, salvia, cedro, tiglio e pesca nettarina. Bocca fresca, sinuosa ed avvolgente con un finale complesso e minerale. Dalla beva lunga ed appagante. Entrambi i bianchi non sono filtrati poiché si lavora con la tecnica del freddo quindi una volta stabilizzati per via proteica (aggiunta di chiarificante chitosano, un prodotto naturale a base di pesce, che sanifica nella misura del 99%), con il freddo si illimpidiscono, quindi si separa e si imbottiglia.
Barbera d’Alba Superiore OTIN MATE’ 2016 Vecchie Vigne. Questa vigna è datata 1944, forse una delle più vecchie di Serralunga. Nelle annate migliori, a partire dalla 2016, lo si vinifica per singola parcella, con l’uva ad acino intero. Dopo la vinificazione,macera in barrique per 30 giorni. Vengono poi separate le bucce e terminata la malolattica, riposa 26 mesi in barriques tutte usate. L’assemblamento avviene in cemento dove riposa un paio di mesi prima dell’imbottigliamento, fino a primavera. Quando non si fa la Barbera le uve confluiscono in un’etichetta differente, che contiene anche le uve delle parcelle delle vigne più giovani. Profumi di amarena, mirtilli e ciliegia scura. Gradevoli note speziate di pepe, tabacco. Fresco ed equilibrato rivela un tannino ben integrato. Chiude piacevolmente fine e mentolato.
Langhe Nebbiolo DOC GIUNA’ 2017 Ancora un progetto personale di Fulvio. All’ interno della collina Carpegna, da una vigna di Nebbiolo da Barolo del 1969 chiamata GIUNA’,decide di produrre Langhe Nebbiolo, rinunciando alla menzione Barolo. La vinificazione avviene ad acino intero, con macerazione sulle bucce in barrique per 30 giorni, poi il vino viene separato (nel 2017 il torchiato non è stato messo insieme al vino fiore), finita la malolattica il vino va in cemento per 85% e per 15% in barrique, in cui è stazionato 18 mesi. In seguito viene assemblato con il resto del vino. Sosta in cemento ulteriori 6 mesi.Riposa in bottiglia fino alla primavera. Senza filtrazione.
Langhe Nebbiolo DOC GIUNA’ 2016 si distingue per 35 giorni di contatto con le bucce. Inoltre l’invecchiamento avviene in barrique tutte usate per 26 mesi. Sosta 14 mesi in bottiglia prima del commercio. Profumi intensi e suadenti di fiori rossi, bergamotto, di spezie fini ed incenso. In bocca è pieno, succoso, intenso, di ottima persistenza gustativa. L’annata 2017, con un vigore ed una spinta fresco-sapida ancora superiore alla 2016, diviene più baroleggiante.
<< Da un’azienda che di norma produce Barolo, vengono vinificate due tipologie di Barbaresco dal 1951, ma viene fatto volentieri, con passione sempre viva>>
Barbaresco DOCG SOPRAVENTO 2017 Proviene da una piccola vigna nel comune di Neive, in località Pallareto ed è prodotto solo nelle annate migliori. Viene vinificato, con acino intero, in tonneau di ciliegio ed invecchia 30 mesi in legno e un anno in bottiglia. La Riserva, prodotta solo nelle annate straordinarie, vede 40 giorni di macerazione, 40 mesi di legno e circa un anno e mezzo in bottiglia. Profondo al naso, con note di torrefazione e liquirizia dolce. Intenso, fresco, con tannini mordaci, ma piacevoli. Ottima l’interazione naso-bocca. Lungo, vigoroso ed armonico.
Barbaresco DOCG FANIN Riserva 2015 Da vigna Fanin, di 20 anni di età, nel comune di Neive. La produzione è molto limitata, con resa di 55 q/hr. Solo 600 bottiglie prodotte. L’uva è vinificata con rimontaggi e follature manuali. Affina 24 mesi in botti medie e piccole di rovere francese. Il naso, carnoso e seducente, alterna fiori, frutta in macerazione ementa a cui seguono speziature di ginepro e chiodi di garofano. Il tannino solido e gustoso, l’intensità fruttata, la spiccata freschezza e la vena sapida, rendono il palato fortee dinamico. Pregevole e gustoso.
Barolo DOCG CARPEGNA 2015 Questa annata ha visto una lunga estate calda, maanche una giusta umidità per la vigna. La vinificazione è avvenuta in vasche d’ acciaio con doghe in legno all’interno. Ha sostato 35 giorni sulle bucce prima della separazione. A malolattica avvenuta, il vino ha riposato in tonneau di ciliegio da 500 litri per 40 mesi. Unanno di sosta in bottiglia. Naso austero, caldo, denso di frutta scura e spezie pungenti. Losviluppo in bocca è pieno e strutturato, con tannino sapido e netto. Appagante la corrispondenza con i profumi. Lunga e saporita la persistenza.
Barolo DOCG COSTABELLA MATRIN 2013 La parte più bassa della vigna è stata piantata nel 1994 (la porzione superiore, nel 2001). Si differenzia dalle altre per via dellapendenza (18 %). Unico vino vinificato in cemento con il metodo del cappello sommerso. Dopo 30 giorni di contatto con le bucce, riposa 46 mesi in barili di ciliegio e 2 anni in bottiglia. Dai profumi suadenti di fiori rossi e spezie dolci. Il palato è sapido eaggraziato. Elegantissimo ed equilibrato, con tannini decisi e coerenti. Di grande fascinoed espressione. Notevole la persistenza gustativa.
Questi sono vini lontani da forzature, incredibilmente incisivi e vigorosi, ma anche raffinati. Sono vini classici poiché hanno alla base la tradizione, ma sanno aprirsi all’innovazione, con strumenti che proiettano inesorabilmente verso l’alta qualità. Se è vero, come mi ricorda Fulvio, che il futuro si costruisce un quarto di miglio alla volta, certamente l’eccellenza dei vini di Cascina Bruni sarà tramandata, ancora ed ancora, attraverso legenerazioni.
Fonti: Barolo MGA Enogea di A. Masnaghetti; Sito Consorzio Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani
Cascina Bruni Località Bruni, 6 – 12050 Serralunga d’Alba CN
Mail: bruni@cascinabruni.it sito web: www.cascinabruni.it
Dai un'occhiata anche a:
- I Vini di Castello Viscogliosi
- Vini Ettore Sammarco – Nuove annate
- Vini Scuderia Italia
- Panettone d’artista 2025 da record: Alla stazione marittima di Salerno 5000 ingressi, 80 operatori del settore, 2500 panettoni venduti
- Il Vermentino della Maremma in dieci etichette da non perdere
- I vini del Wassererhof, prodotti nell’antico maso del 1366 nell’Alto Adige
- Vinitaly 2024 – Buoni e confortanti i numeri della 56° edizione. I nostri migliori 5 assaggi
- SRC: Vini sull’ Etna