Siamo stati a Casa del Nonno 13 con Luigi Cremona e Lorenza Vitali. Ci mancavamo da tempo e devo dire che siamo tornati con piacere, perché qui si sta sempre bene. Ubi maior minor cessat, e allora lasciamo la parola a Luigi che proprio oggi ha pubblicato la rencensione sul suo blog Porzioni Cremona:
Casa del Nonno 13 a Mercato San Severino
Corso Francesco Caracciolo, 1
Tel. 089.894399
Sempre aperto. Domenica solo a pranzo
Chiuso martedì
Corso Francesco Caracciolo, 1
Tel. 089.894399
Sempre aperto. Domenica solo a pranzo
Chiuso martedì
Era già bella prima, ora è ancora più completa e coinvolgente con il grande giardino degradante che allunga nel verde e nell’orto la struttura. Questa Casa del Nonno è sorprendente. Quasi anonima all’esterno, si rivela poi dentro piena di differenti spazi, salotti e sale, cortili e passaggi coperti, grottini e cantine di ampio respiro il tutto collegato con più livelli e arredato con passione e gran gusto conservando intatto la tipica atmosfera di una bella casa borghese. Raffaele Vitale ha contribuito non poco alla fama di questo ristorante (ed anche alla stella michelin conquistata anni fa), ora non c’è più e veniamo invece accolti da Pasquale Marzano, comunque noto e bravo patron di sala. Anche in cucina ci sono stati cambiamenti e ai fornelli è l’esperto e maturo Alberto Annarumma. Hanno una non piccola responsabilità, quella di continuare il gran lavoro fatto negli anni e mantenere la struttura ai livelli ai quali siamo stati abituati. Ci sono riusciti? la risposta al momento è interlocutoria, non tanto per la sala che trova in Pasquale un consumato interprete affiancato per altro da bravi collaboratori (ahimè tutti al maschile, mentre in una Casa ci vorrebbe anche una presenza femminile). E’ la cucina che andrebbe messa a fuoco. Lo chef è bravo ed esperto come la serie di assaggi per varietà e metodi conferma. Cerca di seguire il filone storico della Casa, quello della tradizione, ma le animelle sono troppo caramellose e gli spaghetti con troppo pomodoro. Ci sembra più portato verso la creatività, vedi ad esempio gli stuzzichini iniziali e l’elegante composizione di gamberi e quinoa, ma poi i piatti a seguire risultano meno convincenti. Insomma, la tecnica e l’esperienza non mancano, quello che difetta attualmente è l’identità, che però, con maggior chiarezza di quale direzione prendere, è alla portata di questa brigata.
il logo
entriamo
il cortile
il giardino sul retro
androne
pavimento
sala di accoglienza
particolare
cucina
a vista
il salotto
grottino
ingresso alla cantina
panoramica
un angolo
i tavoli
bollicine
un fiano “monumentale” in magnum
un altro (noto) vino campano
alice
pane
arrivano gli stuzzichini
tataki di agnello in salsa agrodolce; baccalà e patate caldo freddo, crudo di baccalà, spuma di patate; creme brulée di pomodori secchi, parmigiano e basilico; crocchetta di patate e baccalà, lemoncard; montanara
Gamberi rossi di Mazara, insalatina di quinoa, mango, wasabi e cipolla rossa
Capesante arrosto, pomodoro bruschetta in salsa tabbouleh, peperoncini di fiume
Linguine di limone e curcuma, broccolo, vongole e crema di tarallo al finocchietto
Ravioli ripieni di parmigiana di melanzane, burrata e scapece di zucchine
Spaghetti al pomodoro San Marzano selezione “Casa del Nonno 13”
Cremaux di lamponi, sbrisolona di mais, pan di spagna allo yogurt e gelato alle nocciole salate
Spumone al limone, frutto della passione, gelée al timo, mandorle ed olio extra vergine
babà, bignè con crema al burro, accoppiato con ganache al cioccolato bianco, biscotto alle nocciole, crostatina con marmellata di albicocca
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