di Gennaro Miele
…Queste sono le parole che Massimo Setaro dice mentre percorriamo in auto ripide salite per visitare i vigneti della sua azienda, Casa Setaro, sono parole del padre Vincenzo, lasciategli in eredità come una filosofia di pensiero che oggi è sintesi di un modo di essere vignaiolo in una terra dalle mille contraddizioni sociali ed economiche.
Nei vigneti più in alto, ai limiti delle zone coltivate, a 350 metri, il cratere del Vesuvio è lí, imponente e solitario, in apparenza cosí vicino da poterlo toccare, siamo a Trecase, il più piccolo comune nel Parco Nazionale, immersi in un paesaggio a tratti aspro, con enormi rocce laviche ai lati della strada a memoria della catastrofica potenza della natura.
La storia di Setaro è qui radicata alla stregua di una vite nella profondità di questa fertile terra, ‘’da bambino vedevo mio padre che accarezzava gli acini’’ mi dice. Un profondo rispetto per la natura, che ha fatto crescere un’uomo con la consapevolezza che la vigna sia il suo testamento, una sorta di sigillo che lega il passato al presente, ed al quale ha dedicato il suo vino top, il rosso ‘’Don Vincenzo’’.
Il lavoro imprenditoriale sull’azienda è iniziato quando ci si è resi conto che il lavoro contadino, una volta fattore di reddito per una famiglia, ha bisogno oggi di essere esteso a valore di cultura per un territorio non eccessivamente esteso ma estremamente prezioso nel suo profilo storico ed agronomico, ed oltremodo martoriato da abusi edilizi e abbandono.
La superfice coltivata dall’azienda è di appena 10 ettari, diversamente localizzati per altezza, piccole differenze di altitudine che si traducono in un terreno che cambia visibilmente, è questa roccia vulcanica scura e sgretolata dal tempo che scendendo cambia fino a divenire sottile come talco color tortora, in cui affiorano propaggini dalla colorazione gialla, testimonianza della ricchezza di zolfo della zona, questo è il nutrimento delle vigne vesuviane.
In estate i filari sono attraversati dal calore come una corrente, come silenziosa voce del cratere a due passi, e girandoti osservi il mare che con onde lontane sembra confinare con la vigna che trema nella calura, come un miraggio al di sopra di esso, ma di fatto ci si ritrova immersi nella realtà di un lavoro su piante trentennali e nuovi impianti destinati a future sperimentazioni.
Nella gamma di vini di Casa Setaro, siamo nella zona della DOC Lacryma Cristi, il Don Vincenzo, assume un posto di rilievo, è il riserva dell’azienda, blend da Piedirosso in prevalenza e da Aglianico, affinato 24 mesi in tonneau di rovere francese che gli conferiscono una buona morbidezza coinvolta dalla freschezza con sentori di mineralità e frutta matura che ritroviamo anche nell’assaggio.
Interessante è il lavoro svolto di riqualificazione del vitigno autoctono Caprettone, vinificato in purezza sia nella versione ferma che spumantizzata metodo classico, vitigno che nelle generose vendemmie dona aromi di pietra focaia e agrumi.
I vini di questo generoso territorio non sono replicabili in altri, l’aspetto pedoclimatico e la composizione straordinaria del terreno donano calici che non sono eccessivamente carichi di struttura ma ricchi in aromi, piacevoli, con freschezza e sapidità all’assaggio, una ricompensa per l’appassionato, anche nelle vinificazioni in purezza di aglianico e falanghina che hanno caratteri piacevolmente al di fuori delle righe.
Accanto a Casa Setaro, quella vera, la casa di famiglia ci sono quattro filari, rappresentano i principali vitigni dell’azienda, Piedirosso, Aglianico, Caprettone e Falanghina, un biglietto da visita del proprio operato.
Tutto è raccolto qui, un uomo, Massimo, la sua famiglia ed il suo lavoro, la dimensione intima del produttore rappresentata anche dalla semplicità della sua etichetta, poche case raccolte una accanto all’altra alla stregua di un piccolo borgo mentre al di sopra di esse il disegno di una rossa colatura lavica a rappresentare l’origine di tutta la storia attuale e futura, fatta di amore e rispetto per la terra.
Casa Setaro è in via Bosco del Monaco, 34 a Trecase in provincia di Napoli. Telefono e Fax: o81. 8628956. www.casasetaro.it – info@casasetaro.it. Enologo: Carmine Valentino. Ettari vitati: 5. Uve: caprettone, falanghina, piedirosso, aglianico.
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