Casa Vittoria a Durazzano: il rifugio di Antonia Abbatiello, l’avvocato che sceglie la passione sulla carriera

Pubblicato in: Dormire nel gusto

Casa Vittoria a Durazzano (BN)

Via Aldo Moro, 4

Telefono: 350 505 9970

di Antonella Amodio

Che bella storia quella di Antonia Abbatiello, una giovane madre di tre figlie, avvocato, empatica, coraggiosa e appassionata di tipicità, tradizioni e cucina!

A Durazzano, un piccolo borgo al confine di provincia tra Benevento e Caserta, abitato da circa 2000 persone, Antonia ha deciso di vestire i panni dell’oste aprendo Casa Vittoria, dove i profumi semplici della cucina diventano un forte evocatore di ricordi che rendono felici.

È suggestivo il contesto di Durazzano, posizionato su un cucuzzolo di collina di 285 metri s.l.m. con una vista mozzafiato sul Golfo di Napoli da un lato e su Sant’Agata dei Goti dall’altro. Feudo nel 1311 della famiglia De Sus di Francia, passando poi ai Caracciolo e ai Carafa. Il borgo è famoso per il Ponte Tagliola, il secondo dei tre ponti minori dell’Acquedotto Carolino, che porta l’acqua alla cascata della Reggia di Caserta, battezzato da Luigi Vanvitelli il 30 aprile 1760 come “Ponte della Valle di Durazzano”, un monumento che è unicum con il Palazzo Reale di Caserta.

Il borgo ha anche un altro primato, é la terra natia di tanti chef di successo, tra cui Luciano Vigliotti del Samnium Resort & Suites, Gabriele Piscitelli di Agape, Marco Ciaramella Chef Resident per Vincenzo Dascanio Group, Lorenzo Grasso Chef Waterside in Alain Roux, Alessandro Buffolino Executive Chef Hotel de Russie Roccoforte Roma, Daniele Abbatiello Head Chef Tenuta Marciano, Salvatore Ciaramella chef Castello di Faicchio, Carmine Pascarella del Ristorante Guarda Napoli e di tanti altri che lavorano in Campania e nel mondo. Un lungo elenco di chef che fanno parte della piccola comunità di Durazzano, assumendo un’importanza particolare. È probabile che la cultura culinaria della nonna, quella familiare e radicata, che ancora vive in luoghi come questi, influenzi notevolmente le scelte professionali. Qualcosa di davvero peculiare e unico.

Casa Vittoria si trova nella strada principale del centro storico, circondata da antichi palazzi e stradine che conducono a sentieri e boschi. La struttura in pietra, a due piani, conta per adesso tre camere, dotate di angolo cottura e terrazzi, dove Antonia Abbatiello riceve gli ospiti tra un’infornata di biscotti (ne cucina circa 60 kg a settimana) e la preparazione di marmellate di frutta dell’azienda agricola di famiglia nata nel 2018 e che dista solo qualche chilometro da Casa Vittoria.

Ho fatto una scelta di cuore, cioè seguire la mia passione per la cucina, quella che ho imparato attraverso mia madre e mia nonna e nel contempo voglio dedicarmi alle mie tre figlie, un impegno non indifferente che porto avanti con la collaborazione di mio marito Maurizio, per il tempo che può!“. Antonia è ai fornelli e cucina polpette (quelle della tradizione di San Biagio, tipo crocchè, ottenute con patate e salsicce piccanti), peperoni imbottiti e parmigiana di melanzane, mentre mi racconta della decisione di abbandonare la carriera di procuratore per fare l’ostessa a tempo pieno, dedicandosi al progetto Casa Vittoria dove gli ospiti si sentono parte della famiglia.

Le sue camere sono sempre occupate e gli ospiti non vanno via senza la colazione servita nella sala di pranzo a base di torte, crostate, pane, biscotti “m’brennole” (taralli di vino, olio e finocchietto, tipici di Durazzano), marmellate di ciliegie, amarene, noci, nocciole e uva fragola di produzione Casa Vittoria, salumi e caciocavallo dell’azienda agricola Aldo Moro, dove non manca l’olio extravergine sempre di provenienza dell’azienda agricola, il pomodoro giallo verneteca sannita, la cipolla di Airola e il pane preparato tutti i giorni da farine biologiche di grano coltivato e lavorato a Durazzano e macinate a pietra.

A Casa Vittoria si unisce l’autentica ospitalità con un’esperienza di benessere, capace di trasmettere emozioni come mix perfetto tra tradizione e calore familiare. Si fa shopping di specialità, si fanno corsi di cucina, si va per cenare, si fa foraging e si respira aria di semplicità. Un luogo magico, pieno di prelibatezza fatte in casa, dove soggiornare significa rigenerarsi e assaporare l’autenticità ormai perduta. Un posto da annotare in agenda per quando avremo bisogno di un momento di puro detox mentale.

 


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