Casamatta del Vinilia Wine Resort
Contrada Scrasciosa snc, 74024 Manduria, Italia
Telefono: 099 990 80 13
Aperto la sera e domenica a pranzo. Lunedì chiuso
www.viniliaresort.com
Cresce la Puglia, le migliri strutture ricettive hanno inizito a investire sulla gastronomia e i risutati si vedono. Torniamo al Vinilia Resort dopo due anni, siamo nel cuore della terra del Primitivo di Manduria, ora c’è una piscina e il cuoco Pietro Penna vanta due stagioni piene oltre la terza in corsa. Una struttura molto bella, curata nei particolari con un ristorante che gira davvero molto bene.
Abbiamo trovato una cucina più spinta, più coraggiosa, èoù di carattere, con il cuoco che si è riappropriato della materia prima anche se qualche traccia dele esperienze fatte in Francia e in giro per l’Europa resta. Come l’agnello che non è pugliese, almeno in questa stagione assicura. Ma a parte questo dettaglio, dobbiamo dire che abbiamo trovato una cucina molto personalizzata, con alcune punte di grandi intuizione, come quella di riempire il conchiglione di Gragnano invece che con una salsa di ricotta o della carne come è uso comune, con una straordinaria crema di ricci di mare centrando l’equilibrio perfetto.
Dopo il risotto riso patate e cozze, che faceva il verso all’iconico piatto bare, un altra esecuzione, stavolta più estiva e assolutamente efficace, a cominciare dalla cottura dei chicchi, perfetta. Indovinati anche lo scombro e il secondo di pesce, legati da salse leggere e digeribili. Gran finale con i dolci.
Menu degustazione di cinque portate a 60 euro e di sette a 80 euro, ovviamente vini esclusi. Troverete una carta aperta ad altri vini regionali e italiani oltre che ai francesi, il nostro consiglio però è affidarvi a quelli della casa, Masseria Trullo di Pezza, ottimi i bianchi, strepitoso il rosato e centrato il primitivo nelle diverse versioni. L’agricoltura alle spalle di questa struttura è biologica, straordinario l’olio, saporiti frutti e ortaggi.
Il servizio è attento ma non pesante, decisamente professionale. Non posso che dirvi: venite a fare il pieno di Primitivo e gustare i piatti di una delle migliori cucine de Sud, ancora in crescita.
Arriverà la stella? Considerato il tutto, ne merita due.
report del 29 mggio 2017
Se il pil agricolo del Sud corre a due cifre, se l’occupazione in agricoltura dei giovani, gli impieghi, l’export, corrono di più nel Mezzogiorno che nel resto del Paese è perché ci sono tante belle storia come questa in cui il valore della famiglia vale tutti gli approcci bocconiani all’impresa.
Figlio di contadini, affermato imprenditore nel settore metalmeccanico, Pietro Lacaita ha investito nella terra, è tornato alle origini.
Ossia un’azienda di 140 ettari di cui 60 vitati e il resto a olivi, frutta e ortaggi in produzione biologica. La cantine Trullo de Pezza, l’importanza di conoscere il percorso del cibo. Poi la decisione di investire ristrutturando il vecchio palazzo della famiglia Schiavone creando un resort aperto da pochi mesi che presto avrà piscina e spa.
Per la prima volta la terra del Primitivo ha un fiore all’occhiello da esibire. Un investimento coraggioso e determinato.
Grande investimento anche nel gourmet, con la consulenza di Valeria Piccini e poi l’arrivo di Pietro Penna, pugliese, che trna nella sua terra dopo una lunga militanza con Sergio Mei in giro per l’Europa dopo essere stato il primo italiano ad entrare nelle cucine a Le Cinq con Briffard.
Il tema di questa impresa è il rapporto con il cibo. Lo è nelle parole del patron, sostenuto dalla moglie, dalle figlie e dai generi: “voglio sempre sapere da dove viene quello che mangiano i miei nipoti, il biologico non è una scelta, ma un obbligo se vogliamo fare le cose seriamente”. E il cuoco: “Tornare in Puglia è stato bello ma difficile, piano piano ho cercato di tarare la tecnica. Ma la cosa più bella è aver un rapporto diretto con i fornitori”.
Così, mentre vi annuncio di aver mangiato uno degli agnelli più buoni e saporiti della mia vita, lanciamo l’ennesimo monito ai giovani che si affidano alla tecnica per emergere non capendo invece che il segreto è fare la spesa al mercato, avere il rapporto con il fornitore, rifiutare, quando si lavora in una terra dove c’è ogni ben di Dio, la Sirena del prodotto già preconfezionato e costoso che risparmia fatica ma omologa il piatto.
La prima cosa che devono conoscere un gastronomo e un gourmet è il cibo, il prodotto. La tecnica deve essere al servizio della materia e non viceversa. E l’essenza profonda di questa esperienza è proprio questo, tanto più in una regione dove molti si sono affidati a prodotti imbustati pensando così di essere moderni e cucinando invece da provinciali colonizzati.
Tutto, dai grissini al pane è fatto con il grano del Senatore Cappelli, l’olio è di propria produzione. Così anche la frutta. Ora si farà un orto nella tenuta perché la burocrazia formata dagli interessi delle multinazionali ti fa diventare delinquente se coltivi una insalata senza chimica e la porti alla tavola del cliente.
la morale è che quando la tecnica appresa in giro si sposa con la straordinaria materia prima del Sud non ce n’è èer nessuno. Basta pensare a questa semplice triglia resa intensa dalla sua bisque perfettamente eseguita.
Ma la modernità del cuoco è anche nel modo di trattare il vegetale: è il caso del carciofo ma anche dell’asparago
Altro che carni costose importate dall’estero: questo carpaccio di una manzetta delle Murge ha un valore assoluto e irripetibile.
La mano pugliese si vede nella cottura della pasta. Nelle ruote pazze un po’ meno di pecorino e un po’ più di ricci avrebberi reso perfetto il piatto
Ma è nei secondi che la materia di mare e di terra esplode in tutta la sua potenza. Valgono da soli il viaggio
CONCLUSIONI
Siamo alle prime battute, ma siamo sicuri che questo luogo diventerà magico e importante. La cucina di Pennaè concreta, non vuole stupire, è professionale e non spettacolare, precisa e non esibizionista, di mestiere e non da show televisivo. La sala gestita con passione dallo staff diretto da Gianni Baccaro. La carta dei vini promette bene anche se deve aprire con Manduria, a seguire la Puglia e poi tutto il resto. Alle spalle una cultura solida rurale della proprietà. Che dire, venite in Terra di Primitivo, resterete stupefatti dal silenzio, dalla luce del sole, dalla natura padrona assoluta.
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