VESTINI CAMPAGNANO
Uva: casavecchia
Fascia di prezzo: da 15 a 20 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
Il grande rosso si sente anzitutto dal naso, poi il palato può confermare o smentire quanto è evidente immediatamente. E dobbiamo dire che la versione 2003 della Vestini conferma grande questo vino. L’enologo è cambiato, ma la prima sensazione è che Paolo Caciorgna, suo lo strepitoso Greco di Tufo di Benito Ferrara, abbia interpretato il vitigno nella stessa direzione in cui si muove il suo predecessore, cioé verso l’eleganza. Per questo motivo il Casavecchia della Vestini ci ha conquistato, soprattutto quando pensiamo all’annata 2003, siccitosa e carica di frutta, dalla quale sono ancora usciti soprattutto vini potenti e muscolosi perché la svolta verso la strepitosa ragione borgognona anziché la dopata frutta australiana è iniziata sostanzialmente dal 2004. Il naso è un valzer continuo di sensazioni, questo il segno di un grande vino che lo distingue dalla massa perché diventa immediatamente riconoscibile, il legno diremmo assente, mentolato, balsamico, liquirizia prendono ben presto il posto della frutta rossa per poi evolvere verso il cacao: l’uva ha avuto un buon equilibrio, non ci sono segni né di verde né di stracotto. In bocca il vino entra molto ben equilibrato, si è lavorato molto per limitare la spinta acida senza addormentare il carattere del vitigno, per questo il primo impatto è morbido, avvolge paicevolmente la lingua per intero per poi irraggiarsi su tutto il palato conquistandolo senza stancarlo. Il finale è lunghissimo, intensità e persistenza olfattiva e gustativa sono, inutile dirlo, due caratteristiche di questo vino che ricorda in qualche modo l’equilibrio raggiunto nel Montevetrano. Dobbiamo parlare di difficoltà nell’abbinarlo, come sempre succede quando ci si imbatte in un vino compiuto, la cui trama emozionale si esaurisce in se stesso, tutta nel rito della degustazione o semplicemente nella meditazione. Lo supportiamo, come in effetti abbiamo fatto, con un pecorino di lunga stagionatura ben aggredito dai tannini morbidi e dolci estratti rapidamente con tempi di vinificazione generalmente più ridotti del solito.
Sede a Caiazzo. Via Baraccone, 5. Frazione Santi Giovanni e Paolo
Tel. 0823.862770
Sito: http://www.vestinicampagnano.it
Enologo: Paolo Caciorgna
Bottiglie prodotte: 30.000
Ettari: 4 di proprietà
Vitigni: pallagrello bianco, pallagrello nero, casavecchia, aglianico
Dai un'occhiata anche a:
- Caedicia Campania Falanghina 2019 – Tenute Bianchino
- Vini Tenuta Fontana – Nuove annate
- Paradosso: il vino bianco da uve rosse della Cantina Trabucco
- Terra di Lavoro Campania Igp 2015 – Galardi
- Masseria Felicia, Ioposso Piedirosso Igt Roccamonfina 2016: un riuscito esperimento tra solidarietà e territorio
- I Cacciagalli a Teano presentano i loro due nuovi spumanti
- Villa Matilde Falerno del Massico Bianco Collecastrese 2023 Dop. L’enologa Maria Cristina De Simone Avallone alla guida della produzione
- Villa Matilde 35 anni in rosa | Terre Cerase I.g.p. Aglianico Roccaleoni Campania Rosè 2023