di Pasquale Carlo
Tra le novità più interessanti incontrate nel 2012 appena lasciato si inserisce la visita al nuovo percorso enologico avviato da due famiglie di giovani in quel di Casalduni. Arrivato nella campagna che circonda la piccola struttura in via di completamento che sorge alla contrada Acquaro l’incontro è con Marenza Pengue e Pasquale Giordano. Sono cognati (Pasquale ha sposato la sorella di Marenza, Dina), ma rappresentano le due anime che lavorano in prima linea in questa esperienza. Il progetto è partito in un momento non semplice, con la vendemmia 2011.
La proprietà è significativa, gli ettari coltivati a vigneto sono sei, diversi sono occupati da suggestivi uliveti, tra cui anche l’appezzamento chiamato Fosso degli Angeli, che dà il nome all’Antica Masseria. La cantina, un’antica stalla ristrutturata, è baciata dalle vigne di fiano impiantate nel 2001; altro fiano viene coltivato in territorio guardiese, in località Forma. La famiglia di Forenza proviene da Guardia Sanframondi, mentre quella di Pasquale è di San Lorenzello. “Il vitigno nella campagna guardiese – spiega Marenza – è stato impiantato nel lontano 1978. Mio padre è stato tra i primi ad impiantare fiano nel Sannio. Allora quasi tutti non comprendevano quella scelta”. Allora, e fino a pochi anni orsono, il papà portava le uve alla cantina sociale La Guardiense. Poi l’input dato dai giovani a provare il percorso delle bottiglie proprie. E per questo progetto viene chiamato a seguire i lavori di cantina l’enologo laziale Roberto Mazzer, uno che conosce fino in fondo questo angolo della campagna sannita, visto che da lunghi anni segue Terra di Briganti sempre a Casalduni e Corte Normanna e De Lucia nella non lontana campagna guardiese.
Si parte così puntando soprattutto sui bianchi. Al fiano, nella vendemmia 2011, si associa il greco, grazie alle uve coltivate sempre a Guardia Sanframondi, in attesa dell’arrivo delle nuove vigne che porteranno la produzione del greco a 1,5 ettari. Tutto questo in attesa della falanghina, con le uve acquistate ancora nella vendemmia 2012, in attesa dell’arrivo in produzione della vigna (1,5 ettari) impiantata nel 2010.
C’è poi il discorso dei rossi, stanno per arrivare sciascinoso e piedirosso, mentre abbiamo avuto modo di degustare l’annata 2011 del Beneventano Silvis, da uve lambrusco e sangiovese prodotte in località Tabaccaro, in tenimento castelvenerese. Questo rosso, in produzione nel 2012 per l’ultima volta, non ha affatto deluso. Intenso al colore, ancora con gioventù violacea. Olfatto ampio, quasi fragrante il frutto i bocca, equilibrato e tannini eleganti e morbidi, capaci di nascondere l’elevato alcool (14,5°). Bottiglie da conservare e riprovare fra qualche anno, a memoria delle potenzialità delle bottiglie da uvaggio della campagna castelvenerese (Bosco Caldaia docet).
I due bianchi, provati con Luciano e Nicola Matarazzo sulla sfiziosa cucina di mare dell’Osteria Acquapazza di San salvatore Telesino hanno convinto in toto, del resto Mazzer si segnala da questi parti soprattutto per l’eleganza dei suoi bianchi. L’attesa è soprattutto per la nuova vendemmia, visto i percorsi alternativi che l’enologo ha proposto ai giovani produttori.
La produzione in bottiglia nel 2011 si è attestata in toto a circa 9.000 bottiglie. Ma le potenzialità sono ben altre. Le bottiglie escono fuori con un buon rapporto qualità-prezzo, andando poco sopra i cinque euro.
Sede: Casalduni, Contrada Acquaro – Tel. 349.2662936 – fax 0824.1810516 -Ettari: 6 di proprietà – Vitigni: fiano, greco, falanghina, piedirosso, sciascinoso, aglianico – Bottiglie 2011: 8.800 – Enologo: Roberto Mazzer
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